martedì 11 febbraio 2020

Coronavirus e paura


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Coronavirus :   alcuni  ricercatori, nel ricercare le cause di questa pandemia,   ipotizzano che  quelle della  devastante influenza “spagnola” del 1918 (50 milioni di morti) siano  ascrivibili a disperazione, denutrizione, freddo, condizioni igieniche pessime ecc..  

E la paura della morte? 

Nel 1918 la paura della morte fu forse  aggravata  dalle presunte previsioni di Fatima circa la morte di milioni di persone ed  anche  dei due veggenti fratellini Marto, che infatti perirono entrambi ?  E l’attuale paura potrebbe derivare invece dalle affermazioni cosiddette “scientifiche”?

Scrisse H.P. Blavatsky nel 1875 a proposito di epidemie:
"La potenza dell’immaginazione sulle nostre condizioni fisiche si può constatare in molti modi. I medici intelligenti non esitano ad accordare a quella un potere curativo o morbigeno di gran lunga superiore alle pozioni. La paura spesso uccide ed i dispiaceri hanno un grande effetto sui fluidi sottili del corpo”

“… La causa delle epidemie in certi periodi resta un mistero .Perché non essere onesti ed aggiungere: impossibili da indagare con i metodi scientifici attuali?”  H.P. Blavatsky – Iside Svelata – 1875 – pag. 126-420)

Il ricercatore dr. Marcello Pamio nel suo intervento
https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=Zqi7Bzy-E20&feature=emb_title    a 4’ e a 6’ sulla paura: “Nelle persone morte a Wuhan gli esami autoptici hanno riscontrato funghi e micotossine nei polmoni; ciò vuol dire che sono morti di paura, del panico della morte. Il polmone è l’organo funzionale, il tessuto del boccone d’aria, quindi quando si attiva vuol dire che c’è la paura, il panico della morte: Esiste un vaccino per questo? Certo: la conoscenza. Se cominciamo a capire che sono sono i virus, che cosa sono gli agenti microbici, come funziona l’essere umano, qual è il senso biologico di un organo, di una malattia, capiremo tante cose ecc.”

Qui alcune informazioni sulle correlazioni tra psiche-cervello-organi scoperte dal dr. R.G. Hamer e microbi “naturali” luogocomune.net/.../...

 in relazione a questo articolo: www.maurizioblondet.it/attacco-con-virus-etnici/
“Aviaria: Nature pubblica la ricetta del supervirus letale:
Così, dopo 5 mesi di consultazioni tra la comunità scientifica, organismi governativi e, perché no, anche servizi segreti, l’identikit del supervirus dell’influenza, la variante dell’H5N1 è accessibile a tutti.


La rivista Nature ha svelato infatti i sistemi utilizzati da un laboratorio ad altissima sicurezza dell’università del Wisconsin per ottenere un mix fatale che mette insieme la capacità letale dell’aviaria con la rapidità di contagio della suina.


A dicembre dello scorso anno il National Science Advisory Board for Biosecurity (Nsabb) aveva chiesto il blocco della pubblicazione, circostanza che aveva suscitato un vespaio di polemiche alimentate da una parte della comunità scientifica che considerava l’intervento come una vera censura.
Il supervirus, secondo i ricercatori che lo avevano prodotto, aveva lo scopo di consentire lo studio dei punti deboli per poter successivamente individuare un vaccino.
Yoshihiro Kawaoka dell’università del Wisconsin e Ron Fouchier di Rotterdam, convocati proprio dal Nsabb assicurarono che il microrganismo era protetto in un laboratorio fornito di una sicurezza straordinaria. Quello che maggiormente preoccupava i “censori” era la facilità con cui il virus killer era stato prodotto. Negli esperimenti condotti nel Wisconsin furono sufficienti solo quattro mutazioni del genoma, cinque in quelli di Rotterdam. Già nel governo statunitense e nei servizi segreti si paventava la possibilità che bioterroristi potessero venire a conoscenza del procedimento, ma qualche mese dopo, ad Aprile, gli 007 americani hanno rassicurato le autorità statunitensi riferendo sulla scarsa competenza scientifica dei terroristi, almeno per il momento. Così, sulla base di queste informazioni, e spinti dall’esigenza di arrivare alla realizzazione di un vaccino, sia il governo americano che il Nsabb sono tornati sulle loro posizioni. 

