Caro Paolo D'Arpini, ho letto nel Giornaletto di Saul (http://saul-arpino.blogspot.com/2010/05/il-giornaletto-di-saul-del-31-maggio.html)
la poesia di Franco Libero Manco che così comincia: Che cos´è che ci impedisce di essere uomini?
Permettimi di dirti che non c´é nulla che ce lo impedisce, se vogliamo, ma forse ben poche persone lo vogliono, perché "essere uomini" é fatica. Anzi io credo che siamo uomini e dico uomini nel senso piu´ intrinseco del termine. Uomo sembra che derivi da UMUS, cioé terra che genera. Ebbene se guardiamo la terra, non mi sembra proprio che sia sempre benevola, così come é l´uomo, ma talvolta é benevola, come benevolo é l'uomo, cioé l´uomo che vuole essere UOMO. Invece di guardare i drammi di oggi, guardiamo i drammi del passato, e vedremo che allora i diseredati, gli oppressi e i dimenticati erano molti di più. L´autore parla di verità. Ebbene, domando qual é la verità?
L´amico Manco parla degli steccati verso il diverso. Ma proprio leggendo in questi i giorni i giornali, vediamo che se ci sono ancora "uomini" violenti che alzano steccati nei riguardi del diverso, cominciando dalla Chiesa Cattolica e relativi fedeli, ci sono altrettanti "uomini" che a queste violenze si oppongono, cominciando da coloro che si rifanno a ideologie che certi steccati avevano alzato. L´amico Manco parla di repulsa verso i dettami dello spirito, con l´s maiuscolo e di una certa repulsione dell´uomo alla redenzione. Chi e che cosa sarebbe lo SPIRITO ? Chi dice che l´uomo non si é redento? Vogliamo vedere che cosa era il passato? Un solo esempio. Tre, quattrocento anni fa, c´era chi castrava i giovani maschi, con gravissimi loro rischi, per il gusto di papi, cardinali, principi etc, di ascoltare le così dette voci bianche.
Non parliamo poi delle differenze sociali ed economiche nonché delle famose conquiste del cinque e seicento e delle colonizzazioni. Oggi si colonizza ancora economicamente, ma nessuno ha più il coraggio di parlare di colonizzazione di paesi e di uomini. Nel 1700 c´erano i sans culottes, nel 1800 in Russia c´erano le anime morte, ai primi del `900 c´era ancora il vero proletariato, che, come dice la parola stessa, non aveva altra letizia o conforto al mondo che la prole. Quindi io non me la sento di aderire alla poesia di Franco Libero Manco.
L´uomo é questo, e anziché rifarsi allo Spirito o alla redenzione, che non mi sembra abbiano nulla di nuovo da offrirci, educhiamo le nuove generazioni in un quadro di lenta evoluzione. Certo, scusa un certo mio razzismo, ma non tutti nascono naturalmente uomini. Quello che dobbiamo fare é portare chi non lo é naturalmente, a diventare UOMO. Non tutti nascono artisti, ma con l´esercizio un po´ artista lo possiamo tutti diventare.
A sua volta Giorgio Vitali ci ha ricordato alcuni intereventi di SOLZENICYN uno dei quali così chiude: E nessuno, sulla Terra, ha altra via d'uscita che questa: ANDARE PIU' IN ALTO!" Scusami ma a me appare come una delle tante frasi fatte che abbiamo incontrato nel `900, tra l´altro, a Piazza Venezia.
In questo blog (http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2010/05/alcuni-pensieri-di-alcuni-grandi-del.html), sempre Giorgio Vitali, ci ha riportato, a sua volta, una farse di Machiavelli: "Ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quello che tu se'; e quelli pochi non ardiscono opporsi alla opinione di molti." Anche io sono d´accordo, ma permettimi di dire che a questo dobbiamo educare: ad ardire.
Saluti, Massimo Sega
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