giovedì 13 agosto 2015
UE. Bollettino di guerra
Revoca degli ultimi scampoli di sovranità nazionale e trasferimento di
tutti i poteri a Bruxelles. Lo “propone” Mario Draghi, cioè l’uomo
costantemente citato come il peggior banchiere centrale del mondo, il
peggiore della storia, scrive Paolo Barnard. «Ci si chieda: perché
l’Italia della metà degli anni ’90 – che non faceva la riforme di
Draghi, che non strisciava supina di fronte a Bruxelles, che usava la
spesa pubblica molto ma molto più di oggi… perché veniva definita da
“Standard & Poor’s” come “economia leader d’Europa”? Allora Mario, che
ci rispondi? Avevamo l’Eurozona allora? No. Avevamo invece il triplo
della spesa pubblica di oggi, che come i veri economisti sanno è
l’attivo di tutto il settore privato di cittadini e aziende. Oggi la
folle dittatura delle Austerità ha stroncato la spesa pubblica, e
stroncati affondiamo. Tutto qui».
«Se metti in acqua diciotto barche con buchi sotto la chiglia e queste
iniziano ad affondare», scrive Barnard nel suo blog, «mi sembra
ridicolo che tutti puntino lo sguardo su quella che affonda più in
fretta», l’Italia, «piuttosto che considerare il fatto che sono state
tutte costruite da incompetenti», e quindi «è il cantiere cialtrone
che va chiuso». Tradotto: «Mario Draghi regge il cantiere Eurozona
dove tutti, e tutto, sta affondando, ma gli viene comodo imbrogliare i
media e il pubblico puntando il dito sulla barca Italia che affonda un
po’ più delle altre». La crescita dell’Eurozona, dopo 14 anni di
grandi promesse, è letteralmente pietosa, «non riesce mai a superare
quel triste zero virgola», mentre ad esempio la Gran Bretagna «cresce
come basilico al sole». La deflazione europea è fuori controllo, «cioè
i prezzi crollano di minuto in minuto perché non c’è domanda, e tutti
i gran proclami di Draghi per frenare questa valanga sono stati
accolti dai mercati e dai consumatori come ridicolaggini, fra l’altro
disoneste perché tutte tese solo a favorire speculazioni finanziarie».
Le cosiddette “riforme” tanto invocate da Draghi come pozione magica
di salvezza «non hanno salvato nessuno dei paesi che le hanno fatte».
Bollettino di guerra: la Finlandia è all’ottavo mese a crescita zero,
l’Olanda precipita nella terza recessione dal 2009, Francia registra
il record della disoccupazione e un crollo storico di settori-chiave
come l’immobiliare e il manifatturiero. Nel Belgio “commissariato”
dall’Ue abbiamo consumi a tasso negativo e crescita zero. E persino in
Germania crollano gli ordini industriali (-4%), il Pil è in calo,
stipendi sono stagnanti da 10 anni, il calo della domanda interna
deprime tutto l’export europeo. Poi, secondo dati ufficiali Eurostat,
«le gloriose riforme di Draghi e dell’Eurozona hanno infilato nella
calza della Befana anche il più alto tasso di disoccupazione europea
dalla nascita dell’euro». E poi le banche, «quelle regolamentate da
Mario Draghi, che oggi dispensa ricette severe su come curarci».
Ebbene: la maggioranza delle banche europee «sono marce, ma veramente,
cioè di fatto fallite».
Secondo la Bank of International Settlements, «le banche in Europa non
sono riuscite a rimediare alla loro catastrofica esposizione a
prestiti che saranno inesigibili perché gli indebitati sono al
collasso». E il collasso, sottolinea Barnard, è proprio opera della
Troika di Draghi e delle sue austerità, «come ormai ammettono anche
Goldman Sachs e gli “hedge funds”». La stessa Reuters ci informa che
le stesse banche europee, azzoppare da «buchi contabili che si vedono
dalla Luna», hanno prestato 3.000 miliardi di dollari ai “mercati
emergenti”: soldi che difficilmente torneranno indietro. «Poi
indovinate a chi, per questo motivo, le medesime banche diranno no
almutuo o al finanziamento? A voi, a voi, e infatti registriamo il più
alto declino nei prestiti bancari alle famiglie dal 2008».
E attenzione: il 90% dello strombazzato calo dello spread e degli
interessi sui titoli di Stato dei paesi come Spagna, Irlanda o Italia,
rivela uno studio di “Bloomberg”, «non è dovuto a reali progressi
dell’economia di quegli Stati, ma ai trucchi speculativi di Mario
Draghi alla Bce: quindi aria fritta, che Renzi oggi usa per
infinocchiare i soliti poveri italiani». Gran finale: il “Financial
Times” annuncia che le banche più fallite di tutta l’Europa «non sono
quelle spagnole o italiane, ma quelle tedesche», espressione del
sistema di potere che domina Bruxelles e Francoforte, di cui Draghi è
forse il massimo esponente. E questo “terapeuta” ha ancora il coraggio
di proporre soluzioni e cure? Assolutamente sì. Il macellaio
travestito da medico: la farsa continua, e l’Europa affonda.
Fonte: Libre
Fonte secondaria: http://informare.over-blog.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.