martedì 8 giugno 2010

Daniel Tarozzi: "La piattaforma petrolifera BP nel Golfo del Messico continua a sputar petrolio...."

Ciao Paolo, felice serata! Spero che la giornata sia trascorsa
piacevolmente e allegramente! Ti invio un articolo dell'associazione Terranauta! Un abbraccio! Antonella Pedicelli

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Non sembra vero, eppure lo è. La piattaforma della Bp continua a
sputare petrolio e ormai il danno è talmente grande che va oltre la
comprensione umana.

Intanto la Bp chiede pateticamente scusa e Obama si fa delle gite in
Lousiana per mostrare al mondo che è presente, dimenticando di essere
stato il primo a rilanciare nucleare e petrolio... La differenza tra
il nuovo e il vecchio presidente USA è che Bush non fingeva di essere
diverso.

Cominciano ora le inchieste civili e penali che porteranno in
tribunale i responsabili del disastro. Speriamo almeno che sia fatta
giustizia! Comunque vada, però, la situazione di quei mari e di quelle
coste è compromessa e gli unici a pagare veramente saremo noi. Noi
creature che abitiamo questo pianeta.

Intanto c'è stato un nuovo disastro ambientale, questa volta a
Singapore. Come possiamo fermare tutto questo? Solo smettendo di
utilizzare il petrolio o quanto meno riducendone drasticamente l'uso
procapite. Ma tu questo lo sai bene, visto che ne parliamo ogni
settimana.

Rimanendo in tema di petrolio, ti voglio segnalare una buona notizia:
in Perù, le compagnie petrolifere sono state bandite dalla riserva
delle tribù incontattate.

Intanto Vandana Shiva, nel suo ultimo libro "Ritorno alla Terra" ci
propone a tutti gli effetti una strategia di sopravvivenza alla crisi.
Una crisi che sta segnando la fine dell'ecoimperialismo di un
Occidente ancora invischiato in un modello di sviluppo basato su una
crescita che alimenta lo spreco, l'inquinamento, l'esaurimento delle
risorse, l'appropriazione di beni comuni, e quindi la distruzione di
individui, comunità, specie e culture.

Ma c'è anche chi da ormai molti anni ha costruito modelli di vita e di
città diversi. E' il caso di Curitiba, “capitale ecologica” del
Brasile. Qui, buon senso e creatività messi al servizio di
un’amministrazione illuminata, sono stati in grado di coinvolgere
attivamente i cittadini in una trasformazione urbana senza precedenti.
Un caso esemplare di urbanizzazione moderna, opera di un sindaco
visionario che ha trovato soluzioni poco costose, semplici e ingegnose
per risolvere con efficacia i problemi di una metropoli in crescita.

In Italia, invece, questa settimana ti voglio segnalare il comune di
Marciana Marina, nell'isola d'Elba, dove una recente normativa
ripristina le vecchie tegole curve e aperte sul davanti, per
facilitare la nidificazione delle rondini. Sembra una notizia
ininfluente rispetto ai disastri che affliggono il mondo, ma io trovo
che segnali come questi siano la cartina di tornasole di un altro modo
di concepire il nostro vivere su questo pianeta. Un modo che, seppur
silenziosamente, si sta sempre più diffondendo.

Prima di salutarti voglio segnalarti altre due notizie che mi stanno
molto a cuore. La prima è la nascita de "Il Granaio della Memoria": a
ottobre, Slow Food distribuirà mille telecamere a mille comunità
indigene e contadine nel mondo. L’idea è quella di raccogliere riti,
racconti e musiche per dar vita a un "Granaio della Memoria" in grado
di preservare la diversità propria delle culture del cibo e che
rischia di andare perduta.

La seconda è l'entrata in vigore del nuovo regolamento Ue per il
Mediterraneo, che vieta la pesca dei piccoli pesci perché specie a
rischio. Una decisione che ha scatenato le proteste delle associazioni
di categoria e che apre la strada a una sfida politica di non poco
conto: come conciliare la sostenibilità degli ecosistemi con quella
delle tradizionali culture locali. Una questione forse più complessa
di come è stata presentata dai media, e di certo non riducibile
all'immaginario del "mors tua vita mea".

Chi come me ha avuto modo di vedere da vicino la condizione dei mari
non può che plaudire scelte come questa, anche se non bisogna mai
dimenticare di tutelare anche le categorie di professionisti a
rischio. Ma nessuna tutela di un lavoro può passare sopra lo sterminio
della vita sul nostro pianeta.

Daniel Tarozzi, Associazione Terranauta

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Articoli di Antonella Pedicelli:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=antonella+pedicelli

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