giovedì 6 febbraio 2025

Dicotomie geopolitiche "accidentali"...



Tra i suoi molteplici effetti, la guerra russo-ucraina, primo conflitto ad alta intensità verificatosi dalla Guerra di Corea, ha disintegrato molte delle convinzioni granitiche su cui analisti e decisori occidentali hanno fondato le loro elaborazioni strategiche. Dalla superiorità tecnologica sui rivali alla maggiore prestanza dei propri sistemi d’arma, passando per la superiorità schiacciante in materia di produzione industriale e capacità tattica, operativa e strategica, le “verità acquisite” sono crollate una dopo l’altra sul campo di battaglia ucraino.

Lo ha rilevato senza mezzi termini la stessa Rand Corporation, noto e influentissimo think-tank strettamente connesso al Pentagono che in una analisi ha tratteggiato un quadro fortemente critico – quasi impietoso – dello stato in cui versa il dispositivo militare statunitense e la struttura organizzativa che lo sorregge, ritenuta «ossificata e allergica al rischio».

Nel corso degli ultimi decenni, recita il documento, le forze armate statunitensi «hanno messo a punto tecnologie d’avanguardia per ottenere un vantaggio decisivo», ma al giorno d’oggi Cina e Russia «incorporano tecnologia di punta a una velocità sempre maggiore» e «persino attori relativamente poco sofisticati» come gli Houthi yemeniti manifestano una spiccata capacità di «ottenere e impiegare tecnologie moderne per produrre effetti strategici».

Il “pensatoio” statunitense stigmatizza quindi l’incapacità degli esperti del Pentagono di comprendere «natura ed entità delle minacce di carattere politico, economico e militare poste agli interessi degli Stati Uniti poste da Cina e Russia», e dalla loro emergente collaborazione a tutto campo. Il verdetto emesso dalla Rand Corporation non lascia scampo: «l’esercito statunitense non è minimamente pronto dal punto di vista operativo. Non lo è oggi e molto difficilmente lo sarà domani».

Giacomo Gabellini



Video collegato con Francesco Giuliano, ex generale di divisione delle Forze Speciali:   https://youtu.be/eR42sdRhZwk

Zelensky da attore comico ad attore bivalente...



A . "Pronto a negoziati diretti con Mosca, se è l'unica via per la pace".

B . "Pronto a trattare con Putin, intanto dateci le armi nucleari".

Come commentare? La prima volta in 3 anni che il presidente ucraino parla ufficialmente di trattare con Mosca: dovrebbe essere elettrizzante, occorrerebbe dimostrare fiducia e ottimismo e invece, purtroppo, a me vengono altri pensieri.

Come consuetudine domanderei aiuto al lettore - regolare o occasionale che sia - per mettere assieme l'affermazione A e quella B, secondo una logica universalmente condivisa dagli esseri pensanti (mi riferisco in particolare alla seconda parte delle rispettive esternazioni, demarcate dalla barra diagonale con l'asterisco subito dopo, inserite da me: ecco, scordatevi la prima parte e focalizzatevi unicamente su quanto viene dopo la barra e l'asterisco. A quel punto accostate e mettete assieme A e B), ma a questo punto manca di senso farlo.

Osservando postura ed espressione da genio/nerd del gioco da tavolo anni 80 con le quali il leader della giunta di Kiev ha pianificato i comunicati sopra riportati, piuttosto che ottimismo mi viene solo di sottolineare che la solita dissonanza a questo punto non è più cognitiva, ma anatomica (e vede uno sconvolgimento della fisionomia del parlante, tale da riposizionare porzioni inferiori della figura umana all'altezza del viso).

Daniele Lanza














Video collegato di Nicolai Lilin. Zelensky il bivalente: https://www.youtube.com/watch?v=S1uBjVDoxi8&t=2s

mercoledì 5 febbraio 2025

La soluzione dei problemi del Medio Oriente secondo Serghey Lavrov...



Intervento del ministro degli Esteri russo Serghey Lavrov alla 14a Conferenza sul Medio Oriente a margine del Valdai International Discussion Club (Mosca, 4 febbraio 2025)


Punti chiave di discussione:

• Il Medio Oriente non è un parco giochi. La chiave per risolvere i numerosi conflitti è la creazione di uno stato palestinese. Numerose risoluzioni in tal senso sono state adottate dall'Assemblea generale e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

• L'Occidente non ha alcun rispetto per il diritto internazionale. Seleziona solo le parti del diritto che ritiene applicabili in un dato momento.

• Gli ultimi dati mostrano che la crisi a Gaza ha causato la morte di 46.000 civili palestinesi (forse anche di più, dato che le statistiche variano). Circa 100.000 civili, e il numero continua a crescere, sono rimasti feriti. Nonostante i cessate il fuoco, si possono osservare focolai di violenza in tutta la regione.

