Pacifinto all'opera
...leggo alcune considerazioni, di alcuni "pacifinti", cariche dei soliti pregiudizi e bugie nei confronti della Siria, che auspicano un intervento "umanitario", e non so se indignarmi o farmi prendere da una grande costernazione.
Quattro anni fa una simile operazione fu fatta nei confronti della Libia, un paese vissuto in pace da più di 40 anni e divenuto il più prospero di tutta l'Africa. Abbattuto a suon di bombe il "sanguinario dittatore nemico del suo popolo" secondo quanto ci narravano le anime belle del finto pacifismo e dei circoli "umanitari", oggi il paese è sprofondato nella miseria, nel caos e nella disperazione, ma i nostri democratici ora si voltano dall'altra parte.
Una potente coalizione formata dalle dittature feudali e confessionali del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Uniti, Qatar, Barhein, Kuwait), dalla Turchia di Erdogan, dall'imperialismo USA, da vecchi colonialisti come Francia e Gran Bretagna, con il loro codazzo di vassalli, come l'Italia, sta alimentando una nuova campagna di denigrazione ed armando bande jihadiste per distruggere un paese laico come la Siria, per meri motivi geopolitici.
Accodarsi a questa campagna, propalando vergognose bugie (come quella, veramente infame, che il Presidente Assad e Daesh sarebbero in realtà alleati), è veramente vergognoso e rende chi si presta a questo tipo di propaganda complice delle peggiori dittature e dei più ferini appetiti imperiali e neocoloniali.
L'unica via per la Siria di ritrovare l'unità, la sovranità e la convivenza civile perduta, è quella che passa dalla sconfitta delle formazioni jihadiste, da quelle presunte moderate come l'FSA, ad Al Nusra, Al Sham e Daesh (che spesso si scambiano armi e militanti tra loro).
Per questo è necessario che l'Italia e gli altri paesi occidentali smettano di sostenere e finanziare le bande armate e riconoscano francamente il governo Assad come interlocutore fondamentale.
Assad infatti gode certamente dell'appoggio della maggioranza della popolazione, visti i risultati inequivocabili delle ultime 5 o 6 elezioni, cui ha partecipato un'ampia maggioranza dei cittadini nonostante la guerra, e - non dimentichiamolo - nell'ambito di un sistema multipartitico, come riconosciuto dalla Costituzione siriana (a differenza della cupa dittatura della famiglia Saud in Arabia, nostra alleata!).
Se è vero che esistono in Siria un'opposizione democratica e la solita fantomatica "società civile", che dicano chiaramente di volersi dissociare dalle bande armate e dalle ingerenze straniere e di volersi confrontare con i partiti che sostengono il governo in una democratica consultazione elettorale ed in trattative pacifiche.
Ricordiamoci che "errare humanum, perseverare diabolicum". L'ingenuità e l'ignoranza sul vero stato delle cose, che ci rendono agenti inconsapevoli dell'aggressione, non ci salva l'anima.
Vincenzo Brandi (Rete No War)
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