...Sono all'opera decine di linee di forza che si dipartono da stati, da etnie, da interessi particolari e a volte da singoli personaggi o ristrette consorterie, anche all'interno di un medesimo stato nazionale o un medesimo raggruppamento. E' sempre stato così in ogni crisi sistemica e ad ogni successiva crisi sistemica è stato sempre peggio. Crisi sistemica non è un termine a caso (nota che nessun economista, tranne un ristretto numero in tutto il mondo, sa cosa voglia dire anche se magari usa questo termine - purtroppo non rientra nemmeno nelle categorie marxiste, anche se rientra in quelle leniniste, paradosso).
Il vettore risultante si può agevolmente calcolare se le linee di forza non sono tantissime e soprattutto se non cambiano in continuazione e men che meno se non interferiscono o interagiscono l'una con l'altra come invece accade.
Un piano è un piano. Moltissimi piani rimangono intenzioni, molti muoiono sul nascere, altri devono deviare, altri si fondono insieme. Ogni linea di forza è un piano. Certo, alcune linee di forza sono più rilevanti di altre, ma la Storia insegna che sono talmente tante le variabili che non è assurdo parlare a volte di "caso" che si frammischia a intenzioni consapevoli.
Ad esempio la conquista del Bengala (e quindi dell'India) da parte dell'Inghilterra, evento decisivo nella storia del capitalismo mondiale, è un misto di spinte oggettive, intenzioni politiche e un grosso evento casuale: il ritiro della Francia dal Golfo del Bengala, deciso per logiche (capitalistiche) interne che non avevano a che vedere con l'Inghilterra. Quindi, la Francia seguiva una logica, ma per l'inghilterra il risultato di questa logica fu che si ritrovò per caso con una flotta nel golfo del Bengala che non aveva più niente da fare (era stata inviata per contrastare la Francia) e decise di usarla in qualche modo, ovviamente più o meno in linea con le proprie esigenze e in base alle informazioni incomplete che aveva.
Così l'Inghilterra conquistò il Bengala, e le andò bene, perché col bottino bengalese ripianò i debiti coi banchieri olandesi e rafforzata iniziò la quarta guerra con l'Olanda finché le strappò l'egemonia sui processi di accumulazione mondiale di capitale. Nel frattempo visto che le era andata male in America dove aveva perso le colonie con la guerra d'indipendenza americana, pensò bene di rifarsi conquistando tutto il subcontinente indiano e fondando quell'impero che le permise di dominare le sorti mondiali per 100 anni.
Anche Napoleone aveva un piano per l'Europa ed era Napoleone, non uno sprovveduto e aveva dalla sua enormi centri di potere (massonerie comprese), non solo in Francia ma in tutta Europa, esclusa l'Inghilterra. Eppure il suo piano fallì a causa di un'isoletta che avendo preso le botte in America decise di darle a sua volta ai principi indiani diventando così il controllore del commercio mondiale in barba alle conquiste terrestri di un condottiero francese che era certamente più intelligente dei suoi avversari.
Nota, le élite che si susseguono non sono mai una l'erede legittima dell'altra. C'è spesso una forte discontinuità, ad esempio rispetto alle famiglie dominanti, alle strutture proprietarie dei beni, eccetera. Le nuove élite dominanti inglesi, ad esempio, non erano in continuità con quelle olandesi.
Non bastano grandi famiglie cosmopolite come i Rothschild per fare un piano mondiale persistente nel tempo. Se non avessero annusato correttamente l'aria e non si fossero alleati con la Corona inglese al momento giusto sarebbero rimasti una famiglia di banchieri come tante altre, o anche peggio.
I banchieri fiorentini Bardi e Peruzzi che si allearono con la Corona inglese all'inizio della Guerra dei Cent'Anni, sbagliarono il momento e finirono a gambe all'aria. I Medici che fecero la stessa cosa ma al momento giusto sono diventati quello che sappiamo. A proposito: dove sono i Medici adesso? E i loro piani? Eppure erano i banchieri più potenti del mondo.
Che fine hanno fatto?
Oppure pensa che alla fine della II Guerra Mondiale tutto l'oro mondiale era concentrato negli USA; adesso è concentrato in Russia e in Cina. Altre persone, altre famiglie, altre élite, altre culture, altri continenti. L'unica continuità è data dalla logica di accumulazione.
Pier Pagliani - pier.pagliani@gmail.com
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Commento di Jimmie Moglia:
"Ottimo chiarimento, Piero, e nulla da eccepire, Aggiungerei come chiosa, che la logica dell'accumulazione e' un risultato, piu' che una causa. In questo senso, la causa e' una biopatia sociale, a sua volta collegata alla patriarchia e all'associata repressione, che della patriarchia e' un caposaldo. Da quel che si puo' leggere, Lenin l'aveva intuito e prevedeva la cosiddetta "dittatura del proletariato" come fase temporanea verso l'abolizione pratica delle strutture governative di tipo autoritario-patriarcale. Abolizione raggiungibile tramite un processo educativo rivoluzionario. In altre parole, la cittadinanza al governo di se stessa.
Il programma (educativo) ebbe inizio, poi, per troppe ragioni, non esclusa la sua morte e la pressione della reazione mondiale alla rivoluzione, il progetto rimase al livello della "dittatura del proletariato."
Per chi vuole, l'argomento e' sfiorato nel post, "Sex, War and Patriarchy" http://wp.me/p2e0kb-1Rz"
Jimmie
Il programma (educativo) ebbe inizio, poi, per troppe ragioni, non esclusa la sua morte e la pressione della reazione mondiale alla rivoluzione, il progetto rimase al livello della "dittatura del proletariato."
Per chi vuole, l'argomento e' sfiorato nel post, "Sex, War and Patriarchy" http://wp.me/p2e0kb-1Rz"
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