Io non conosco la storia personale di Peppino Impastato, so che era comunista, ma non so neppure di che sfumatura di comunismo fosse, ed io oltretutto non sono comunista, anzi, però mi viene da fare un doveroso raffronto.
Per prima cosa devo dire che anche i comunisti hanno espresso figure umane di un certo valore, penso ad esempio a Luigi Cipriani, ad Alberto Franceschini della Br , ma non solo, e oltretutto spesso hanno praticato i valori della solidarietà tra compagni, valori che si sono mantenuti nel tempo.
Ma la destra, quella del “camerata, camerata, fregatura assicurata”, ha espresso solo “amici degli amici”, e possiamo accertarci dalle inchieste giudiziarie, dalle confessioni dei pentiti, dai processi che si sono susseguiti, la spaventosa abbondanza di farabutti collusi con i Servizi, amici del Commissario di quartiere o del maresciallo dei CC.
Per il Sud poi le organizzazioni di destra sono sempre state sodali con le cosche criminali. Al Sud MAI che personaggi di destra avessero difeso, ma non a parole e almeno al minimo possibile, il popolo dal terrore e dal potere mafioso. No per carità, loro sono “figli del sole”, sono per la Patria (quale?), per lo Stato (quale?), per la Gerarchia (quale?).
E quindi questi destristi vantavano sempre e solo amici e protezioni per loro interesse. Bastava farsi un giretto da quelle parti con qualche “camerata” del posto, per sentirsi vantare la tal “amicizia”, la tal “protezione” del locale “capo bastone”.
Mi sbaglio, c'è stata qualche eccezione? Io non ne ho avuto sentore.
Ne discutevo tempo addietro con un "camerata" il quale riteneva che, forse, queste “collusioni”, questa mancanza di sensibilità verso il popolo, dipendevano dal fatto che, nella stragrande maggioranza, i neofascisti nati nel dopoguerra erano figli del ceto medio o di una piccola borghesia. Ma questa spiegazione, di stampo “sociologico”, non mi ha mai convinto a pieno, anche se il disgustoso fenomeno dei “fascisti pariolini o S. Babilini”, può avere anche questa origine. Più che altro però tutto nasce dalla funzione nefasta di quel partito bottegaio, conservatore e atlantista che è stato il MSI.... (...)
Stralcio di una lettera di Maurizio Barozzi
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Altra Notizia:
Si è svolto nella mattinata di mercoledì 8 maggio 2013 a
Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro
di commemorazione di Peppino Impastato, assassinato dalla mafia nella notte tra
l'8 e il 9 maggio 1978. Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni
testi di analisi politica, di riflessione poetica e di denuncia antimafia
scritti da Peppino Impastato. Concludendo l'incontro commemorativo il responsabile della
struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha espresso, a nome delle persone
che a Viterbo da decenni hanno condiviso e condividono tuttora la lotta contro i
poteri criminali, la comune profonda gratitudine ai compagni di Peppino che ne
tengono viva la memoria e quindi ne portano avanti la lotta, che è l'unico modo
onesto di fare memoria di tutti coloro che hanno lottato per la liberazione
dell'umanità, ed in modo particolare delle persone che proprio per questa loro
lotta sono state assassinate: vale anche per noi, ancora e sempre, il motto "Con
le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo".
Notizie su Giuseppe Impastato, nato nel 1948, militante della nuova
sinistra di Cinisi (Pa), straordinaria figura della lotta contro la mafia, di
quel nitido e rigoroso impegno antimafia che Umberto Santino defini'
"l'antimafia difficile", fu assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Tra le
raccolte di scritti di Peppino Impastato: Lunga e' la notte. Poesie, scritti,
documenti, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2002,
2008. Tra le opere su Peppino Impastato: Umberto Santino (a cura di),
L'assassinio e il depistaggio, Centro Impastato, Palermo 1998; Salvo Vitale, Nel
cuore dei coralli, Rubbettino, Soveria Mannelli 1995; Felicia Bartolotta
Impastato, La mafia in casa mia, La Luna, Palermo 1986; Claudio Fava, Cinque
delitti imperfetti, Mondadori, Milano 1994; AA. VV., Peppino Impastato: anatomia
di un depistaggio, Editori Riuniti, Roma 2001, 2006 (pubblicazione della
relazione della commissione parlamentare antimafia presentata da Giovanni Russo
Spena; con contributi di Giuseppe Lumia, Nichi Vendola, Michele Figurelli,
Gianfranco Donadio, Enzo Ciconte, Antonio Maruccia, Umberto Santino); Marco
Tullio Giordana, Claudio Fava, Monica Zapelli, I cento passi, Feltrinelli,
Milano 2001 (sceneggiatura del film omonimo); Umberto Santino (a cura di), Chi
ha ucciso Peppino Impastato. Le sentenze di condanna dei mandanti del delitto
Vito Palazzolo e Gaetano Badalamenti, Centro siciliano di documentazione
Giuseppe Impastato, Palermo 2008; Giovanni Impastato e Franco Vassia, Resistere
a mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato, Stampa Alternativa,
Viterbo 2009.
Si vedano anche i libri dedicati a Felicia Bartolotta
Impastato, la madre di Giuseppe Impastato che lo ha sostenuto nella sua lotta,
lotta che ha proseguito dopo l'uccisione del figlio; e' deceduta nel dicembre
2004. Opere di Felicia Bartolotta Impastato: La mafia in casa mia, intervista di
Anna Puglisi e Umberto Santino, La Luna, Palermo 1987. Tra le opere su Felicia
Bartolotta Impastato: Anna Puglisi e Umberto Santino (a cura di), Cara Felicia.
A Felicia Bartolotta Impastato, Centro siciliano di documentazione Giuseppe
Impastato, Palermo 2005; Cfr. anche il profilo scritto da Anna Puglisi per
l'Enciclopedia delle donne e ripubblicato anche in "Nonviolenza. Femminile
plurale" n. 311.
Naturalmente sono fondamentali le molte altre ottime
pubblicazioni del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"; per
contatti: Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", via Villa
Sperlinga 15, 90144 Palermo, e-mail: csdgi@tin.it, sito: www.centroimpastato.it
Ugualmente fondamentale l'attivita' dell'"Associazione casa
memoria Felicia e Peppino Impastato"; per contatti: corso Umberto 220, 90045
Cinisi (Pa), sito: www.peppinoimpastato.com
(Fonte: La Nonviolenza in Cammino di Peppe Sini)
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Commenti ricevuti:
"Concordo pienamente. Ho
visto in questi giorni uscire dalle loro tane molti dei portaborse (ex cd.
militanti) del destrismo in doppio petto, gli ex missisti in carriera, in cerca
di voti per il sionista in Campidoglio che, dopo la batosta con l'aliquota
massima dell'Imu, ha il coraggio ora di far affiggere manifesti che parlano di
salvezza delle famiglie dalla tassa più odiata e ingiusta in assoluto. Di
Peppino Impastato ce ne vorrebbero centinaia di migliaia. Alla feccia
liberal-missista e atlantico-sionista che ha sputtanato, ormai
irrimediabilmente, il Fascismo Repubblicano dobbiamo riservare solo disprezzo e
commiserazione.
(Pino)"
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