Stante la condizione che non esito a definire "disumana" in cui la politica parassitaria di questo paese ha ridotto quella che una volta era definita la classe media (ormai a rischio di estinzione), cui appartengo dalla nascita ... mi riferisco in particolare a coloro che nello status di "lavoratori autonomi" hanno sempre rischiato i propri capitali ed impegnato il proprio tempo senza alcuna garanzia, copertura e contropartita pubblica (senza disporre di alcun beneficio concesso ad esempio ai lavoratori dipendenti, es. ferie e malattia, e senza mai accedere a contributi pubblici ed agevolazioni di alcun genere, cioè senza mai attingere a denaro pubblico), senza alcuna possibilità e volontà di evasione fiscale, senza alcuna clientela ed appoggio politico partitocratico o familistico amicale (sempre evitata e disprezzata come prassi), pressato dal fisco, dagli oneri previdenziali, dalle scadenze assicurative, dalle banche, dalla burocrazia, ecc., con oneri assistenziali, sanitari, assicurativi, ecc. a totale carico personale, anche quando le circostanze avverse hanno gravato pesantemente sulla famiglia (come quando alcuni famigliari si ammalano gravemente e/si devono assistere in quanto infermi non autosufficienti) ...
- Stante le condizioni di grave crisi di mercato e sistemica, che impedisce di trovare ancora lavoro, soprattutto remunerato decentemente, che lasci margini di redditività accettabili e non si risolva solo a favore del fisco e dell'apparato burocratico istituzionale, perpetuando pagamenti fiscali per redditi inesistenti, mai percepiti, ma imposti da un sistema cinicamente estorsivo ...
- Stante l'aumento kafkiano della pressione fiscale coercitiva e soprattutto indiretta (non sul reddito ma sul fatto di vivere in un luogo e pertanto dover subire imposizioni sempre più gravose) ...
- Stante l'esaurimento imminente delle riserve (dicasi anche "risparmi") che erano state accantonate per la vecchiaia e per tempi difficili ... aggravato dalla provenienza da un periodo pregresso nel quale il proseguo dell'attività avveniva già solo per senso di responsabilità ed intrinseca motivazione sociale, in quanto non conveniente e spesso in perdita e con oneri finanziari (bancari) onerosi quando non usurai ...
- Stante le condizioni vessatorie subite recentemente a livello previdenziale famigliare con unilaterali gravi penalizzazioni nell'erogazione pensionistica, sia a livello di tempi (autoritario "tecnico" slittamento di anni) e di entità dell'erogazione (abbattimenti consistenti ed oltraggiosi di quanto spettante come ammontare pensionistico, in seguito a regolari versamenti decennali ormai vanificati) che rendono le prospettive economiche famigliari pessime e che costringono ad una austerità forzata, che si somma ad una sobrietà già adottata da anni, che in pratica costringerà ad un azzeramento dei consumi e a rinunce esagerate, soprattutto nell'ambito delle esigenze sociali e culturali, e con previsioni pluriennali di assenza di lavoro e di redditi da pensione ...
Spiacente ma le circostanze avverse non mi lasciano altra scelta.
Vi sarei grato non consideraste queste mie brevi note come una lamentela e tantomeno uno sfogo, essendo personalmente tendenzialmente stoico, non sono avvezzo alla commiserazione, ma non potevo tacere la situazione in cui versiamo a livello famigliare e come noi temo centinaia di migliaia di altre famiglie italiane e non solo, cui lo stato ha estorto preziose risorse senza dare nulla in cambio ...
cordialmente
claudio martinotti doria
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