martedì 1 luglio 2014

Disdire il canone Rai e liberarsi per sempre dalla tv



Se la Rai, il Governo ed il Parlamento non rispettano le leggi, perché dovrebbero farlo gli utenti della Rai continuando a pagare il canone-imposta sulla tv?

Da anni siamo impegnati per l'abolizione di questa imposta e abbiamo sempre invitato i contribuenti a rispettare la legge pagando l'odioso balzello se in possesso di un apparecchio televisivo.

Da troppo tempo, pero', e' imbarazzante invocare questo rispetto, quando sono le istituzioni per prime a violare la legge. Ecco l'elenco di alcune delle violazioni piu' eclatanti che riguardano la tv di Stato:

mancato funzionamento della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, cioe' il controllo del legislatore (e quindi del popolo italiano) sull'operato dell'informazione di Stato;

la Rai non ha ancora pubblicato sul proprio sito l'elenco delle consulenze esterne e relativi compensi in violazione della legge n. 244/2007 e della circolare DPCM 16/3/07. Anche una interrogazione parlamentare e un esposto alla procura della repubblica non hanno per il momento dato alcun risultato;

la Rai impedisce ai cittadini di disdire il canone, ignorando le richieste di suggellamento e di disdetta;

richieste intimidatorie e continue di pagamento del canone da parte della Rai a coloro che non hanno un apparecchio televisivo;

condotta truffaldina da parte di incaricati Rai che, intrufolandosi nelle case dei contribuenti in modo arrogante e spesso irrispettoso, invitano chi e' sprovvisto di tv a firmare dichiarazioni di possesso di apparecchi televisivi spiegando che si tratta solo di una 'firma per ricevuta' o per presa visione;

da tre anni i Governi di ogni colore non rispondono a numerose interrogazioni parlamentari e un interpello dell'Agenzia delle Entrate su quali apparecchi, oltre al televisore, sono soggetti al canone. Ma la Rai richiede illegittimamente alle famiglie (ma, chissa' perche', non alle imprese!) il pagamento del canone anche per il possesso di un pc, di un cellulare o di altri apparecchi non televisivi;

violazione delle norme sulla pluralita' dell'informazione: la Rai offre spazi record al Governo e ad alcune forze politiche, censurandone altre, come recentemente ribadito dall'Autorita' per le garanzia nelle comunicazioni (e non e' la prima volta);

mancata attuazione della legge che prevede l'esenzione dal canone per i cittadini ultrasettantacinquenni con reddito minimo;

mancata attuazione del contratto di servizio che prevede la realizzazione di una struttura dedicata all'informazione sulle liberta' fondamentali e le questioni umanitarie.

mancata attuazione del contratto di servizio relativo relativo alla predisposizione di almeno il 60% del proprio palinsesto degli strumenti per ciechi e sordi.

mancata attuazione del parametro di valutazione sulla qualita' dei programmi (Qualitel). • mancato inserimento del palinsesto in rete.

mancato inserimento nei programmi delle tribune elettorali al di fuori delle campagna elettorali e dei messaggi autogestiti.

Fino a quando non sara' ristabilita' la legalita', invitiamo tutti i contribuenti ad aderire all'iniziativa "Disdici il canone Rai".

Non invitiamo i cittadini a partecipare a "scioperi" o a sospendere i pagamenti, in quanto sarebbero sanzionati con multe fino a 600 euro. Invece li informiamo su come disdire legalmente il canone.

Per prima cosa, e' bene tenere presente che il cosiddetto canone di abbonamento Rai e' in realta'un'imposta sulla detenzione del televisore, dovuta indipendentemente dal fatto che si guardino o meno i programmi della tv di Stato. Per non finanziare piu' la tv di Stato, il contribuente dovra' chiedere il suggellamento del proprio televisore, oppure denunciarne la cessione a terzi (regalo, vendita, rottamazione, furto etc.).

Il suggellamento, contrariamente alla cessione, permette di disdire il canone senza disfarsi definitivamente dell'apparecchio. In passato, le autorita' lo "suggellavano" fisicamente in un sacco di iuta, ma oggi accade di rado. Di fatto, il suggellamento e' divenuto un impegno dell'utente a non utilizzare l'apparecchio televisivo.

