In un articolo della giornalista Whitney Webb è riportato che "il Dipartimento della Difesa statunitense, che produce più residui pericolosi che le cinque compagnie chimiche più grandi degli Stati Uniti ha lasciato la sua eredità tossica in tutto il mondo sotto forma di uranio impoverito, carburante per aeroplani, pesticidi, defolianti come Agent Orange e piombo, tra gli altri".
Webb dice che "nel 2014, l'ex capo del programma ambientale del Pentagono affermò a Newsweek che il suo ufficio ha a che fare con 39 mila aree contaminate in 19 milioni di acri nei soli Stati Uniti”.
Le basi militari statunitensi nazionali ed estere sono tra i luoghi più inquinati del mondo, e il perclorato e gli altri componenti di combustibile per razzi inquinano le fonti di acqua potabile, le acque sotterranee e del suolo. Centinaia di basi militari possono essere trovate nell'elenco dei siti Superfund dell'Agenzia per la Protezione Ambientale, che sono descritte come sovvenzionate dal governo per opere di pulizia.
Circa 900 dei quasi 1.200 siti di Superfund negli Stati Uniti sono installazioni o siti militari abbandonati che altrimenti supportano i bisogni militari, per non parlare delle stesse basi militari.
"Quasi tutti i siti militari in questo paese sono seriamente inquinati", ha dichiarato John D. Dingell, un membro del Congresso in pensione del Michigan e veterano di guerra a Newsweek nel 2014. Camp Lejeune a Jacksonville, in Carolina del Nord, è una di quelle basi. La contaminazione di Lejeune si diffuse ed era persino mortale dopo che la sua acqua freatica fu contaminata da una notevole quantità di agenti cancerogeni dal 1953 al 1987.
Tuttavia, fino al febbraio 2018 il governo non ha permesso alle persone esposte alle sostanze chimiche di Lejeune di presentare richieste di risarcimento ufficiali.
Inoltre, gli Stati Uniti, che hanno condotto test nucleari più di tutte le altre nazioni messe insieme, sono anche responsabili per l'enorme quantità di radiazioni che continuano a contaminare molte isole dell'Oceano Pacifico. Le Isole Marshall, dove il Pentagono ha scaricato più di 60 armi nucleari tra il 1946 e il 1958, sono un esempio particolarmente significativo. Gli abitanti delle Isole Marshall e le vicinanze di Guam continuano a sperimentare un tasso di cancro estremamente alto.
Una delle più recenti testimonianze sull'orribile storia ambientale dell'esercito americano è l'Iraq. L'azione militare degli Stati Uniti ha portato la desertificazione nel 90% del territorio iracheno, paralizzando il settore agricolo e costringendo il paese a importare più dell’80 per cento del cibo.
L'uso da parte degli Stati Uniti di uranio impoverito in Iraq durante la Guerra del Golfo ha anche causato un enorme onere ambientale per gli iracheni. Inoltre, la politica militare USA di utilizzare i pozzi di combustione all'aperto per eliminare i rifiuti dall'invasione del 2003 ha causato un aumento del cancro tra i militari statunitensi e i civili iracheni.
(Traduzione de l’Antidiplomatico del 23 aprile 2019)
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