Lettera aperta del senatore Michele Bonatesta a tutti
i viterbesi contribuenti-utenti dell’acqua all’arsenico
VITERBO. Massì, ammettiamolo: questa volta ci aveva quasi… fregati.
Epproprio: questa volta l’onorevole dottore in legge Marcello Meroi, ecumenico presidente della Provincia di Viterbo, ci aveva quasi… fregati.
Essì, leggendo le sue recenti dichiarazioni in merito alla situazione della Talete e soprattutto la sua posizione apparentemente contraria ad ulteriori aumenti delle bollette, avevamo pensato al cosiddetto ‘ canto del cigno ‘ di un politico viterbese di lungo corso, prossimo – forse – al definitivo pensionamento ( politico)
.
Epproprio: il ‘ canto del cigno ‘, in un rigurgito di etica politica, di una persona, ancorché un politico, che per scelta professionale dovrebbe sempre e comunque stare dalla parte del diritto, della legge, della giustizia, ancor più nell’esercizio di un mandato elettorale in rappresentanza di una comunità affidatasi a lui.
E’vvero: complice una stampa velinara abituata sempre più a fare da eco alla ‘ voce del padrone ‘, una stampa locale che non aveva subito riportato nella sua completezza il pensiero dell’ecumenico presidente della Provincia di Viterbo, l’onorevole Marcello Meroi, ci eravamo quasi cascati.
E’vvero: avevamo creduto che l’onorevole Marcello Meroi per una volta si fosse schierato dalla parte dei viterbesi anche a costo di far salire sulla croce la politica viterbese, di centro di destra e di sinistra, degli ultimi decenni.
Ma non era così, abbiamo già detto.
Non era questo il ‘ vero ‘ pensiero dell’onorevole presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi.
Nossignore.
Ci ha pensato la stessa stampa velinara a integrare la ‘ voce del padrone ‘ il giorno dopo, quando ha completato il ‘ Meroi-pensiero ‘ sulla (ennesima ) vicenda Talete.
Niente aumenti delle bollette – intendeva dire l’ecumenico esponente di ciò che resta del centrodestra viterbese – niente aumenti delle bollette se non siamo tutti d’accordo sull’aumento stesso.
Essì: questo è il vero onorevole Marcello Meroi che anche noi abbiamo sempre conosciuto, l’ecumenico politico di un centrodestra viterbese pressoché estinto, il politico di lunga esperienza da noi sempre (ri)conosciuto che – nel dubbio che possa essere (quasi) arrivato anche per lui il momento di prendere qualcosa in quel posto scomodo -, decide che essere in compagnia… stare in una compagnia il più numerosa possibile… può fare avvertire assai meno il fastidio se non il dolore di… quel qualcosa in quel qual posto.
Della serie… della serie… tutti responsabili ovvero… nessuno colpevole.
Essì.
Eggià.
Epproprio.
Talete: tutti responsabili.
Talete: nessuno colpevole.
Ecco perché – forse - l’onorevole Marcello Meroi è disposto ad aumentare ‘illegittimamente ‘ (?) le bollette dell’acqua all’arsenico ( che per legge dovrebbero invece essere corrisposte al 50 per cento del loro costo, come ribadito di recente anche da qualche giudice di pace nella Tuscia) purché… purché tutti i sindaci siano d’accordo!?
Tutti, nessuno escluso.
Tutti nessuno escluso in quanto in tal modo, domani, nessuno potrà puntare il dito accusatore nei confronti di altri, non potendo escludere se stesso dal mucchio della politica viterbese?!
Epproprio, la politica viterbese.
L’unica vera responsabile del fallimento più o meno vicino della Talete.
L’unica che per propria incapacità ( volendo escludere il dolo) ha portato la Talete alla situazione deficitaria di cui oggi si parla ma… senza mai fare vedere le carte.
L’ultima cifra ‘ ufficiale ‘ parlerebbe di un ‘ buco ‘ di 13 milioni di euro da ‘ tappare ‘ con l’aumento delle bollette.
Ma a noi qualcuno ha confidato che ‘ il buco ‘ sarebbe molto più profondo.
Addirittura… addirittura ‘ il buco ‘ sarebbe di…trenta milioni di euro.
Ma ammettere questa cifra , anche da parte di Marcello Meroi, significherebbe decretare l’immediato fallimento della Talete e la conseguente immediata consegna dei libri contabili della Talete al Tribunale di Viterbo ( da noi invocata da tempo immemorabile ) dove – inevitabilmente – qualche ‘ responsabilità ‘ verrebbe fuori e – con le responsabilità – anche qualche colpevole ( o più colpevoli ) sicuramente verrebbe fuori.
Di destra di centro e di sinistra.
Di oggi e di ieri.
Di ieri e… dell’altro ieri.
Ecco - a nostro avviso - quello che sta cercando di far capire l’ecumenico onorevole presidente della Provincia di Viterbo, il dr. (come il Premier Matteo Renzi) Marcello Meroi con le sue dichiarazioni megafonate dalle locali ‘ voci del padrone ‘, senza commento alcuno: o l’aumento lo stabiliamo tutti insieme, tutti insieme… appassionatamente come nella migliore tradizione della peggiore politica viterbese ( e non solo ) , oppure… oppure… se aspettate che lo stabilisca io, Marcello Meroi, con una pattuglia di kamikaze del Pd fioronianrenziano… avete voglia ad aspettare
Epproprio: della serie… della serie…ognuno per sé, Dio per tutti… anche se è noto che Dio non ha mai fatto politica e sicuramente non comincerebbe proprio ora per tirare fuori da eventuali guai tutti coloro che negli ultimi decenni si sono occupati dell’acqua potabile a Viterbo , della Talete, senza – di fatto – occuparsene ma (pre)occupandosi solamente delle loro poltrone.
Padrini e padroni politici compresi, ovviamente.
Padrini e padroni politici compresi, di destra di centro e di sinistra, ovviamente.
Sindacati compresi, ovviamente.
Associazioni di consumatori comprese, ovviamente.
Alla faccia dei viterbesi, ovviamente
Frugando sempre nelle tasche di noi viterbesi, ovviamente.
O no ?
Sen. Michele Bonatesta
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