Il paese d´israele è l´unico Stato ancora segregazionista oggi esistente al mondo, Stato in cui il razzismo è tangibile. Lo si nota nelle scuole, nelle strade, nelle corriere... solo Berlusconi non vide il "muro della vergogna" nella sua visita "a quel Paese"! E il razzismo giudeo non ha mezzi termini, perché l´omicidio oltre che rituale è anche mezzo per comporre situazioni scomode! Ma nonostante gli abietti gesti: "Tecnicamente il raid israeliano in acque internazionali è fallito"!
I regolamenti dell´Aja
Un principio fondamentale del diritto umanitario riguarda la natura temporanea dell´occupazione militare. È proprio tale natura temporanea che impone, all´occupante, limitazioni nel creare realtà permanenti sul territorio conquistato. La Corte Suprema dell´Aja ha affermato che lo Stato occupante non ha sovranità sul territorio occupato, perché la sua amministrazione in quel luogo è temporanea, dunque, chi occupa deve interessarsi di due soli aspetti: "Le proprie esigenze di sicurezza, e il benessere della popolazione locale". Come ha affermato il giudice della sopraccitata Corte Aharon Barak: "I regolamenti dell´Aja ruotano attorno a due presupposti principali -
1) Il primo assicura il legittimo interesse alla sicurezza di coloro che controllano la terra per mezzo di un´occupazione militare.
2) Il secondo garantisce i bisogni della popolazione civile che vive nel territorio soggetto alla popolazione belligerante occupante... e il comandante militare non può dare prevalenza agli interessi nazionali, economici e sociali della propria nazione fino a che questi hanno ripercussioni sulla sicurezza dell´area occupata, e sull´interesse della popolazione locale.
In realtà è difficile immaginare un cambiamento più profondo e permanente di quello provocato dalla trasformazione di un paesaggio aperto (terreni agricoli, pascoli, colline) in una comunità popolata e cosparsa da molti insediamenti. Il carattere definitivo di tale cambiamento è evidente non solo dagli enormi investimenti impiegati in edifici, infrastrutture e strade, ma anche dal legame che unisce l´esistenza d´intere famiglie in un determinato luogo. Per eludere i divieti sopra menzionati, israele ha sostenuto che gli insediamenti non costituiscono "modifiche permanenti" nel territorio occupato, e persino la Corte Suprema ha poi ratificato quest´affermazione. Ad esempio, in una decisione riguardante la requisizione di proprietà private per stabilire l´insediamento di Beth El, il giudice Miriam Ben-Porat osservò che il termine "comunità permanente" è un concetto "puramente relativo". Fece questo commento nonostante la costruzione di comunità civili permanenti e di quartieri sia uno degli esempi più evidenti di modifica durevole. In sintesi, questa interpretazione del divieto di creare realtà permanenti rende privi di significato i relativi provvedimenti del diritto internazionale.
Poiché è ben chiaro che gli insediamenti non furono concepiti a vantaggio dei palestinesi, la via adottata dallo Stato ebraico, prima del 1979, per l´espropriazione di proprietà privata fu che tale atto avesse lo scopo di soddisfare "pressanti esigenze di sicurezza".
All´interno dell´esercito fu a lungo dibattuto sulla reale efficacia degli insediamenti nel contribuire alla sicurezza d´Israele, in ogni caso, è evidente che, anche se da alcuni insediamenti l´esercito ha potuto ricavare dei benefici, le esigenze di sicurezza non furono di certo la ragione per lo stanziamento di maggior parte di essi.
Fonte: "B´Tselem Centro Israeliano per i Diritti Umani nei Territori Occupati Terra Rubata".
Tecnicamente il raid israeliano è fallito.
E´ fallito per lo scalpore che ha suscitato nella comunità internazionale, ed anche perché non è facilmente credibile che i comandi militari abbiano potuto porre a repentaglio la vita dei loro soldati "armati" contro eventuali spranghe, o che abbiano supinamente accettato la possibilità di uno scandalo multirazziale che avrà la sua rilevanza politica, [pur se personalmente non credo al gran disamore d´erdogan verso israele].
