mercoledì 22 aprile 2015

Altro genere... altro regalo - La finzione continua....


All’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa di Strasburgo,  oggi  22 aprile 2015, si discute di una bozza di risoluzione sulla “Discriminazione contro i transgender in Europa”.
Sarà bene ricordare che il Consiglio d’Europa non ha nulla a che fare con l’Unione Europea. E’ una sorta di “piccola ONU” su scala europea, che ha come scopo mantenere la pace e la tutela dei diritti umani, a cui aderiscono 47 Paesi e a cui fa capo anche la famosa CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo): quella che ogni tanto condanna gli Stati perché non ammettono l’utero in affitto, perché tengono i crocifissi nei luoghi pubblici, ecc.). E al Consiglio d’Europa, evidentemente, gli ideologi del gender sono molto ben rappresentati.
Oltre alle solite guerre dichiarate a tutte le discriminazioni di gender e all’intolleranza “omo – transfobica”, questa bozza contiene disposizioni molto degne di nota, come il diritto di tutti di scegliere "per legge" il proprio genere.
La bozza, che è stata adottata all’unanimità dalla Commissione (l’organo esecutivo del Consiglio d’Europa), invita gli Stati a sviluppare procedure veloci, trasparenti ed accessibili, basate sull’autodeterminazione, per cambiare nome e sesso su certificati di nascita e tutti i documenti. Tali procedure devono essere accessibili per tutti, senza riguardo all’età, alle condizioni fisiche e mediche, alle condizioni economiche e alla fedina penale (anche i detenuti devono poterlo fare).
Perciò il transessualismo non sarà più una questione medica e chirurgica, ma una semplice manifestazione di volontà.
Il documento inoltre invita gli Stati a consentire ai transessuali di rimanere legalmente sposati con il coniuge che – ora – è (meglio: sembra) dello stesso sesso del richiedente, quindi gli Stati così riconosceranno automaticamente quello che in apparenza è un “matrimonio” omosessuale.
Infine la proposta chiede agli Stati di dare la possibilità di scegliere sui documenti un terzo gender oltre M (per maschio) e F (per femmina).
Siamo curiosi di vedere il dibattito e la votazione che seguirà.
Redazione Provita

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