• È una buona cosa che sia stato finalmente raggiunto un cessate il fuoco dopo più di un anno di tentativi del Consiglio di sicurezza di chiederne uno. Gli americani li hanno bloccati tutti, usando il loro potere di veto in sei occasioni. Poi, hanno elaborato una risoluzione tutta loro, che è stata presentata come una soluzione a tutti i problemi. Tuttavia, quando, prima del voto, abbiamo chiesto alle parti (principalmente Israele) se fossero disposte a implementarla, hanno evitato di rispondere a questa domanda, motivo per cui abbiamo scelto di non sostenerla. Ci siamo astenuti. Ma è stata comunque adottata. Come previsto, non è cambiato nulla.

• Credo che la nuova amministrazione alla Casa Bianca abbia contribuito al processo negoziale. Tuttavia, il ruolo chiave è stato svolto da Egitto e Qatar, che, insieme agli americani, hanno ottenuto accordi da Israele e Hamas, la cui prima fase è ora in fase di attuazione.

• Nonostante gli sviluppi in corso in Siria e Libano, anche la Libia resta afflitta da questioni irrisolte, dove Occidente e Oriente non riescono a mettersi d'accordo sulla strada da seguire per affrontare il processo politico. L'inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Geir Pedersen, sta agendo in modo non troppo trasparente e del tutto inefficace.

• La Siria affronta grossi problemi, tra cui problemi con l'attuale leadership rappresentata dal leader di Hayat Tahrir al-Sham Ahmed Hussein al-Sharaa e i gruppi che facevano parte di questa organizzazione. Dopo il cambio di potere in Siria, non sono andati d'accordo in termini di instaurazione di un dialogo e comprensione reciproca. Ciò che dovrebbero fare è cercare di promuovere il dialogo nazionale il più possibile, senza cercare di ottenere punti geopolitici, ma pensando principalmente al futuro del popolo siriano. Ciò richiede sforzi concertati di tutti gli attori esterni che possono influenzare questa situazione. I tentativi di escludere Russia, Cina e Iran dal processo di fornitura di supporto esterno per la risoluzione siriana sono difficilmente guidati da buone intenzioni, ma, al contrario, rivelano i piani dell'Occidente di spingere i suoi concorrenti verso posizioni secondarie meno significative.

Ministero degli Esteri della Federazione Russa

Trump e Netanyahu. Shock and awe... TAMAR e LEVIATHAN...


Il gatto e la volpe

4 febbraio 2025. È stata una notte scioccante nella Casa Bianca.  Trump ha affermato che la Striscia di Gaza deve essere re-insediata e che tutti i palestinesi (circa 2 milioni di persone) devono essere dispersi in Egitto, Giordania e altri paesi. Perché a Gaza, vedete, ci sono solo rovine (chissà  perché?).


Ma non è tutto.

️Gli Stati Uniti sono pronti a "prendersi cura  della Striscia di Gaza" e iniziare a bonificare questa enclave. Gli Stati Uniti stanno valutando la proprietà a lungo termine della Striscia di Gaza, che porterebbe maggiore stabilità a questa parte del Medio Oriente. Dice  Trump.

️Se necessario, gli Stati Uniti possono inviare le loro truppe a Gaza. L'embargo sulle forniture di armi a Israele per un valore di oltre 1 miliardo di dollari imposto dalla precedente amministrazione statunitense è stato revocato.

E non è tutto.

️La Striscia di Gaza può essere trasformata in una "Riviera mediorientale". Gli Stati Uniti annunceranno la loro posizione sulla proprietà della Cisgiordania nelle prossime settimane.

Dopo aver sentito quanto sopra, Netanyahu ha tirato un sospiro di gioia, ha sostenuto i piani di Trump per Gaza e lo ha definito "il più grande amico nella storia di Israele".

Si scopre che Israele ha compiuto il genocidio e la pulizia di Gaza, uccidendo e ferendo centinaia di migliaia di persone, nell'interesse degli Stati Uniti. Per quello?

Abbiamo risposto a questa domanda già diversi anni fa. Tutto ebbe inizio nel 1995, quando il 28 settembre a Washington vennero firmati gli accordi di Oslo II, che riconoscevano alla Palestina il diritto di gestire autonomamente le proprie risorse naturali. Quattro anni dopo, la Palestina firmò un contratto con la società britannica BG per esplorare la piattaforma. Nel 1999, BG fa centro. Sembra che proprio accanto alla Palestina, a 20 miglia nautiche dalla costa, ci siano ricche riserve di gas naturale e petrolio. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno stimato le riserve di gas in 122 trilioni di piedi cubi e 1,7 miliardi di barili di petrolio (ai vecchi prezzi, rispettivamente 453 e 71 miliardi di dollari, ora meno di un trilione).

Il punto è che la Palestina ha la sfortuna di trovarsi proprio sopra le riserve  di petrolio e gas Tamar e Leviathan. Ed è spacciata:  (Vedi: https://archivio.politicamentecorretto.com/2014/07/26/tamar-e-leviathan-i-latini-si-chiedevano-cui-prodest-e-gaza-significa-gas/)

Perché le guerre si combattono per le risorse. Sempre. 


