martedì 29 gennaio 2013

...l'altra morale... quella del Belloni Fabrizio e di Chuang Tze




Alcuni suoi seguaci domandarono al bandito Che:”Anche per i ladri esiste una Via (Tao)?” – “Eh,  certo che  sì..  – rispose Che- Santità è intuire dove giace un tesoro nascosto, Eroismo è entrare per primo nella casa, Giustizia è uscirne per ultimo, Saggezza è distinguere il colpo che si può tentare, Umanità significa essere equanimi  nel dividere il bottino. Al mondo non è mai esistito un gran ladro che non abbia manifestato queste qualità”. (Chuang Tze)

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Uno dei tre o quattro lettori che hanno la masochistica pazienza di leggere le mie cattiverie, un caro amico,  ha risposto ad una delle mie ultime elucubrazioni con una invocazione: "Fabrizio, qualche volta un raggio di sole!".
Ha ragione.

La carne è debole, si sa, e spesso mi lascio trascinare più dal fegato e dallo stomaco, dimenticando il cuore. Il fatto è che la rabbia alberga potente in me ed in tutti quelli che si rendono conto di quello che potremmo essere e che invece non siamo.

Ha ragione, e di raggi di sole, a ben guardare, ce ne sono parecchi. Anzi, veramente tanti.

Innanzi tutto vi è, all'inizio spesso a livello di inconscio, ma via via con sempre maggior consapevolezza, la percezione che quello che ci hanno detto, tentato di insegnare, volutamente omologare da oltre mezzo secolo (73 anni, per la verità), è per buona parte un cumulo di menzogne, di propaganda indirizzata, di costruzione di un piano.

La gente infatti, pur con tutte le debolezze dell'essere umano, non accetta più supinamente le bugie, le omissioni, i silenzi, le deviazioni, le mistificazioni che ci vengono propinate.

Alla lunga la vera natura dell'uomo emerge, e si ribella ai "padroni".

Vi è una naturale ed incoercibile spinta ad annullare i "valori" che ci vogliono imporre e rinasce l'amore per il lavoro, per l'essere umano cioè. Il "valore economico" che vogliono diventi il nuovo dio, il moloc da adorare, non soddisfa più, non è sufficiente. Il volontariato, medici senza frontiere, i "city angels",   la difesa dei più deboli attraverso Associazioni e Gruppi, gli animalisti (sì, anche loro: l'uomo è parte della natura, non il signore e padrone) sono solo la punta dell'iceberg di un nuovo sentire, di un risveglio di coscienza umana, solidale, viva. L'uomo ha capito che fra sé ed il gelo del cosmo il solo punto di riferimento, la sola zattera di salvezza è l'appartenenza, sono le proprie radici, la saggezza delle tradizioni. Una volta c'era una parola che definiva tutto questo, oggi è una parola proibita, ma sta tornando prepotente.

Un altro motivo di soddisfazione è constatare che i sistemi sociali, propagandati, insegnati, inculcati, stanno morendo. Né il social comunismo, deceduto anche per  bancarotta sociale, economica, soprattutto umana, bancarotta fraudolenta, criminale, ripugnante; né il suo fratello gemello, il liberal-capitalismo, egoista, usuraio, disumano, ormai morto e pronto alla sepoltura, danno le risposte che l'uomo del terzo millennio chiede.

Ci vorrà ancora un po' di tempo, d'accordo, ma si arriverà al vero cambiamento.
Io a scuola imparavo i Savoja e le cinque giornate di Milano. Se chiedo ai mie figli di prendere il fucile, mi rispondono: "Sì, per sparare ai cacciatori". E' l'inizio.

Volete la riprova? Nonostante il gossip, la farfallina della Belen, le "mie prigioni" di Corona, che hanno impestato la tv ed i telegiornali, nonostante l'occupazione di giornali e media in genere delle solite squallide, stantie facce dei politici in frenetica caccia alla rielezione, la gente non se ne frega molto delle elezioni, ed il numero dei non voto, degli assenteisti democratici aumenta ad ogni elezione.

La gente si ribella ad essere suddita. Confusamente e col mugugno all'inizio, ma sempre di più e sempre con maggior coscienza.

Ecco, la luce della rinascita parte dalla coscienza di sé. Non è pensabile di schiacciare un interruttore e di far luce, l'uomo non è un frullatore od una lavatrice. Ma la strada è aperta e l'uomo ci si è avviato.
Questa è luce, caro amico. Alimentiamola, con forza, con amore. Non per noi stessi, ma per i i nostri figli, cui dobbiamo restituire la speranza. Siamo loro debitori, almeno di questo.

Un abbraccio, fabrizio belloni

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