Balenottera in attesa (di morte)
Ma
come, una nazione tanto civile ed in parte ecologista, continua con questa
anacronistica e immorale caccia alle balene? Così si chiedono tutti i popoli civili del
pianeta. Una contraddizione profonda che in questo momento non dona una bella
luce ad un popolo che si è sempre dichiarato in armonia con la natura. Con la solita
scusa tanto idiota quanto banale, da far dubitare di sincerità anche il più
sprovveduto, si ripropone la caccia alle balene con l'intento di fare ricerca
scientifica. Sta di fatto che quest'anno l'obiettivo è quello di catturare 985
balenottere antartiche e 50 altri tipi di cetacei.
Le baleniere, scortate da
guardiacoste d'altura, hanno levato gli ormeggi alla volta dell'Antartide, ma oltre
alla flotta nipponica di assassini dei mari si sono mosse dalla Nuova Zelanda e
dall'Australia anche le navi degli Eco -pirati e di Greenpeace. Nei mari artici
pertanto assisteremo a scontri navali epici per la salvezza dei nostri cetacei....
noi ovviamente stiamo con Greenpeace e, se potessimo, armeremmo un sottomarino
per dar manforte ai nostri coraggiosi ambientalisti.
Lo scorso anno la forte
azione di contrasto delle navi ecologiste contro le baleniere riuscì a far
sospendere con un mese d'anticipo la vergognosa caccia. Ora però insieme alle
baleniere ci sono navi da guerra giapponesi..... quindi non sappiamo come
finirà. Purtroppo noi da qui non possiamo fare granché, però nessuno ci vieta
di mandare lettere di condanna all'ambasciata giapponese a Roma, dicendo che
per protesta non compreremo più prodotti nipponici fin quando non verrà abolita
la vergognosa caccia alle balene.
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