Che si viva in un clima di manipolazione informativa permanente è del tutto evidente.
C’è l’ennesimo scandalo che evidenzia la porcilaia della politica collusa con la malavita organizzata? Nessun problema. Presto fatto:
- far parlare gli intervistati di garantismo dovuto fino a giudizio definitivo,
- accoppiare alla cronaca scoop di inverosimile risibilità con tanto di drammatizzazione e manipolazione strumentale dei fatti: emblematico il caso del “mezzanino della discordia” di Quarto ed esemplare – per tempi e modi di applicazione il caso Raggi-Alemanno.
C’è una voce che con autorevolezza e competenza si leva contro il sistema per rimarcane inadempienze gravi? Perché preoccuparsi? Presto pronto il servizio televisivo che espone la notizia accoppiandola al penoso caso di un malcapitato, vittima degli errori della Magistratura che pensa solo a tutelare le proprie ferie.
Il tutto verosimilmente su input di segreterie di partito, vere cabine di regia della televisione pubblica (e privata) del nostro Paese.
Ma il punto più alto, toccato da tanto infame uso strumentale e partigiano dei media lo si ha, in vero, su un fronte ancor più grave e inquietante: quello delle cronache sul terrorismo
Esemplare, per fare un esempio, un
servizio del tg3 delle 14,20, di martedì 26 aprile
nel quale, riportando un video di una emittente francese su uno degli attentati recenti di Parigi, il giornalista, quasi orgoglioso di tanto scoop, non si interroga sulla bizzarra cialtroneria dell’attentatore il quale, imbottito di chiodi e bulloni per la strage più cruenta, è tanto eroicamente determinato da scordarsi di collegare il detonatore all’esplosivo, col tragicomico esito dell’attentato (?) consumato per lo più su se stesso (…più imbranato di quei suoi commilitoni che si erano persi i documenti di identità a Charlie Ebdoo).
Ci sarebbe da ridere di tanto singolare “leggerezza di cronaca” se non ci fosse, in realtà, da preoccuparsi – e pure molto! - del suo volto ulteriore volto: “l’inadempienza di cronaca” che ha il suo culmine addirittura nel nascondimento vero e proprio delle notizie dovute per aiutare l’opinione pubblica a farsi idee chiare e suffragate da fatti su argomenti di portata a dir poco epocale, come quelli del terrorismo internazionale in atto negli ultimi tempi
Anche per questo un video-esempio
la strana morte del terrorista ammanettato
sempre tratto da una emittente francese, inspiegabilmente sfuggito allo zelo del giornalismo televisivo nostrano.
Se nel primo caso a stupire sono le curiose le circostanze sopra descritte, nel secondo il grado di “dabbenaggine” dell’attentatore catturato e ucciso dagli agenti di polizia, supera ogni limite di immaginazione, visto che parrebbe evidente il fatto che si è recato al “suicidio stragista” con ai polsi le manette!.......o no,….. non è così?!........e com’è allora?
Aaaah è ammanettato perché era stato catturato!........qualcun altro lo ha ammanettato!........aaah ……..e se era stato catturato e ammanettato, che bisogno c’era di ucciderlo….anziché metterlo al torchio?!!....
Bho, va a sapere!.... Un fatto è certo però….e, soprattutto, una domanda, si impone: com’è che un video come questo - qui mostrato, per brevità, solo in parte, ma disponibile, a richiesta, corredato da cronache e commenti della stessa giornalista televisiva francese, autrice del servizio - sparisce e non merita considerazione da parte delle tivvù nostrane? E’ normale, signor Direttore(i)?!
Adriano Colafrancesco
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