Altri articoli collegati di P.D'A.:   





Manifestazione in sintonia: 


CAMPAGNA INTERNAZIONALE DI EMBARGO MILITARE CONTRO ISRAELE

Mobilitazione europea 7-8 febbraio 2025

Il precario accordo di cessate il fuoco non ha fermato il genocidio di Israele contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, che continua in forme meno visibili e si è allargato a tutti i Territori Palestinesi Occupati (Cisgiordania).

Per 16 mesi le forze di occupazione israeliane, con violenza inaudita, hanno bombardato la Striscia di Gaza sotto lo sguardo indifferente o complice del mondo, proprio con le armi fornite da molti paesi occidentali.

PERCHÈ LA CAMPAGNA DI EMBARGO MILITARE

I più grandi fornitori di materiale militare a Israele sono di gran lunga gli Stati Uniti, seguiti dalla Germania, con l'Italia al terzo posto in Europa.

Inoltre, la catena di fornitura statunitense di armi, munizioni, articoli “double use” (uso duplice civile-militare, ndt) come carburante per aerei e materie prime passa attraverso l'Europa.

Finora siamo riusciti a sapere che i seguenti stati hanno facilitato le spedizioni di armi per raggiungere Israele attraverso i loro aeroporti, spazi aerei, porti o sotto la loro bandiera: Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Malta, Danimarca, Slovenia e Regno Unito.

Giornate d'azione contro le armi in transito verso Israele. Unisciti a noi!

VENERDÌ 7 FEBBRAIO

TRIESTE – ore 18:00
Comitato Pace D.Dolci “Economia di Guerra e spese militari”.
Con Giorgio Beretta
info: 350 9182264
LECCO – ore 17:30
P.zza Garibaldi - Presidio informativo su industrie belliche locali info: 340 3273784
BOLOGNA – ore 11:00
Calderara di Reno - Presidio informativo davanti a L3Harris Calzoni
info: 347 8966077

Prossimamente a Roma, Ancona, Pinerolo e altre città.

ALLA CAMPAGNA EMBARGO MILITARE CONTRO ISRAELE PARTECIPANO
BDS ITALIA – ASSOPACE PALESTINA – PAX CHRISTI – UN PONTE PER – PONTI NON MURI


Video collegato: 

Dietro il sipario. La “soluzione finale” per i palestinesi è pronta? Trump riceve Netanyahu e propone la deportazione di tutti i palestinesi per sgombrare Gaza. Ennesima provocazione o reale progettualità? Ne parlano Cesare Dorliguzzo, David Colantoni, Gianmarco Landi e Davide Piccardo: https://youtu.be/NEu_ila4m_g

martedì 4 febbraio 2025

Ucraina. Donald perde l'affare terre rare in cambio di armi americane!

 

Chi tardi arriva male alloggia!

lunedì 3 febbraio 2025

Dazi su dazi... e la minaccia della carta igienica!

 


Scattano le ritorsioni dei Paesi "daziati" da Donald Trump.

Il premier  canadese Justin Trudeau:  "imporremo dazi doganali del 25% sui prodotti statunitensi per un totale di 155 miliardi di dollari canadesi», pari 102 miliardi di euro. Oltre al ricorso del Canada  al Wto.

La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha annunciato l'imposizione di dazi sugli Stati Uniti come ritorsione a quelli applicati sul Messico, appena entrati in vigore.

Le opposizioni arrivano anche dalla Cina, che assicura l'adozione di «contromisure corrispondenti». Pechino «si oppone con fermezza alle tariffe americane imposte sui beni cinesi» e anticipa l’intenzione di ricorrere all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) «per le pratiche illecite degli Usa» in base alla violazione delle regole per «l'imposizione unilaterale di tariffe».

Come  notato, la guerra dei dazi dichiarata da Trump contro Messico, Canada e Cina è molto rischiosa. La sua decisione è stata accolta con ostilità dalla comunità economica e imprenditoriale americana, in quanto potrebbe aumentare il costo dei prodotti realizzati negli USA e accelerare l'inflazione.

Il quotidiano  Financial Times osserva: "I nuovi dazi di Trump... faranno aumentare i prezzi per i comuni cittadini americani e creeranno scompiglio nelle catene di approvvigionamento". Come ha affermato John Murphy, vicepresidente della Camera di commercio americana: "Il presidente ha ragione a concentrarsi su grandi problemi come la permeabilità del nostro confine meridionale e la maledizione del fentanyl (droga che uccide), ma imporre tariffe non risolverà questi problemi e non farà altro che aumentare i prezzi per le famiglie americane".

Anche il Wall Street Journal ne parla. Ora pensiamo se Trump, data la forte reazione ai dazi del 25% su tre Paesi, dovesse imporre (come minacciato) dazi del 100 percento sui Paesi BRICS? Vale a dire per Cina, India, Brasile, Russia, Indonesia, Emirati Arabi Uniti? Impossibile,  corrisponderebbe all'emarginazione totale degli Stati Uniti...

Una nota di colore su una merce  "indispensabile"  per l'igiene personale. Trump minaccia il Canada: "Trudeau, arrenditi! L'87,5% di tutta la carta igienica viene importata in Canada dagli Stati Uniti..."





(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

USAID aiuta gli USA...

 

Donald Trump ed Elon Musk si giocano la carta USAID...