Qualche giorno fa un caro amico mi ha inviato un video in cui il prof. Aldo Giannulli, docente alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bari, analizza una banconota da dieci euro, ma sarebbe lo stesso con qualunque altro taglio. Mi ha colpito la chiarezza dalla spiegazione, tipica delle cose vere.
Tutti i giorni maneggiamo gli euro, ma non ci rendiamo conto di cosa abbaimo per le mani. Nessuno dei soloni che pontificano di economia dalle pagine dei giornali e dai talk-show, così bravi a confondere le idee con inutili spiegazioni sulla crisi, si è preso la briga di dire quello che questo bravo e simpatico professore barese ha spiegato in pochi minuti.
Innanzitutto fa notare che in nessuna euro-banconota c’è scritto, com’era per le lire, “pagabile a vista al portatore”. Per forza: la Banca Centrale Europea - che fra l’altro non è nemmeno una banca centrale, ma una banca privata costituita dalle banche centrali dei singoli stati- non ha riserve auree e quindi non potrebbe pagare un bel niente.
Inoltre non c’è scritto “la legge punisce i fabbricanti e gli spacciatori di biglietti falsi”.Perché?
E’ presto detto. Su ogni banconota in alto a sinistra, accanto alla bandiera europea e prima dell’acronimo BCE, scritto nelle diverse lingue, c’è, talmente piccolo che difficilmente lo si nota, il simbolo del copyright, una lettera c inscritta in un cerchio. Che cosa significa? Significa che, essendo il copyright un istituto di diritto privato e non pubblico, le banconote in euro, a differenza delle altre monete, non possono avere corso forzoso in quanto sono un titolo privato, come un assegno o una cambiale.
Corso forzoso significa che chiunque, all’interno del territorio dove la moneta ha corso legale, è obbligato ad accettarla. Non può rifiutarsi. Ma ciò non vale per l’euro. Esso viene accettato solo per convenzione. Ma cosa succederebbe se per qualche evento politico o economico, ad esempio una grave crisi, come quella avvenuta recentemente in Argentina, questa convenzione saltasse e l’euro non venisse più accettato?
Semplice: ci ritroveremmo tutti con in mano un pugno di mosche.
Conclusione: l’impressione che la costruzione europea manchi quantomeno di trasparenza è sempre più forte.
Paolo Danieli
Caro d’Arpini, ed anche Danieli, “scesi dalle nuvole” in questa estate resa pazza dalle scie chimiche e da HAARP, dopo che da quaranta (40) anni almeno dei saggi come il buonanima Savino Frigiola e, prima ancora di lui, Ezra Pound, Giacinto Auriti, ed ancora adesso Antonio Pantano, Francesco Cianciarelli, Bruno Tarquini ci avvisano di fatti fondamentali cioè:
RispondiElimina“Chi è il proprietario della moneta?”
Le banche private (Bankitalia dal 1980 e la BCE dal 2001) come dei perfetti FALSARI, DELINQUENTI, PIRATI si sono appropriati della nostra moneta, emettendola con la spesa di pochi centesimi e pretendendo la restituzione del CAPITALE e degli INTERESSI, maturati per la cessione ILLEGALE di TITOLI di STATO (come BOT, CCT, BTP, etc) in cambio di quella “carta colorata”).
Poichè la risposta alla domanda è:
“La moneta è di proprietà del POPOLO SOVRANO!”
La conseguenza sconvolgente è che il DEBITO PUBBLICO è, in realtà un CREDITO PUBBLICO ed andrebbe distribuito in parti uguali a tutti gli italiani.
Sorge allora una domanda: “Da dove escono fuori questi soldi?”
Molto semplice: le BANCHE PRIVATE, in sola epoca euro ci hanno RUBATO, per effetto dl SIGNORAGGIO (quella APPROPRIAZIONE INDEBITA della proprietà monetaria suddetta) circa 10'000 MILIARDI di EURO all’ANNO, con i quali hanno realizzato UTILI per circa 1'520 MILIARDI di EURO all’ANNO e su cui hanno EVASO tasse (perché nascondono tali utili nelle FONDAZIONI BANCARIE le quali sono costituite come ONLUS anche se non si capisce quale sia la loro utilità sociale…) per circa 380 MILIARDI di EURO all’ANNO.
Basta fare due conti e si vede che, finora sono circa:
- Furto: 120'000 MILIARDI di EURO
- Utili; 18'240 MILIARDI di EURO
- Evasione: 4'560 MILIARDI di EURO
Quindi, solo con l’evasione, il debito pubblico è ripianato DUE volte, col resto ci devono lastricare le strade d’oro… Altrimenti TUTTI in galera: i grassi banchieri ed i loro complici (i politici cioè camerieri dei banchieri) che hanno permesso lo scempio.