Circostanza che deve evidentemente persuaso anche le autorità olandesi. vitadidonna.it/.../... quotidianosanita.it/.../...
La notizia suindicata è stata divulgata anche dalla trasmissione televisiva “Leonardo”, in onda su Rai3 il 7 maggio 2012, che ha confermato che il virus è stato reso trasmissibile per via aerea tra gli umani al fine di produrre un adeguato preventivo vaccino.
Ha creato molto interesse la testimonianza del giovane manager italiano di una fra le più grandi banche d’affari mondiali dalla quale, nel 2005, si è licenziato perché si è rifiutato di vendere derivati che scommettevano sulle morti di aviaria. In questo link l’intervista rilasciata alla TV La7 trasmissione “Otto e mezzo” del 15-3-2012: www.youtube.com/watch?v=KTtdtFXh14Q (a 14,40′ dall’inizio: derivati su aviaria) teosofia-bernardino-del-boca.it/.../vaccinazioni

Paola Botta Beltramo

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Nota – Scrive Sputnik: "Il direttore generale dell'Oms ha annunciato che l'epidemia da coronavirus rappresenta "una minaccia molto grave per il resto del mondo". Il nuovo coronavirus si chiamerà COVID-19. Lo ha comunicato il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale per la Salute, Tedros Adhanom Ghebreyesus..."

3 commenti:

  1. Integrazione di Paola Botta Beltramo: "Nell’articolo si parla di paura-panico della morte. In genere è uno shock emozionale forte e duraturo che, come ho scritto, può essere aggravato da previsioni di morte “religiose” o “scientifiche”-. Spesso si ha paura quando non si conoscono le vere cause delle malattie o si accettano diagnosi in modo acritico perché si pensano verità assolute. A seguito di mie affermazioni circa la pericolosità di prognosi che sono vere e proprie sentenze di morte i responsabili della sanità pubblica e privata biellese, nel 2003, organizzarono un convegno sulle verità difficili da dire agli ammalati, convegno al quale non partecipai perché la locandina recava una frase tratta da un romanzo di L. Tolstoi nella quale un malato diceva ai familiari che erano ipocriti perché non volevano dirgli che doveva morire Nel corso del convegno i medici spiegarono al numeroso pubblico presente che spesso la diagnostica, che la legge sulla privacy impone di comunicare al paziente, crea più problemi emotivi ai familiari che al paziente medesimo. E’ noto invece che dopo la diagnosi di tumore, nel 35-40% dei casi – come ha dimostrato il dr. Hamer – dopo pochi mesi si riscontrano metastasi polmonari generate appunto dallo shock emotivo a seguito della diagnosi medesima. E’ anche noto che il nuovo trauma da diagnostica attiva la cosiddetta sindrome da costernazione. La persona appare quindi meno coinvolta emotivamente dei propri familiari semplicemente perché costernata..."

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  2. Commento di Marco Bracci, ricevuto via email:

    "La sera del 16 febbraio 2020 i sera, al TG breve di RAI4, durante il film Sully, è stato detto che il coronavirus è sfuggito di mano da un laboratorio di ricerca nei pressi del mercato di Wuhan.
    Mi sono sorte spontanee due considerazioni:
    1) in Cina mangiano ogni genere di animali, quindi è plausibile che il virus si sia propagato alle persone tramite qualche animale infetto (sembra dai serpenti) acquistato in quel mercato.
    2) avendo letto che il coronavirus può sopravvivere, fuori da un organismo vivente e caldo, solo da 1 a 3 minuti, come è possibile che sia uscito dai laboratori da solo? Non è che ce l'hanno portato volutamente?" (marcobracci49@gmail.com)

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  3. Commento di Adriano Colafrancesco:

    "La diffusione del Coronavirus che ha colpito la Cina è frutto di un mutamento naturale, nel passaggio da animale a uomo, come sostengono molti virologi, o si tratta di un virus realizzato in laboratorio? E soprattutto: è credibile che si possa trattare di guerra batteriologica scatenata dagli Stati Uniti d’America nei confronti del Governo di Pechino, come paventato dal filosofo Diego Fusaro? O si tratta invece di uno scenario assolutamente “impossibile”, come molti commentatori sostengono in televisione o sui giornali, cioè mero complottismo?

    Secondo Gabriele Vietti, studente di Filosofia all’Università degli Studi di Torino, del gruppo “Studio“, si può dimostrare scientificamente che lo scenario della guerra batteriologica è quello più plausibile..."

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