Domenica 18 maggio 2014 ad Assisi, nella città di S.Francesco, si tiene la seconda marcia nazionale per la salvaguardia della salute, per l’aria, l’acqua, la terra e il cibo sani.
In Umbria si trovano i comitati ambientalisti provenienti da tutta Italia uniti dall’obiettivo di proteggere l’ambiente, la salute, l’agricoltura dai nuovi assalti di un sistema di sfruttamento sempre più aggressivo che si esprime anche attraverso le speculazioni della “green economy”.
L’appuntamento di Assisi intende contribuire alla crescita di un movimento di coordinamento nazionale “Terre Nostre” che, oltre all’opposizione alla perdurante corsa alle biomasse, operi anche un efficace contrasto coordinato nei confronti di trivellazioni, stoccaggi di gas naturale, eolico selvaggio, incenerimento di rifiuti, campi elettromagnetici, perdurante larghissimo uso di pesticidi in agricoltura.
La crescita senza regole di impianti a biomasse e al biogas rappresenta oggi una delle principali emergenze su questo fronte. E’ una minaccia insidiosa e diffusa capillarmente in oltre 1000 comuni italiani, sempre più intrecciata ad altre forme di assalto ai territori in nome di politiche dell’energia e di gestione dei rifiuti che di sostenibile hanno solo la falsa etichetta “bio”.
La proliferazione degli impianti a biogas e biomasse, sostenuta da super incentivi, è ancora in corso. La prospettiva di guadagno elevato e sicuro hanno allentato ogni freno inibitore ed hanno indotto a calpestare leggi fondamentali quali i diritti alla salute, alla sovranità alimentare, alla proprietà, alla sicurezza e al libero esercizio delle attività economiche. Si è imbarbarita la vita pubblica spingendo le amministrazioni locali a scelte contrarie al bene dei cittadini, negando diritti di informazione e partecipazione.
Si è cercato addirittura (e si cerca) di realizzare centrali all’interno dei Parchi regionali, sulla riva di lagune costiere, in località termali, nel contesto di coltivazioni di grande pregio (comprese prestigiose Doc).
La forza dei tanti comitati sorti sui vari aspetti del contrasto alla nocività ambientale e, sul tema specifico delle biomasse e del biogas, deriva dalla crescente consapevolezza del valore della posta in gioco. E’ infatti in discussione la vivibilità ma anche la riconoscibilità e l’identità dei luoghi. E’ inquinata l’economia da capitali speculativi privati, è avvelenata la democrazia.
Gli obiettivi di questa seconda marcia nazionale sono chiari: richiamare l’attenzione della classe politica, ma anche dei media nazionali, dell’accademia, del mondo della cultura (che appaiono molto “distratti”) su situazioni che, pur in modo diffuso e quindi non con l’evidenza di tragedie come Taranto e Vado Ligure, incidono pesantemente su equilibri sociali, economici ed ambientali.
E incidono, come abbiamo visto, sulla stessa democrazia, sulla capacità di poter decidere a casa propria, di non subire pesanti interventi dall’esterno che stravolgono il territorio a soli fini di speculazione di gruppi privati.
Cittadini, comitati e coordinamenti di tutta Italia, non sono più disposti a veder calpestare diritti costituzionali ed i presupposti stessi della convivenza civile in nome di una distorta “libertà di impresa”.
Pertanto utilizzeranno tutte le forme di iniziativa democratica di protesta contro la realizzazione di tali industrie biogas e biomasse, classificate per normativa vigente, insalubri di prima categoria. In caso contrario, sono pronti a percorrere ogni via giudiziaria, anche per il risarcimento del danno.
Dr. Gian Piero Baldi
Presidente Associazione “Bio Ambiente
Presidente Associazione “Bio Ambiente
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