La grande ammucchiata fintopacifista
Di fronte al baratro nel quale è sprofondata la Libia (attestato, ora, anche dalla precipitosa chiusura dell’ambasciata USA) ci sarebbe da chiedere ai vari firmatari degli appelli in difesa della “rivoluzione libica” (se volete sapere i loro nomi non avete che da clikkare qui
<http://www.arciroma.it/2011/
o qui
<http://www.dazebaonews.it/
[*])
se non sentano oggi il dovere di scusarsi con il popolo libico per una guerra che i loro appelli hanno, nei fatti, favorito e per il loro silenzio quando questa assumeva i connotati di un gigantesco massacro, come è stato, ad esempio, a Sirte
<http://www.comedonchisciotte.
Non avremmo posto questa sgradevole domanda se quei distratti, se non colpevoli, appelli – così come quelli attuali inerenti la Siria o quelli già in cantiere sulla Nigeria – non si fossero basati su inequivocabili falsi che davvero stupisce non siano stati subito riconosciuti come tali. Primo tra tutti il “mitragliamento dagli elicotteri
<http://www1.adnkronos.com/
<http://notizie.tiscali.it/
<http://www.sibialiria.org/
Perché queste “notizie
<http://ricerca.repubblica.it/
<http://www.disinformazione.
<http://notizie.tiscali.it/
Ma, prima, – per capire *la fogna mediatica nella quale siamo immersi*– ricordiamo le “fosse comuni
<http://tg24.sky.it/tg24/
dove Gheddafi faceva seppellire gli oppositori uccisi”. Oggi tutti sanno che si tratta di una bufala; ma, a dire il vero, le inoppugnabili documentazioni che lo dimostrano circolavano su internet già nel gennaio 2011. Nonostante ciò le foto, “prova dei i crimini di Gheddafi” (in realtà, raffigurano lavori di routine nel cimitero di Ashaat) per due mesi (due mesi!) hanno troneggiato sugli schermi TV e sulle prime pagine dei giornali. Con la complicità di noti e strapagati (per quanto riguarda la RAI, da noi) giornalisti che, certamente, già sapevano la verità. E che, finita la guerra, per rifarsi una verginità politica hanno tenuto conferenze e incontri pubblici, dove – accolti a braccia aperte da non pochi allocchi di “sinistra” – hanno avuto la spudoratezza di dichiarare di essere stati “ingannati”. E forti di questa aureola, sono poi andati in Siria: altre bufale, altri appelli.
Molte altre bufale hanno spianato l’attacco militare alla Libia del 19 marzo 2011 (una per tutte: le “donne stuprate” come arma di guerra, ancora oggi attestata dalla Boldrini
<http://www.
Intanto, come recitano le leggi della propaganda
<http://www.luogocomune.net/
<http://contropiano.org/news-
<http://www.sibialiria.org/
<http://video.corriere.it/
<http://www.sibialiria.org/
<http://megachip.globalist.it/ Detail_News_DisplayID=81417& typeb=0&Loid=315&Progressisti- in-divisa-2--Amnesty-e- dintorni>,
sono ormai diventate le vivandiere dell’imperialismo; soprattutto se, come accade in Italia, sono sempre più dipendenti per le loro attività – quasi a libro paga
<http://www. francescosantoianni.it/ wordpress/2014/04/17/grillo- lucraina-foglie-fico- pacifismo-italiano-2/> – dal Ministero degli Esteri.
Ovviamente, nelle mobilitazioni internazionaliste le cose non sono mai nettamente bianche o nere ed è certamente sbagliato addebitare ogni rivolta ad un “complotto” e additare, di conseguenza, chi le appoggia. Ma da qui a non voler vedere tutti quegli elementi che lasciavano presagire un diretto intervento militare dell’Occidente in Libia (primi tra tutti l’appoggio dei nostri governanti alle “rivolte” o la valanga di inequivocabili falsi riversati dalle TV) è molto peggio di una “disattenzione”. E, almeno oggi, dopo che è emersa la verità sulla essenza della “rivoluzione” in Libia, e la tragedia di quello che era un paese laico e relativamente florido trasformato in un abisso di miseria, violenze, integralismi, ci saremmo aspettati un generale ripensamento, in tutti, a cominciare dai firmatari degli appelli di cui sopra.
