Dipinto di Franco Farina
C'era una volta un uomo che aveva fatto un vita un po' sgarbata ed un po sleale e per questo temeva le altre persone. Anziché guardare ciò che di bello aveva fatto nella vita e i bei momenti si trovava a rimuginare sulle perdite che aveva subito e gli sgarbi che aveva fatto.
Così si chiudeva in casa e usciva poco poco.
Per timore che entrasse qualcuno nella sua proprietà si munì di finestre chiuse tutte a chiave e una porta blindata pesantissima che nessuno avrebbe potuto sfondare.
Usciva a fare spesa quando era buio e si ritirava presto e si richiudeva nella sua casa. Sembrava temesse gli altri, un timore quasi inconscio frutto di ciò che lui aveva fatto ad altri.
Viveva una vita misera.
Un giorno doveva uscire e non trovava il portachiave che portava le innumerevoli chiavi della porta blindata e delle varie finestre. Cercò e cercò e non trovava le chiavi per uscire.
Iniziò a prendere a pugni la porta e si sentiva sempre più stupido. Dopo aver preso a pugni e a calci la porta e avergli urlato contro e spintonata a più non posso, si accascio davanti la porta piangendo con le nocchie delle mani sanguinanti.
Tra i singhiozzi pensava che non era possibile tutto ciò. Era incredibile! Era prigioniero di se stesso delle sue proprie paure.
Pensava fossero stati gli altri a renderlo così e si rese conto che invece erano solo le sue paure frutto delle stupidate che aveva fatto a renderlo così.
Pianse ed il peso sul cuore si alleggerì; i singhiozzi si spensero e stava osservando la sua casa come se fosse la sua prigione. Si rese conto che non poteva vivere così.
Riprese controllo di se stesso e si mise a ricercare le chiavi anche nei posti più impensabili e le trovò riposte nel frigorifero. Magari in un momento di disattenzione le aveva riposte nel luogo sbagliato.
Ma pensò a quello che era successo e si accorse che era una lezione.
Tolse tutte le serrature dalle finestre e spalancò le finestre e di giorno la luce riprese ad entrare in casa e non solo in casa ma anche nel suo cuore .
Prese ad uscir di casa di giorno parlare con le persone.
Aiutava chi ne aveva bisogno, e si mise a lavorare di buona lena.
Era come se in un ramo secco la linfa avesse ripreso a scorre e fossero rispuntate le foglie.
Aveva smesso di essere prigioniero di se stesso.
Oggi il sole è nel cielo e risplende per Te e per Me.
Un cordiale saluto.
Franco Farina
www.francofarina.net
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