domenica 27 dicembre 2015

Geopolitica, bilancio negativo per l'impero del male - Facciamo il punto, prima della fine....



Facciamo il punto di fine anno: l'idea originale era mandare in bancarotta la Russia, sventrare la Siria per favorire i gasdotti Qatarioti, fermare la rivoluzione yemenita e strappare l'Iran dall'asse della resistenza.

Il fallimento è stato totale.

In Russia il costo di estrazione e lavorazione del petrolio è il più basso al mondo con la svalutazione del rublo e la tassazione sul greggio, proporzionato al suo valore. Il gioco si è rovesciato, adesso è Riyad ad implorare Mosca di diminuire la sua produzione giornaliera.

In Siria sauditi, Turchi e Qatarioti hanno perso la faccia e al momento nessuno è in grado di sconfiggere l'esercito Siriano e cacciare Assad.

La resistenza yemenita penetra addirittura in territorio saudita infliggendo centinaia di morti al regime e distruzione senza precedenti nelle basi militari.

L'Iran non ha più sanzioni e presto in collaborazione con Russia e Cina inizierà lo sfruttamento dei suoi bacini energetici senza interferenze occidentali.

In tutto questo ricordiamoci che i Sauditi hanno perso il 20% delle proprie ricchezze di stato, i turchi e i Qatarioti sono stati obbligati a stringersi in un abbraccio che con il lungo andare, visto il fattore Fratelli Musulmani, sarà destabilizzante e mortale.

Israele resta a guardare con la speranza di annettere definitivamente le alture occupate del Golan (ricchi giacimenti già nel mirino di società USA con personaggi come Rockefeller nel cda).

L'Europa, ininfluente, è totalmente in balia dei propri padroni geopolitici (USA) o economici (Sauditi e Qatarioti) avvalorando politiche totalmente contrarie ai propri interessi nazionali (sanzioni alla Russia e destabilizzazione del Medio oriente e del nord africa).

Gli Stati uniti dal canto loro sono perlomeno consapevoli di tutto ciò ma si trovano lacerati al loro interno tra fazioni fedeli al pentagono-Chief of staff, altre al dipartimento di stato-amministrazione Obama ed infine l'apparato spionistico-neocon-contractor privati. In una situazione di tale entropia la tattica USA e' destinata come minimo al fallimento.. ma non solo.

Gli USA hanno mandato un segnale ai propri alleati in M.O: non siamo più capaci di una politica unitaria o di perseguire gli obbiettivi preposti. È questa dura presa d'atto che ha scatenato dozzine di contrapposizioni, malintesi e conflitti tra alleati storici di Washington.

In un contesto del genere chi è organizzato e con una strategia chiara in mente risulta nettamente favorito sul lungo termine rispetto ai fattori negativi nella regione. Non stupisca quindi l'atteggiamento guerrafondaio degli alleati USA nei confronti di Russia-Iran-Siria-Hezbollah e Iraq...  Più il caos calerà grazie al loro intervento e più gli alleati USA e Washington stessa proveranno a rimescolare le carte per impedire un clima di conciliazione favorendo una permanente fase di caos nella regione.



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