Uomo o moneta?
Molti economisti di
varia estrazione (classica, mercantilistica, keynesinana, liberista) propongono
una miriade di soluzioni economiche all'interno di questo modello di emissione
monetaria, senza metterlo mai in discussione e come se fosse l'unico possibile
dettato da legge divina. Soluzioni le più disparate si sentono, dal controllo
della spesa, al finanziamento del privato, al capitale misto, allo stato snello,
alle continue trasformazioni del mercato del lavoro (senza mai toccare le regole
della finanza, dove è l'uomo che si deve piegare ed adattare ai "Mercati" e mai
il contrario) Tutte possono buone o cattive, essere migliori di altre certamente
alcune vanno verso il sociale altre vanno verso il capitale. Ma perchè
l'economia che gira intorno alla "energia" prima che è la moneta non si è mai
chiarita la "natura della moneta" (e volutamente mai si chiarirà)?
Diventa difficile
quindi trovare poi delle soluzioni concordi o ancora meglio logiche per
risolvere la "crisi di liquidità" proprio perchè chi emette moneta e la finanza
internazionale ha un obbiettivo e la usa come "strumento di dominio e di
arrichimento", mentre chi la usa (ed è costretto ad utilizzarla per legge) la
usa come strumento per vivere.
Questa crisi infatti
non è una vera e propria crisi economica come abbiamo detto tante volte, non c'è
un mancanza di materie prime, non c'è una mancanza di lavoratori, non c'è una
mancanza di capacità produttiva, non c'è una mancanza di mercato, non c'è una
mancanza di idee.. c'è semplicemente una voluta e scientifica mancanza di "mezzo
monetario", per fare tutto quello che una economia deve fare. La crisi quindi
non è economica, ma è una crisi indotta del sistema monetario della finanza
internazionale.
Si noti che di mezzi
monetari (M0,M1, M2, M3, ecc) c'è ne fin troppi, si calcola che ci sia moneta
per comprare 6/7 volte il pianeta. Il problema e che sta in mano di
pochi.
Gli economisti si
affannano quindi a proporre ricette di ogni tipo, ma con gli ingredienti che
impone il sistema monetario di riferimento senza discussione di sorta. Sia che
vogliano realizzare sistemi più o meno keynesiani o più o meno liberisti o
neoliberisti si muovono in un quadro ristretto di coordinate precise che sono
quelle dettate da chi determina la liquidità in un sistema. Lo ribadiamo
proporre politiche economiche slegate da una politica di emissione monetaria è
prendere in giro le persone.
Definire la moneta
risolverebbe la questione non poco infatti dal "valore monetario" (con un reale
valore intrinseco di proprietà del portatore, quale poteva essere l'oro o una
moneta coperta con il valore dell'oro) si è passati ad un "valore creditizio" (
ossia una moneta con valore intrinseco quasi nullo di proprietà dell'emettitore
ed obbligo di restituzione con interesse senza nessuna copertura). Ora
tralasciando le tradizionali caratteristiche della moneta che sono: la
divisibilità, l'accettazione, la misura del valore,mezzo di scambio, ecc c'è il
problema dei problemi che sorge quando la moneta diventa "riserva di valore".
Nel concetto di riserva di valore già dalla teoria classica si intravede la
"necessità" (per il banchiere) di vedere la moneta non più solo come strumento,
ma come "merce". Se la moneta viene trattata come merce allora questa può
diventare potere. Due sono le condizioni affinché la moneta da strumento di
scambio diventa strumento di potere, primo il controllo monopolistico della
emissione, secondo controllare la quantità della emissione con la legge della
rarità. Più una cosa è rara più vale (altro alibi per una finta battaglia
inflazionistica del valore della moneta).
La BCE sta assolvendo
il suo mandato di essere l'unico emettitore (ad eccezione delle briciole degli
spicci) e sta applicato la legge della rarità togliendo liquidità dal mercato,
mandando i suoi soldatini in Italia, Grecia, Spagna, Portogallo a ritirare
quanta più moneta possibile dal mercato, per tenere alto il valore dell'euro. In
realtà vi sono molte dinamiche dietro questo ritiro forzato della liquidità
(compresa la truffa del MES una vera è propria estorsione ai danno della
economia e quindi dei popoli). Ma qui non voglio entrare nelle questioni
economiche (Titoli dei vari stati a rischio di cui liberarsi, o chiudere il
credito non comprando titoli per obbligare a vendere fior di Aziende di stato)
voglio rimanere nella filosofia monetaria che messa in mani sbagliate crea le
condizioni per distruggere l'economia.
