Ante Scriptum: Cari Colleghi, vi inviamo copia della lettera legata alla
privatizzazione dell'acqua. La lettera viene inviata a tutti i comuni della Tuscia.
Data: 27 gennaio 2015
Al
Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale,
ai Componenti Giunta comunale, ai Consiglieri comunali
ai Componenti Giunta comunale, ai Consiglieri comunali
Oggetto: Richiesta deliberazione del Consiglio
comunale, per l’acqua pubblica.
Egregi signori,
Egregi signori,
in qualità di responsabili
delle associazioni Accademia Kronos e Associazione Italiana Cultura e
Sport Comitato provinciale di Viterbo, desideriamo
chiedervi una presa di posizione da parte del vostro Comune rispetto al dibattito in corso sulla
gestione del Servizio Idrico Integrato.
Come già saprete, mentre i gruppi e i comitati
per l’acqua pubblica, in rispetto al dettato che l’acqua è un bene primario da
garantire a tutti i cittadini, presentavano in Parlamento una proposta di legge
per la pubblicizzazione dell’acqua e di tutto il servizio idrico integrato,
legge mai sottoposta all’esame della commissione della Camera dei Deputati, con
il Decreto Legge Ronchi si tentava invece il contrario, ossia la sua privatizzazione.
Per bloccare questa iniziativa i gruppi per
l’acqua pubblica hanno raccolto le firme per il Referendum, che di fatto ha poi
cancellato le norme del Decreto Ronchi, sancendo così la vera volontà degli
italiani sulla pubblicizzazione della gestione acqua.
A quel punto, però, invece di legiferare secondo
la volontà di 26 milioni di cittadini
italiani, sono iniziate strane manovre per annullare il risultato referendario
e regalare al privato un business di almeno 100 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la Regione Lazio i
movimenti per l’acqua pubblica hanno allora presentato una proposta di legge
alla propria Regione, che è stata fatta propria dal Consiglio regionale con la
legge n.5
del 4/4/2014. La legge n. 5 della R L, nonostante l’impugnazione da parte
del Governo Renzi, è attualmente in vigore, pertanto i movimenti hanno studiato
un progetto, così come previsto dalla stessa legge n. 5 e nel rispetto dei
principi e delle condizioni di cui al D. Lgs 152/06 modificato dal D.L.
133/2014, di ripartizione del territorio regionale in 19 ambiti di bacino idrografico e l’hanno
presentato alla Regione, chiedendo altresì di procedere con la istituzione dei
Consorzi comunali e la redazione di una convenzione tipo di cooperazione.
Tali atti sono stati effettuati dal Coordinamento
regionale acqua pubblica Lazio e dai movimenti per l’acqua pubblica, visto che
la Regione Lazio era ed è fortemente in ritardo sulle scadenze della legge n.5
del 2014. Questo ritardo ha fatto sorgere il sospetto che ciò sia voluto perché
potrebbe essere una manovra creata a posta al fine di favorire il
commissariamento dei Comuni che non sono ancora passati alla Talete. Ciò
potrebbe avvenire dal 01/04/2015. Il passaggio alla Talete dei Comuni rimasti
fuori consentirebbe la privatizzazione completa
dell’acqua, che andrà in mano a multinazionali sempre più potenti, espropriando
da ogni decisione i Comuni e i cittadini.
Comitati per l’acqua, associazioni
ambientaliste e liberi cittadini sono fortemente preoccupati di ciò, ma nel
contempo decisi a reagire.
Le nostre associazioni, convinte che
l’acqua sia un diritto umano, così come sancito dalle risoluzioni dell’ONU e
della Unione Europea, sostengono la battaglia dei movimenti per l’acqua che
richiedono il rispetto di questo diritto, al pari della prevenzione sanitaria e
della stessa sanità pubblica. Rivolgono, pertanto, agli amministratori dei
comuni sensibili al problema fin qui esposto, la richiesta di esplicitare
urgentemente, con deliberazione del Consiglio comunale o altra iniziativa
ritenuta idonea, la volontà della propria comunità contro la privatizzazione
dell’acqua. In particolare per
questi principali motivi :
-La privatizzazione non garantisce il diritto di tutti i cittadini al bene acqua;
-La privatizzazione non garantisce il diritto di tutti i cittadini al bene acqua;
-i costi così come dimostrato dalle gestioni
private (vedi Talete, ACEA e altre grandi società) aumenteranno ancora di più a
dismisura, poiché i privati caricheranno sui cittadini il costo di tutto il
servizio (opere necessarie di presa e distribuzione, filtri e dearsenificatori e loro manutenzione), a
differenza della gestione pubblica che non lo prevede, essendo questi costi a
carico della fiscalità generale;
-la gestione pubblica permette invece la
trasparenza, poiché i rappresentanti del Comune rispondono direttamente al
Consiglio comunale, cosa diversa dalla gestione privata, che non tiene in alcun
conto i consigli comunali e quindi i cittadini;
-la gestione privata può rendere precario
il lavoro degli addetti.
In attesa di una vostra comunicazione, si
porgono cordiali saluti.
Raimondo
Chiricozzi Ennio La Malfa
Accademia Kronos
Tel. 0761.093080 – 338.8513915 www.accademiakronos.it email accademiakronos@pec.it
Via Capranica 14/a 01037 Ronciglione
AICS Comitato provinciale Viterbo
Tel. 0761652027 – 3683065221 www.cafevirtuel.it email: viterbo@aics.it
Via Resistenza 3 01037 Ronciglione
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