<http://www.
Ovviamente, nelle mobilitazioni internazionaliste le cose non sono mai nettamente bianche o nere ed è certamente sbagliato addebitare ogni rivolta ad un “complotto” e additare, di conseguenza, chi le appoggia. Ma da qui a non voler vedere tutti quegli elementi che lasciavano presagire un diretto intervento militare dell’Occidente in Libia (primi tra tutti l’appoggio dei nostri governanti alle “rivolte” o la valanga di inequivocabili falsi riversati dalle TV) è molto peggio di una “disattenzione”. E, almeno oggi, dopo che è emersa la verità sulla essenza della “rivoluzione” in Libia, e la tragedia di quello che era un paese laico e relativamente florido trasformato in un abisso di miseria, violenze, integralismi, ci saremmo aspettati un generale ripensamento, in tutti, a cominciare dai firmatari degli appelli di cui sopra.
Così, (tranne rarissime eccezioni) non è stato. Anzi, è stato fatto di peggio. In una estrema sinistra che cerca come unica via di uscita al suo minoritarismo l’aggregazione, a tutti i costi, di rottami di questa, tenendosi strette organizzazioni assolutamente “filointerventiste” la parola d’ordine “contro la guerra” è stata, addirittura, bandita in tutte (ripetiamo, tutte) le manifestazioni nazionali che si sono svolte in Italia negli ultimi anni. Peggio ancora per chi, avendo appoggiato a tutti i costi la “rivoluzione libica” non è riuscito più a svincolarsi dal Qatar, che questa “rivoluzione” aveva finanziato. È il caso di Freedom Flottilla
<http://www.freedomflotilla.
che – dopo la sfortunata, ed, ancora oggi, enigmatica, spedizione del 2010, capeggiata da tale Mahdi al-Harati
<http://www.ilpost.it/2012/07/
<http://www.unponteper.it/
<http://pecorarossa.tumblr.
*La Redazione di Sibialiria* - http://www.sibialiria.org/
[*]
APPELLO 1: Fermiamo il massacro in Libia. Pane, lavoro, democrazia,
accoglienza (febbraio 2011)
http://www.arciroma.it/2011/
Firmatari:
*Arci, CGIL, Carlo Feltrinelli, Un ponte per, Amnesty International,
Libera, UISP, CNCA, FIOM, ACLI, ANPAS, CIPSI, Legambiente, Flavio Lotti
coordinatore Tavola della Pace, Livio Pepino Intesos, Arciragazzi,
AUSER, Beati i costruttori di Pace, FAIR, Libera Cittadinanza, Rete dei
Girotondi, Lunaria, Chiama l’Africa, Senza Confine, Africa Insieme,
Todo Cambia, Terres des Hommes, Beati i costruttori di pace, Luisa
Morgantini , Fabio Marcelli Giuristi democratici, Associazione per la
pace, Don Nandino Capovilla coordinatore di Pax Christi, Peace Waves, La
Nuova Ecologia, Rete Romana Solidarietà Palestina, WILPF, Sindacato
nazionale scrittori Cgil, Forum Internazionale SEL, Anna Maria
Rivera, Chistopher Hein, Mercedes Fria, Tommaso Fattori, Laura
Quagliolo, Nicola Vallinoto, Stephanie Westbrook, Lisa Clark, Barbara
Spinelli, Massimo Loche, Comunità Rut Suore Orsoline Caserta, Rete Primo
Marzo, Iniziativa per la libertà di espressione in Iran, parlamentari,
politici, amministratori locali e centinaia di cittadini/e*
APPELLO 2: Libia. *Alex Zanotelli* lancia un appello (febbraio 2011)
http://www.dazebaonews.it/ mondo/item/2122-libia-alex- zanotelli-lancia-un-appello
http://www.dazebaonews.it/
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