A sinistra: Bonino ministro ponzio
pilato, non vede e non sente
Si sta configurando un nuovo intervento 'umanitario' in Siria da parte dell'alleanza USA/GB/Francia/Turchia, con o senza l'egida dell'ONU: una sconfitta della politica dice Lista civica italiana (LCI).
Finora l'Italia si è limitata a comunicare che - senza l'egida dell'ONU - non fornirà supporto logistico. Questa e' una posizione di comodo, se non pilatesca, assolutamente insufficiente per il paese che è al centro economico e politico del Mediterraneo e che è il primo partner commerciale della Siria.
La Costituzione italiana, che LCI intende attuare, sancisce, all'articolo 11, che " L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" . La storia recente ha mostrato che gli interventi armati condotti senza il coinvolgimento dell'ONU non hanno risolto i conflitti creando invece tensioni e morti.
LCI invita tutti gli italiani ad esporre la bandiera della pace sui propri balconi per esortare il governo italiano a prendere iniziative verso la comunità internazionale al fine di fermare le azioni di guerra da parte dell'alleanza citata e soprattutto a fermare la guerra civile in Siria che da mesi sta causando migliaia di vittime.
LCI ricorda infine che in un pianeta sovra-sfruttato come é il nostro, qualsiasi distruzione di beni fruibili è una assurdità che si ritorce contro tutta l'umanità.
Esponiamo quindi le bandiere della pace sui balconi: “Siria: se vuoi la pace, prepara la pace”.
Gianni principi - Lista Civica Italiana
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UNA FRANCA PAROLA CONTRO LA GUERRA
La guerra e' la piu' grande violazione dei diritti umani,
poiche' essa consiste della commissione di stragi.
E quindi sostenere che si promuove una guerra per difendere i
diritti umani e' una contraddizione in termini.
Solo la pace salva le vite e difende i diritti
umani.
La lotta contro le dittature, la lotta contro l'imperialismo,
la lotta contro la guerra, sono una stessa cosa.
La lotta per i diritti umani, la lotta per la democrazia
sostanziata nella giustizia sociale, la lotta per il disarmo, sono una stessa
cosa.
Solo la pace promuove la democrazia, solo la pace promuove i
diritti umani.
L'obiettivo piu' urgente che l'umanita' deve porsi e' abolire
la guerra, prima che la guerra abolisca l'umanita'.
E per abolire la guerra occorre il disarmo; occorre la
smilitarizzazione dei conflitti e quindi l'abolizione degli eserciti; ed occorre
il dialogo e la cooperazione: nella consapevolezza che vi e' una sola umanita'
in un unico mondo casa comune, e che o ci salveremo insieme o insieme
periremo.
Per dirlo nel modo piu' semplice ed esatto: occorre la scelta
della nonviolenza.
Occorre la scelta della nonviolenza come principio regolatore
delle relazioni internazionali.
Occorre la scelta della nonviolenza come principio regolatore
delle relazioni sociali.
Occorre la scelta della nonviolenza come principio ispiratore
della politica tout court.
Occorre la scelta della nonviolenza, che e' la lotta la piu'
nitida e la piu' intransigente contro tutte le violenze, le oppressioni e le
menzogne.
La scelta della nonviolenza e' il compito dell'ora del
movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione
dell'umanita'.
La scelta della nonviolenza e' il compito dell'ora di ogni
persona che riconosce la necessita' di relazionarsi agli altri esseri umani ed
al mondo vivente nella responsabilita', nella solidarieta', nella condivisione;
nel rispetto della vita, della dignita' e dei diritti altrui; nell'applicazione
della regola aurea dell'agire nei confronti degli altri cosi' come vorresti che
gli altri agissero verso di te.
La scelta della nonviolenza, per dirla con le parole di Aldo
Capitini, "e' il varco attuale della storia".
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e
i diritti umani" di Viterbo
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