I soldati sono preziosissimi per israele a causa del loro scarso numero a disposizione, e per il fatto che dimostrano, gli stessi alti comandi militari e politici giudei, che la loro ragion di stato, negli ultimi anni, sembra ruotare intorno alla figura del rapito caporale shalit. Già soldato dell´IDF, lo shalit fu catturato oltre il passo di Kerem Shalom, quando la pattuglia di cui faceva parte s´inoltrò nei pochi chilometri quadrati di terra che israele ha per ora lasciato ai Palestinesi, e per tale motivo il militare è dal 25 giugno 2006 tenuto prigioniero da Hamas.
Il suo rapimento e quello d´Ehud Goldwasser ed Eldad Regev furono, sempre a detta dei giudei, gli eventi principali che condussero ai conflitti in Gaza e in Libano durante l´estate del 2006.
Deve anche essere ricordato che lo Shalit è di nazionalità francese per nascita, dunque, aggredì un popolo sovrano combattendo per israele. Ma alla comunità internazionale è stato imposto di credere che è normale che un qualsiasi cittadino, di un qualsiasi Stato, combatta in favore dei sionisti israeliani solo perché di fede ebrea!
In più, onta della repubblicana italietta da burletta, la città di Roma gli attribuì cittadinanza onoraria per spingere Francia ed EU ad intervenire in suo favore.
Cosa non farebbe la ricca casta politica e finanziaria nostrana per ingraziarsi i ricchi banchieri ebrei!?
E non si urli dai filo israeliani, in occasione di questo ultimo massacro che hanno creato: "Non ci aspettavamo la reazione dei pacifisti che si sono armati di spranghe"!
"Hai visto mai", così si parla in romanesco, se anche fosse, "vittoriose le spranghe contro raffinate armi portatili di gente pronta a sparare". Gente che ha sparato con proiettili veri, e non usando quelli per il mantenimento dell´ordine pubblico (proiettili di gomma). Dunque, si trattava di gente già pronta all´omicidio sull´inerme, e, ricordando le stragi sui palestinesi si deve affermare che quella giudea è un´abitudine che emerge dai loro cosiddetti testi sacri, e dalla parole rabbiniche!
Inoltre, stranamente, le immagini televisive degli assassini avvenuti sulla nave turca sono presentate "bruciate", e ciò non lascia comprendere la reale successione degli eventi accaduti, ma è in ogni modo riconoscibile, in un filmato televisivo, la presenza di qualcuno che indossava una maschera antigas, qualcuno che doveva averla rego9larmente in dotazione personale.
Ma c´è di più, perché oltre l´eccidio perpetrato sono stati infranti i diritti internazionali di navigazione!
Dunque, anche per questi motivi il cosiddetto raid è stato un vero atto di pirateria fallito nei suoi intenti, se pur già non fosse stato calcolato il "peso" dei morti tra i pacifisti per tentare di diminuire eventuali prossime similari azioni.
Se ancora non capisci, il cervello l´hai in formalina.
Cos´è la formalina?
E´ un´aldeide, CH2O, ben nota al medico legale ed all´anatomopatologo che vi conservano reperti cadaverici da studiare.
Ora, dato che sempre si è sostenuto che il cervello è l´organo deputato al ragionamento, all´associazione delle idee, alla logica... non rendersi conto del gravissimo comportamento tenuto da israele anche in quest´ultimo marittimo massacro, avvenuto in acque internazionali contro i "missionari" di pace uccisi da scherani giudei armati, si deduce che il cervello di chi non comprende, o finge di non comprendere per interessi di casta, è morto, almeno alla logica.
E cosa non comprende quel cervello?
Non comprende che per volontà di certuni che si considerano padroni del pianeta, ed altri che credono in libri considerati sacri, questi ultimi sentinelle degli interessi ameri-cani, e propri, in Medio Oriente, si adoperano insieme per guastare quel poco di buono che ancora esiste al mondo. I primi sono spesso succubi dei secondi, ma i secondi senza i primi non avrebbero la potenza bellica ed economica che possiedono. In più, sempre i secondi, si ritengono eredi del dio fantastico che inopinatamente ebbe la dabbenaggine di stringere con essi un patto dall´alleanza con promesse da mentecatto!
Alla faccia dell´onniscienza!
