Giornata dell'acqua
Sabato 14 dicembre 2013 il Movimento 5 Stelle sarà presente alla “Giornata dell’acqua” che si terrà per tutta la giornata a piazza Plebiscito (sotto il Comune) e che intende proseguire l’opera di denuncia e di informazione da noi avviata anni fa quando, per primi, abbiamo iniziato ad informare la cittadinanza sui pericoli derivanti dall’assunzione cronica di sostanze cancerogene.
Sono passati troppi anni da quando la UE, recependo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha indicato quali devono essere i parametri che determinano la potabilità dell’acqua per uso umano.
Sono troppi anni che a Viterbo questi parametri, soprattutto per quanto riguarda l’arsenico, non vengono rispettati.
Perfino ora che i dearsenificatori sono stati costruiti assistiamo ad assurdi problemi burocratici circa le responsabilità della gestione degli impianti.
Siamo stanchi e non accettiamo più nessuna scusa.
I dearsenificatori necessari sono stati costruiti , i fondi necessari per gli altri sono già stati stanziati dalla Regione e la gara per la costruzione dei dearsenificatori mancanti è stata assegnata.
Quindi pretendiamo che il problema venga risolto nei tempi previsti.
Dopo si potrà discutere sulle misure migliori per eliminare definitivamente il problema, e parleremo di profondità delle falde, di miscelazione delle acque e di tutte le altre soluzioni alternative ai dearsenificatori.
Nel frattempo ci batteremo affinché gli impegni presi dalle amministrazioni comunale e provinciale vengano finalmente rispettati.
Loro non si arrenderanno mai... noi neppure!
Movimento 5 Stelle Viterbo
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Comunicazione in sintonia
Calcata è sempre la prima in tutto... per ogni cosa. E lo fu anche per l'arsenico nell'acqua potabile. Molti anni prima che la provincia di Viterbo diventasse famosa per la presenza massiccia di arsenico nelle acque dei rubinetti, la cosa era già ben avviata in quel di Calcata. Anzi ricordo che la querelle iniziò il momento stesso in cui fu costruito il primo pozzo artesiano ed il primo acquedotto a servizio del paese nuovo.
Dopo alcuni anni che ero andato ad abitare a Calcata, verso la metà degli anni ‘70 del secolo scorso, dovetti infatti affrontare il problema dell’acqua all’arsenico. Tutta colpa dei pozzi artesiani e dell’inquinamento -scoprii più tardi- poiché finché le acque venivano attinte direttamente alle sorgenti non c’era quel problema.
L’arsenico infatti essendo mescolato ad altri metalli tende a restare in basso. All’inizio l’acqua di Calcata veniva da una sorgente situata in località Vignale ed era pura e dolce. Poi essendosi trasferita la popolazione in un nuovo centro più a monte per l’approvvigionamento idrico fu scavato un primo pozzo artesiano sul pianoro e non essendo questo sufficiente (in considerazione dell’aumentato bisogno idrico) verso gli anni ‘80 si scavò un nuovo pozzo verso la strada di Magliano Romano e da quel momento cominciò il problema dell’arsenico.
E non solo a Calcata nuova ma anche a Calcata vecchia, in quanto (per una inveterata abitudine al mal comune mezzo gaudio) l’amministrazione comunale pensò bene di convogliare anche l’acqua pulita del Vignale nei serbatoi in cui veniva pompata quella inquinata all’arsenico. Per cui arsenico per tutti a gogò. Ma non mancò molto che il problema arsenico divenne un fatto comune a tutta la Tuscia, sempre colpa dei pozzi artesiani ovviamente.
E spesso per colpa delle captazioni per l’acqua minerale (vedi ad esempio i pozzi profondi di Nepi e di Capranica). Anche qui c’è da dire che la Tuscia sarebbe stata ricchissima di acque superficiali da bere ma con l’uso sempre più massiccio di pesticidi, diserbanti e concimi chimici tutte le sorgenti sono pian piano diventate avvelenate. Per questa ragione le acque debbono essere tutte de-arsenificate e ripulite dai vari composti estranei.
Ho visto così sorgere un po’ ovunque nella Tuscia (e non solo a Calcata), le cosiddette Case dell’Acqua ovvero degli stalli con depurazione annessa ai quali si può attingere acqua abbastanza depurata da sostanze chimiche e veleni.. ma questo non so se sia veramente un bene poiché l’acqua avrebbe bisogno di essere viva, cioè arricchita di varie componenti minerali ed organiche che la rendono non solo dissetante ma anche nutriente, e l’acqua degli stalli è acqua perlopiù morta….
Ma finché si continuerà a spargere schifezze sui campi e ad inquinare le fogne ed i fiumi ed i laghi con tutte le peggio sostanze chimiche che fuoriescono dai nostri cessi e dai nostri lavandini la speranza di poter attingere di nuovo alle sorgenti… è flebile!
E purtroppo la "civiltà" avanza!
Ma qualcuno potrebbe chiedermi, a questo punto, “come facevi tu a procurarti l’acqua potabile?”. Ovvio che non ricorrevo molto alle bottiglie, solo quando avevo voglia di acqua frizzante, e andavo a prendere quella del Vignale oppure a qualche altra sorgente ancora buona nelle vicinanze. Infatti pensate a quanto mondezza si crea solo per comprarsi una bottiglia d’acqua minerale, che in fondo non è nemmeno più pulita di quella del rubinetto. A quel punto meglio installare un depuratore casalingo.. ma io non l’ho mai messo perché di acqua ne ho sempre consumata pochissima… veramente pochissima, e comunque per usi igienici quella del rubinetto va ancora bene.
Ah, dimenticavo, anche quando era ancora funzionate il servizio mensa del Circolo più che altro andavamo a vino e per rendere l’acqua potabile (esclusi i metalli pesanti) ho sempre usato dei germi vivi, quelli del Kefir o della Kombucha, che vengono dal Caucaso, e servono appunto a distruggere tutti i microbi nocivi, cercate e troverete….
Paolo D’Arpini
L'ultima spiaggia del Circolo Vegetariano VV.TT. a Calcata - In via del Fontanile
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