Parigi stamane, 7 gennaio 2015, assalto terroristico al settimanale satirico Charlie Hebdo che, spesso, mette alla berlina i capi delle varie milizie musulmane jihadiste in lotta con l'Occidente: 12 morti e decine di feriti tra cui pure poliziotti di guardia.
Al momento non è stato rivendicato ma la matrice sembra proprio da ricercare tra i bersagli "stuzzicati" dal giornale.
È da sempre che, SENZA CHE SI POSSANO CONFIGURARE "SIMPATIE" CHE NON ESISTONO, il sottoscritto e pure altri "coraggiosi politicamente scorretti" in Italia ed Europa andiamo avvisando la pubblica opinione del pericolo che quotidianamente corre ogni nazione il cui governo partecipi alle continue "crociate" intraprese contro popoli o fazioni del complesso mondo islamico.
Che, per primi, MAI hanno attaccato obbiettivi occidentali sul continente.
Certo, a furia di intervenire in tutto l'Oriente ed in Africa aggredendo stati sovrani, rovesciando ed assassinando capi di stato e governi legittimi, appoggiando governi fantoccio ed armando tagliagola di ogni specie, normale che gli Usa ed i suoi servi europei rischino qualcosa.
Di relativamente poco pericoloso militarmente, mica i terroristi hanno (finora) ordigni nucleari e missili Cruise.
Ma di enorme impatto mediatico sulla opinione pubblica che, così, appoggerà ulteriori crociate in tutto il mondo... in una spirale di odio, vendette ed.... affari per armi e petrolio.
Anzi, colgo l'occasione per ripetermi, trovo ancora strano (e molto fortunato) per noi comuni mortali occidentali che gli stessi capi jihadisti non abbiano portato la "guerra santa" nel cuore delle nostre città e per colpire i governi crociati in casa propria.
Rifletta chi legge: sono stati gli Usa e la Nato ad andare in Irak, Afghanistan, Somalia,
Vincenzo Mannello
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