E non si sostenga da parte dei cervelli morti alla logica che Israele e il suo santo Tzahal si difendono, perché sin da quando giunsero in ???? ????? ????????, Sulta Wataniyya Filastiniyya, sotto l´azione del sionismo di T. Herzel l´hanno fatta da predoni in quella per loro sconosciuta regione, tanto che modernamente ancora distruggendo e ammazzando vogliono fare dimenticare l´antica autoctona geografia mutando anche i nomi di città e villaggi annientati, di fiumi e pozzi che conquistarono con armi già allora sofisticate se paragonate a ciò che ancora oggi gli arabi di Palestina possiedono.
Qualche passo di storia per comprendere.
Molti studiosi, plagiati da interessi economici corrisposti dalle banche giudaiche, come spesso avviene anche nel Congresso americano, e dalla chiesa cristiana cattolica che difende il proprio dio (ebreo) ed il suo figlio (anche), mentre nulla comunica sulla nazionalità dell´altrettanto fantastico spirito santo, sostengono che le tribù d´Israele sono autoctone di Palestina, ma da antica documentazione va emergendo anche la tesi storica, ancora non totalmente dimostrabile, che le genti ebraiche, ammesso che gli attuali ne siano davvero i discendenti, sono d´origine greca (si legga, tra l´altro, il quasi introvabile, purtroppo, "Gli Ebrei" (titolo inglese- Hebrew is greek) edito in Italia da Longanesi, autore Roger Peyrefitte). Ma anche altri studiosi sostengono la stessa versione, infatti, prende sempre più corpo la tesi che i "Mitanni", mercanti greci assai remoti nel tempo, per sfortunate occupazioni di territori peloponnesiaci furono sconfitti e scacciati dagli Accadi ben prima della discesa da Nord degli Ioni. Da qui, i vinti, si trasferirono sulle coste dell´Egeo migrando prima verso l´odierna Cipro da dove furono cacciati,e via mare raggiunsero le sponde del moderno Libano. Ivi giunti furono conosciuti con il nome greco di Finiki (Fenici) e transumarono anche verso l´entroterra, dove, in Mesopotamia si fusero con popolazioni indigene di quel periodo dell´età del bronzo, gli Hurriti. In tempo diverso, dalla Fenicia, i Finiki migrarono ancora più a sud intrufolandosi nel territori egizi, e parte di essi raggiunsero e abitarono il Neghev dove condussero vita transumante con i loro armenti tentando d´occupare la periferia della più fertile terra dei Faraoni. Si ritiene che in terra d´Egitto giunsero tra la diciassettesima e diciottesima dinastia faraonica, e la terra che abitarono pro tempo, già colonizzata, fu denominata "Philastine", nome derivante dal greco Finiki!
Il nome "Israel" con cui sono modernamente noti sorse in seguito, forse durante il medio regno, quando era in uso tra gli egizi denominare le loro armate con nomi di loro dei.
Il nome Israel, secondo una mia personale ipotesi, discorde da quella della storiografia ufficiale, potrebbe avere avuto matrice da ragioni causali.
Gli storici di professione derivano "Israel" da verbi egizi che hanno il significato di "governare"; ma c´è anche chi accetta la versione biblica che narra come quel nome fu imposto al semita Giacobbe dopo una lotta con il bastone da pecoraio tra lui e il suo dio, un arzillo vecchietto che per mancanza di svaghi da "dio"... e di cinema, televisione, partite di calcio e zitelle da consolare, come in seguito farà alla maniera delle descrizioni in bibliche, andava in giro sulla terra per cercare con chi battersi".
Personalmente sostengo una mia tesi che ha origine più realistica. E´ noto, infatti, che nel tempo dei faraoni, quelli della media età, i reparti di combattenti assumevano i nomi degli dei. Nel territorio egizio, verosimilmente nel Sinai, incaricati di mostrare la potenza del Faraone e di controllare il territorio, erano dislocati militi armati della compagnia di Is (Iside), Ra ( Sole), El (Elholim) che furono inviati a rintuzzare le scorrerie sempre piratesche dei giudei. Non eseguendo l´ordine del faraone, forse, Meremptah, quegli armati si unirono agli apolidi insubordinati, e quelle genti da allora furono indicate con l´acronimo "Is-Ra-El". La mia tesi giustifica anche il fatto che Helohim (sostantivo plurale insieme al meno noto Adonai) è ancora oggi un dio d´Israele.
