Lo sfruttamento è il furto di plusvalore, una cosa molto semplice e chiara, che si realizza nelle circostanze più disparate.
Una moderna grande vittoria di classe capitalista è la straripante produzione di contratti derivati ed alti strumenti finanziari che drenano denaro semplicemente spostandolo, senza alcuna produzione di merce: si guadagna rubando direttamente soldi a qualcun altro, solo che il furto è mascherato dentro un complesso contratto.
In ultima analisi la lotta di classe esprime semplicemente la lotta contro il furto, dove la classe dominante per definizione si è arricchita legalizzando alcune forme di furto.
La lotta contro alcune tipologie di furto contemporaneo richiede strumenti diversi da quelli tradizionali, che erano nati nel mondo del lavoro produttivo, sicché risultano inadeguati nei settori di semplice spostamento del valore senza produzione.
Non puoi scioperare in una fabbrica che non esiste, ma si ruba plusvalore anche dove non ci sia una fabbrica.
I derivati fraudolenti (è facilissimo costruirli tali) di Morgan Stanley hanno prodotto in un colpo solo un furto di 5,6 mld dei cittadini italiani (con un plusvalore del 5000%, nientemeno, ricavato dal capitale iniziale senza produzione), ma ora renzusconi (rigorosamente minuscolo) ha comperato altri derivati (basta costruirli in modo che rendano prima all'acquirente, poi invece rendano alla banca quando il governo non ci sarà più, e si possono costruire in quel modo).
Quindi i lavoratori pagano le tasse credendo che servano per pagare i servizi (cosa che invece uno stato sovrano può fare da sè, ma il nostro sovrano non è più) mentre servono a regalare denaro alle banche.
Se non è furto di plusvalore questo !
Lo è alle spalle di tutti, nientemeno.
Questi sono problemi che vanno affrontati politicamente, non vedo via di scampo, prima che la politica venga completamente azzerata dalla finanza.
I derivati di Morgan rendevano soldi, ma prevedevano una penale pari a 50 volte l'importo del contratto, e già qui c'è una componente fraudolenta, perché una penale deve essere una frazione, non un multiplo dell'importo contrattuale.
Ma il bello viene ora: quando scatta la penale ? Scatta nel caso che le agenzie di rating (società private inglesi) declassino i titoli di stato italiani.
Ponendo il presupposto di una seconda frode: dal governo pago le agenzie di rating perché non mi declassino, ed ho un'arma di ricatto verso le opposizioni, perché se mi fanno cadere non le pago più e son cavoli del governo successivo perdere gli introiti e pagare la penale.
Ma c'è di peggio: i grandi azionisti (ovvero i padroni) delle agenzie di rating sono gli stessi grandi azionisti (cioè padroni) di Morgan Stanley, quindi in ultima analisi in cambio di soldi iniziali il governo vende il paese ai padroni di Morgan e Standard&Poors.
Da questo episodio clamoroso è sorto persino un processo a Trani.
Ma ce ne sono infiniti ignoti, di episodi così.
I padroni del vapore in questa epoca sono le grandi banche, ossi assai duri.
Ma gli islandesi, che già hanno sconfitto le banche ai tempi del referendum contro il debito, ora hanno deciso di vietare alle banche di produrre valori monetari (di cui i prodotti finanziari fanno parte), riducendole alla loro condizione originale di gestori del risparmio.
Una moderna grande vittoria di classe capitalista è la straripante produzione di contratti derivati ed alti strumenti finanziari che drenano denaro semplicemente spostandolo, senza alcuna produzione di merce: si guadagna rubando direttamente soldi a qualcun altro, solo che il furto è mascherato dentro un complesso contratto.
In ultima analisi la lotta di classe esprime semplicemente la lotta contro il furto, dove la classe dominante per definizione si è arricchita legalizzando alcune forme di furto.
La lotta contro alcune tipologie di furto contemporaneo richiede strumenti diversi da quelli tradizionali, che erano nati nel mondo del lavoro produttivo, sicché risultano inadeguati nei settori di semplice spostamento del valore senza produzione.
Non puoi scioperare in una fabbrica che non esiste, ma si ruba plusvalore anche dove non ci sia una fabbrica.
I derivati fraudolenti (è facilissimo costruirli tali) di Morgan Stanley hanno prodotto in un colpo solo un furto di 5,6 mld dei cittadini italiani (con un plusvalore del 5000%, nientemeno, ricavato dal capitale iniziale senza produzione), ma ora renzusconi (rigorosamente minuscolo) ha comperato altri derivati (basta costruirli in modo che rendano prima all'acquirente, poi invece rendano alla banca quando il governo non ci sarà più, e si possono costruire in quel modo).
Quindi i lavoratori pagano le tasse credendo che servano per pagare i servizi (cosa che invece uno stato sovrano può fare da sè, ma il nostro sovrano non è più) mentre servono a regalare denaro alle banche.
Se non è furto di plusvalore questo !
Lo è alle spalle di tutti, nientemeno.
Questi sono problemi che vanno affrontati politicamente, non vedo via di scampo, prima che la politica venga completamente azzerata dalla finanza.
I derivati di Morgan rendevano soldi, ma prevedevano una penale pari a 50 volte l'importo del contratto, e già qui c'è una componente fraudolenta, perché una penale deve essere una frazione, non un multiplo dell'importo contrattuale.
Ma il bello viene ora: quando scatta la penale ? Scatta nel caso che le agenzie di rating (società private inglesi) declassino i titoli di stato italiani.
Ponendo il presupposto di una seconda frode: dal governo pago le agenzie di rating perché non mi declassino, ed ho un'arma di ricatto verso le opposizioni, perché se mi fanno cadere non le pago più e son cavoli del governo successivo perdere gli introiti e pagare la penale.
Ma c'è di peggio: i grandi azionisti (ovvero i padroni) delle agenzie di rating sono gli stessi grandi azionisti (cioè padroni) di Morgan Stanley, quindi in ultima analisi in cambio di soldi iniziali il governo vende il paese ai padroni di Morgan e Standard&Poors.
Da questo episodio clamoroso è sorto persino un processo a Trani.
Ma ce ne sono infiniti ignoti, di episodi così.
I padroni del vapore in questa epoca sono le grandi banche, ossi assai duri.
Ma gli islandesi, che già hanno sconfitto le banche ai tempi del referendum contro il debito, ora hanno deciso di vietare alle banche di produrre valori monetari (di cui i prodotti finanziari fanno parte), riducendole alla loro condizione originale di gestori del risparmio.
Vincenzo Zamboni
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