Il 27 dicembre 2015, alle ore prandiali, all'arena gilettina grande esibizione di conformismo servile. PRESENTI l'ineffabile Mughini, opinionista già pensatore libero, oggi passato al sistema attraverso i molteplici lavacri cerebrali nei commentari di svariati campionati di calcio, don Mazzi, un prete ubiquitario quanto supponente, ed altre persone insignificanti dal punto di vista mediatico, anche se hanno espresso opinioni ragionevoli, Oggetto delle ponderose riflessioni era lo scapricciatello di turno... CORONA, che sta passando una cura intensa di umiltà in qualche carcere italico.
A Noi (plurale majestatis) non
importa nulla dello scapricciatiello il quale, sprovveduto, ha forse
allungato troppo la mano...magari per tastare qualcosa o per chiedere
qualcosa in più dell'accettabile, ma...in un paese come il nostro ove si
mandano liberi e contenti fior di assassini...meglio se di etnie non
ben definite, questo accanirsi (sotto forma di benevoli scappellotti)
nei confronti di un giovanotto che...ingenuo...credeva che l'Italia
fosse tutta un....bor.. una.... LA DOLCE VITA, Ci sembra il classico e
molto pretesco modo di accanirsi contro il perdente ( sempre sotto la
forma, sempre pretesca, di una prossima benevola benedizione...e se vuoi
l'assoluzione bacia pure sto cordone...)....
E... diciamoci
la verità... cosa può aver fatto di molto diverso o di peggio di quello
che documentatamente ha fatto l'accoppiata pretesca, col pretonzolo
spagnolo e la sudamerikana Chaouqui?
Ed allora NOI siamo ad
arguire che CORONA (non la birra) ha pestato dei piedi troppo delicati,
delicatissimi per uno che conviveva con Belèn... tanto delicati che
nemmeno il papa, nemmeno Berlusca sul quale ne hanno dette di tutte e di
più...
NOI non sappiamo chi sia, ma di certo lo sanno quelli che con
falsa bonomia hanno giustificato la condanna esemplare che certamente
CORONA (non la birra) NON MERITAVA!
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