venerdì 6 dicembre 2013

Altra storia - L'opzione di pace "Rudolf Hess" che non piacque agli "alleati"

Come avrebbe potuto essere diversa la storia se la pacifica spedizione solitaria di Rudolf Hess avesse avuto successo? 

A volte nello spazio tempo si creano dei gangli di possibili diverse scelte karmiche e questo avvenne  il 10 maggio del 1941, allorché  Hess volò in Scozia, da solo, per raggiungere il castello del duca di Hamilton (considerato un fautore del dialogo con il Terzo Reich) nel Lanarkshire. Qui si paracadutò. Fu consegnato all'esercito inglese, che provvide al suo internamento. La versione ufficiale britannica vide in Hess un uomo in crisi, con disturbi mentali, sconvolto dagli orrori della guerra, messo da parte dal regime, intenzionato, all'insaputa del dittatore, a proporre, tramite il duca, un utopistico piano di pace all'Inghilterra, il cui popolo era considerato fratello d'origine.

Hitler subito dopo il viaggio di Hess, lo definì "un pazzo": esattamente quanto Hess gli aveva chiesto di dire, in caso di fallimento della missione, nella sua ultima lettera.

Una interpretazione, che si colloca nel filone del revisionismo storico, vede questa missione avvenuta con il consenso (se non con l'ordine) di Hitler. Le proposte di Hitler sarebbero state giudicate inaccettabili o l'interlocutore inaffidabile (dopo Monaco) dal governo di Londra e, a questo punto, vi sarebbe stata una coincidenza di interessi tra gli opposti belligeranti per far apparire il volo di Hess come un'iniziativa individuale. Rimane la constatazione della severità della condanna inflittagli a Norimberga e della durezza del regime di detenzione. 

Hess morì a 93 anni, alla vigilia della sua probabile scarcerazione, in circostanze mai del tutto chiarite: fu trovato in un padiglione del cortile del carcere, con un cavo elettrico stretto intorno alla gola.

Hess fu sepolto a Wunsiedel, in Baviera. Sulla sua lapide, sotto il suo nome, si leggevano le parole: «Io ho osato».


(P.D'A.)

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Commento integrativo di Joe Fallisi:

Si pensi l'anima lurida, di pece dei vincitori democraticorwelliani: condannarono all'ergastolo (e poi uccisero) un uomo retto, Rudolf Hess, che AL CONTRARIO DI LORO non si era macchiato di nessun crimine di guerra, ma semmai alla guerra aveva cercato, con enorme coraggio, di por fine. 


Volendo esser buoni dobbiamo dire che gli inglesi hanno dovuto farlo.. Perché se liberavano Hess, usciva fuori a tutto tondo chi aveva voluto la guerra e chi voleva continuarla rendendola irreversibile. Inglesi e Americani, si incontrarono in oceano sul Potomac, in piena guerra, e buttarono giù una Carta delle nazioni dove si impegnavano a dividere con tutti i popoli le risorse della terra, a non occupare nessun metro di territorio altrui, libertà, pace, giustizia, ecc. tutte cazzate per la propaganda di guerra. 

La loro doveva apparire come la guerra delle democrazie contro le barbarie. Potevano liberare Hess che era venuto a proporre la pace a ottime condizioni per gli inglesi? 

Quindi lo tombarono per sempre. E gli fece anche comodo che Hitler aveva comunicato che probabilmente Hess era andato fuori di testa. In realtà un po’ era anche vero, perché da quello che oramai sappiamo, anche Hitler voleva tentare un gesto di pace del genere, ne aveva discusso anche con Hess, ma essendo un uomo molto razionale, aveva capito che non era percorribile con quel gangster di Churchill. Hess invece, sapendo che Hitler, nella sostanza era consenziente (ma non aveva dato il consenso), forte di alcune promesse di una certa massoneria, e di previsioni di veggenti e astrologi a cui credeva, mise ugualmente in atto, da solo, quel gesto clamoroso. 

Ma sappiamo anche che Hess, come la sua famiglia, proveniva da Alessandria d’Egitto, città che pullulava di sette e massonerie esoteriche, di tendenza anglofila, quindi contava anche su una certa massoneria che sembrava propensa ad un accordo con i tedeschi. Ma cadde in trappola perché la Massoneria Universale bloccò tutto e impose a certi massoni di non continuare su quella strada. 

Per concludere non poterono impiccarlo a Norimberga, visto che non si poteva di certo accusare né di crimini di guerra, né di averla voluta, lo uccisero quando, in prossimità della caduta del muro, avrebbero dovuto giocoforza liberare questo ultra novantenne, ma ancora lucido. E non potevano permetterlo. Lo “suicidarono”.

(Notizie storiche: Wikipedia ed altre fonti)

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