Una economia si può
distruggere in tanti modi, ma il modo più raffinato e subdolo è proprio quello
di togliergli la liquidità. Perché sono solo quattro o cinque paesi dentro
l'euro ad avere grosse difficoltà,mentre gli altri che sono fuori pur essendo
nella crisi soffrono meno? Non è difficile comprendere che ci sia una regia ben
precisa dietro l'euro e tale regia ha preparato la sua guerra contro il popoli
europei creandosi i presupposti negli anni addietro proprio creando il
"monopolio monetario della BCE" e "gestendo autonomamente la quantità monetaria
con il principio della "rarità". Questo breve excursus per arrivare alla
questione del paradosso folle della distribuzione monetaria, se ne sono accorti
anche loro tanto è vero che hanno fatto incontrare un noto giornalista italiano
con una scuola "americana" a portare la buona novella che sarebbe quella di
raccontarci la balla che dobbiamo adottare il sistema americano perchè loro si
che hanno la "sovranità monetaria" (naturalmente le risate si spercano in quanto
anche i bambini ormai possono andare su internet è scrivere: "proprieta della
FED" ed il risultano non è "stati uniti" e tanto meno "popolo
americano".
In europa la BCE emette
il denaro ma non lo da direttamente allo stato, per trattato
(Maastricht-Lisbona) lo da alle banche "investitrici" che lo comprano allo
0.75/1% e lo rivendono agli Stati al 3/4/5/6% in cambio di Titoli di stato.
Tutto questo come se il
denaro fosse un pietra rara che sono gli investitori possiedono e che solo da
loro è possibile comprare per sopravvivere. Dovrebbe essere chiaro quindi che
non si tratta di modelli economici da rivedere (anche ma è il male minore) ma di
modelli di emissione monetare (il vero cancro). Velatamente dobbiamo immaginarci
che c'è un solo produttore di cavoli (la BCE con l'euro) per legge e che questi
cavoli vengano distribuiti solo da alcune "catene che fanno cartello" (le solite
banche investitrici) e che decidono loro se vendere o meno i cavoli, e quanto
venderli. Ora la moneta non è il cavolo ed è di utilità sociale al pari l'acqua
poiché viene usata in una società industriale e bancocratica in cui essendoci
il monopoli monetario è proprio un obbligo usarla per vivere. Questa condizione
di monopolio e di cartello preparata con anni di leggi e di legislatori
consenzienti a tale progetto parte proprio dalla filosofia di utilizzare la
moneta come "merce rara" di cui solo "loro" si sono arrogati il diritto di
emetterla e dal fatto che questa diventi "riserva di valore". Un progetto del
genere sovrasta e stritola gli ingenui progetti politici che nascono dalla
rabbia della gente che non riesce mai a vedere, la causa sopra esposta, ma solo
gli effetti finali.
Accenniamo solo che
poi con il principio dell'interesse, la vera espressione di satana sulla terra,
si da al "denaro merce" una proprietà soprannaturale che nessuna merce sulla
terra possiede, ed ecco il secondo paradosso, il denaro genera gli interessi.
Tutte le merci deperiscono e muoiono, solo il denaro cresce!!! Queste idee
sebbene siano chiare e razionali, non entrano nella mente della gente per anni
ed anni di programmazione mentale che si è ricevuto.
Ma lo ribadiamo siamo nel
2013 la profezia maya non si è avverata secondo i canoni catastrofici che i
media hanno indicato ma forse la profezia si potrebbe interpretare nel cambio di
paradigma della filosofia della emissione monetaria. Non più merce rara (perché
se ne può stampare quanto serve), non più riserva di valore (perché il valore è
l'uomo), non più gestione monopolistica delle autorità monetarie
auto-incaricatesi (ma ogni stato ritorni alla sua moneta di stato di proprietà
del popolo). Spiace vedere persone di un certo rilievo presentarsi alle elezioni
già psicologicamente prone ad accettare supinamente la condizione di
servo verso questa architettura del potere finanziario e qualora arrivasse a
governare, portare alla stessa condizione anche il popolo che vuole
rappresentare.
Giuseppe
Turrisi
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