La disdetta puo' essere effettuata in qualsiasi periodo dell'anno, e vale a partire dall'anno successivo (o dal semestre successivo, nel caso di pagamenti semestrali).



VAI AL MODULO PER DISDIRE IL CANONE


Attenzione:

questo non e' un invito ad evadere il canone.

se si utilizza un qualsiasi apparecchio televisivo in casa propria dopo la cessazione, si è tecnicamente evasori fiscali. Visto che e' praticamente impossibile per le autorita' accertare l'infrazione, sta al singolo contribuente rispettare gli impegni presi con le istituzioni -si', proprio quelle istituzioni che se ne fregano della legge.

qualora le autorita' si presentassero per suggellare fisicamente il televisore in un sacco di iuta (evento ormai raro), non e' in alcun modo obbligatorio far entrare alcuno in casa propria; ci si potra' limitare a mettere l'apparecchio a disposizione fuori dalla porta, per poi riprenderselo una volta insaccato e sigillato.

• va da se' che disdire attraverso il suggellamento o la cessione di un vecchio televisore inutilizzato mentre in casa ce ne sono altri, costituisce evasione del canone Rai. Visto che e' praticamente impossibile per le autorita' accertare questo tipo di comportamento, sta al singolo contribuente rispettare gli impegni con le istituzioni -si', proprio quelle istituzioni che se ne fregano della legge.

nessuno ha il diritto di entrare in casa vostra senza il vostro esplicito consenso se non provvisto di mandato di perquisizione firmato da un magistrato (un po' difficile da ottenere, e ancor piu' ridicolo da chiedere, per "sospetta evasione del canone Rai"). Pertanto, qualora un incaricato Rai (evento raro) o la Guardia di Finanza (evento di cui non abbiamo ancora avuto notizia) si presentasse all'uscio di casa per accertarsi che non stiate guardando la tv, non c'e' alcun obbligo di spalancare la porta.

non firmare mai niente se offerto da incaricati Rai (spesso fanno firmare dichiarazioni di colpevolezza spacciandole per "presa visione").

• ovviamente si dovra' disdire anche Sky, Mediaset Premium, La7 Cartapiu', ed affini;

• nel caso riprendesse a guardare la tv, il cittadino onesto dovra' riabbonarsi (la cifra dovuta variera' a seconda del mese in cui si procede). In caso di ritardo del pagamento (ritardo che la Rai dovra' eventualmente dimostrare), sono dovute delle sanzioni:

- ritardo inferiore ai trenta giorni, sanzione amministrativa pari a Euro 4,16;

- ritardo superiore a trenta giorni, la sanzione ammonta a Euro 8,33;

- ritardo superiore ai sei mesi, oltre a Euro 8,33, si dovranno pagare gli interessi di mora, attualmente determinati nella misura dell' 1,375% per ogni semestre compiuto (spese di procedura e notifica a parte).

Sia chiaro: quel cittadino che, pizzicato a guardare la tv in casa propria da un incaricato Rai, mentisse sul periodo in cui non ha pagato il canone (magari affermando di aver acquisito o utilizzato il tv da soli due giorni) non solo violerebbe il Regio decreto legge n. 246/1938, ma soprattutto mancherebbe di rispetto alle istituzioni -si', proprio quelle istituzioni che se ne fregano della legge.

armatevi di pazienza, la Rai fara' di tutto per ostacolare la disdetta! In alcuni casi, ignorera' la richiesta e continuera' a chiedere il pagamento del canone come niente fosse. In altri casi, inviera' un modulo da compilare, affermando che senza di esso la disdetta non puo' essere accolta. In entrambi i casi, la Rai viola la legge! Per disdire il canone e' sufficiente seguire le istruzioni contenute nel nostro modulo! 


QUI come difendersi se la Rai superasse la vostra soglia di tolleranza ai soprusi e all'arroganza della Pubblica Amministrazione

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