Per ciò che ho sin qui riportato emerge, almeno in nuce, che i giudei moderni, se anche fossero discendenti dei Mitanni, non hanno mai posseduto le terre che rivendicano perché il loro fu solo un passaggio temporaneo e senza proprietà.
Se poi gli invasati del valore storico dei testi sacri ebraici e cristiani potessero togliere il loro cervello dall´annebbiamento che li accompagna, capirebbero anch´essi che certi libri sono solo saghe d´auto proclamazione in cerca di dignità storica.
Perché Israele è tra gli Stati il peggiore?
Molti credono e sostengono che il sionismo di Herzel, quello che prese il sopravvento su altre similari tesi, e che si sta manifestando come la politica più deleteria tra le posizioni che in esso si combattono, sia aggressivo per rifarsi della vera o presunta moderna shoah.
Non è così, o almeno non è solo così, perché l´aggressività giudea in massima parte si riallaccia nel credo collettivo degli stessi d´essere padroni di Palestina, e per tale motivo n´attuano la pulizia etnica secondo le costumanze narrate nei loro "libri" biblici. In realtà queste erano narrazioni orali mitizzate, e orrenda saga blasfema nel tempo spacciata per vera. Tali racconti entrarono a far parte della Torah scritta da esdra verso il 490/95 a.n.e. con antecedenti e successive massime rabbiniche, e i rabbini, è bene sapere, non sono "sacerdos" come i preti cristiani, ma solo presunti saggi cui è affidato, tra i giudei, il potere di amministrare la giustizia penale, civile e sociale attraverso i kahal (sinedri) mai scomparsi dalle comunità giudee anche più piccole e periferiche.
L´israeale odierno, non grande religione ma piccolo Stato razzista politico, mira a possedere ogni bene in Palestina, specialmente il controllo delle acque.
Questa verità, appena sussurrata anche in ambienti universitari bene informati quali facoltà di Storia Contemporanea, di Scienze Politiche...verosimilmente per paura d´epurazioni, è ben descritta in "Raccolto Amaro" (1968), saggio di Hadawi Sami che tratteggia come gli israeliani vogliano portare l´acqua del Giordano, un fiume oggi quasi morto per gli scarichi fognari e per i prelievi illimitati degli stessi giudei, sino nel deserto del Negev sostenendo che Siria e Giordania hanno da sempre usato a loro vantaggio esclusivo le acque del maggiore affluente di questo fiume, lo Yarmuk. [ Lo Yarmuk si versa nel Giordano ad una decina di chilometri a sud del lago Tiberiade. Questo fiume ha un bacino idrico che è integrato per l´80% circa in Siria, e per il restante 20% in Giordania. Nel suo decorso lo Yarmuk è ricevente di piccoli affluenti che aumentano il suo drenaggio, ed è quindi importantissimo per l´economia di Siria e Giordania che ne usano l´acqua nei propri territori]. Lo Yarmuk contribuisce, dunque, in maniera efficace al flusso idrico del Giordano con i suoi 400 m3", anche se le possibili variabilità stagionali possono notevolmente sconvolgerne l´intera portata.
Perciò, i giudei sostengono che anche Israele ha pieno diritto di derivare il prezioso liquido dai loro stessi liquami inquinato perché sversati con fognature che servono una popolazione di oltre 30 mila giudei appena il fiume entra nel loro Paese. E sul Giordano, per i propri esclusivi benefici, si riservano anche il diritto di deviare il corso del fiume ovunque riterranno più opportuno. Ciò che però gli israeliani non fanno trapelare, della loro sadica volontà di dominio ad ogni costo, riguarda il fatto che sia la Siria, sia la Giordania utilizzano l´acqua del fiume Yarmuk assolutamente all´interno del proprio letto nella Valle del Giordano, e non una goccia d´acqua è pompata fuori da quella contea, così che non un centimetro di terra israeliana è siccitosa per mancanza della sua acqua. Diversamente, il progetto israeliano asporterebbe dal proprio letto le acque del Giordano, a circa 130 km verso Sud sino a farla giungere nel deserto del Negev assetando completamente la poca terra ancora lasciata ai palestinesi.
Kiriosomega - kiriosomega@alice.it
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