lunedì 31 marzo 2014

Papa Francesco, Obama, Andrea De Lotto e Leonard Peltier... in galera!



Pochi giorni fa Andrea De Lotto è  stato fermato dalle forze dell’ordine in piazza San Pietro dove si era recato per  un sit-in di protesta durante l’incontro tra il presidente degli Usa Obama e Papa Francesco, in cui chiede la  liberazione di Leonard Peltier, nativo americano e attivista per i diritti degli indigeni accusato nel 1975 di omicidio di un agente Fbi durante un conflitto a fuoco in circostanze mai chiarite e da allora rinchiuso ininterrottamente nelle carceri Usa, nonostante oggi sia gravemente malato…


Scrive Roberta Benvenuto: “Alle 9 di un giovedì mattina un uomo solo, con un cartello tra le mani, viene fermato dalla polizia in Piazza San Pietro e portato in Questura. Grida quello che può, ma viene preso di peso e fatto salire nella volante diretta a Piazza Cavour, civico 3. Perquisito, vi rimane fino alle 12.30 con l’accusa di «manifestazione non autorizzata». Sequestrati anche i cartelloni che aveva con sé: «Libertà, Freedom, per Leonard Peltier, da trentotto anni ingiustamente incarcerato. 13.900 giorni. Il mio crimine: essere indiano. Qual è il tuo?». 

Solo la firma di Obama potrà restituire la libertà a quest’uomo. Quel giovedì, è il 27 marzo 2014, giorno in cui il presidente degli Stati Uniti Barak Obama è in visita dal Santo Padre. Ed è proprio in quel giovedì, nella visita di Obama al Vaticano, che il Comitato di solidarietà per Leonard Peltier ha individuato l’occasione per ricordare l’attivista statunitense per i diritti dei nativi americani, che è ingiustamente in carcere dal 1976, accusato falsamente dell’uccisione di due agenti dell’Fbi. 

Qualche ora dopo, nella stessa piazza, ad alcuni manifestanti del Cofem, Consejo de Federaciones Mexicanas en Norteamérica, viene chiesto gentilmente di spostarsi a via della Conciliazione, suolo italiano, per proseguire la loro manifestazione contro le deportazioni dei messicani immigrati attraverso il confine statunitense e per la richiesta di una riforma migratoria…”

Non aggiungo altro, potete immaginare da che parte sto. Sicuramente quella  sbagliata.


Doriana Goracci

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