Calcata - Paolo D'Arpini con gli occhiali (nel 1994 circa)
....anche questa è fatta!
Dopo parecchi anni l'aver scartato gli occhiali, anche perché ho
smesso di guidare, mi sono deciso di fare una visita oculistica, in
quanto le lunghe ore di permanenza al computer mi affaticano la
vista.. e tra l'altro quando c'è la luna piena in cielo ne vede due,
o anche tre, per non parlare delle stelle che già di per loro son
"milioni di milioni". La cosa positiva è che le persone,
da lontano, mi sembran tutte belle, senza difetti, ma se vado al
cinema all'aperto, come a volte succede qui a Spilamberto, le vedo
anche troppo belle, nel senso che non noto alcun neo o difetto o ruga
ma scorgo solo facce indistinte. Insomma per farla breve due o tre
giorni fa chiesi a Caterina, sapendo che vicino al suo ufficio c'è
un ambulatorio oculistico, di prenotarmi una visita.
La trafila non è
stata semplice, volendo passare per la mutua, prima ha dovuto fare
la richiesta a mio nome al suo medico di base, poi è dovuta andare
al CUP (non so cosa significhi questa sigla), per prenotare la
visita. Ci sarebbe stato da aspettare due o tre mesi per
l'ambulatorio di Spilamberto ed a quel punto l'amorevole Caterina ha
chiesto le disponibilità di altri ambulatori e così è venuto fuori
che a Modena, al policlinico, si era liberato giusto un posto per
l'indomani, ovvero oggi giovedì 24 luglio. L'appuntamento era per le
14.20.
Policlinico di Modena
A dire il vero non ero per nulla contento, né di dover andare
a Modena (poiché la cosa avrebbe costretto Caterina ad
accompagnarmi, facendo tutto di corsa durante una giornata per lei
lavorativa) né di sottomettermi alle norme sanitarie che obbligano
un povero cristo a sottostare alle esigenze di una sanità veramente
malfunzionate.
Però Caterina mi ha
convinto, mi ha detto che aver trovato un posto con un solo giorno
di attesa era una botta di culo troppo grande per lasciarselo
scappare.. e che in fondo Modena da Spilamberto non è poi così
lontana, in macchina, si raggiunge con una mezz'oretta di viaggio.
Nell'immenso ospedale pieno di scale, androni, sale, salette,
diramazioni, cartelli, cartelloni, piani, ascensori, uffici,
scartoffie, infermieri, medici vaganti, pazienti.... etc. mi sarei
certamente perso, anzi non sarei mai stato capace di arrivarci da
solo.
La santa Caterina non solo mi ci ha accompagnato, malgrado la
stanchezza e la fretta di dover tornare al lavoro, ma ha atteso con
me la chiamata ed è pure entrata nella stanza della oculista, si
chiama Rosa e dalla parlata una seria donna del sud,
incoraggiandomi nelle varie prove che ho dovuto subire, compresa
l'aspersione negli occhi di una certa sostanza irritante per
allargare la pupilla, pare che sia un derivato della Belladonna (si
chiama atropina).
Insomma alla fine il responso è stato che dovrei
farmi due paia di occhiali, per vederci meglio sia da vicino che da
lontano. Terminata l'operazione ambulatoriale, tornando verso casa,
ci siamo concessi un caffè ed un cappuccino nella frazione di San
Vito (alla periferia di Spilamberto); era la prima volta che ci
andavamo, un bel baretto con giardinetto fiorito davanti, il
cappuccino era pure bello caldo e senza schiuma... Strano -mi son
detto- nei baretti del centro, in cui andiamo spesso da anni ormai,
il cappuccino è quasi sempre sbagliato, tiepido e con tanta schiuma,
malgrado che ogni volta lo chieda "bollente e senza schiuma"..
eppure qui la prima volta lo fanno subito giusto. Caterina dice che
in futuro, negli altri baretti, dovrei chiedere il cappuccino con
l'interrogativo: "Potrei avere un cappuccino molto caldo senza
schiuma, per favore?"...
Magò, la cagnetta...
Tornato finalmente tra le 4 mura
domestiche, prima di rimettermi al lavoro, davanti al computer, ho
provveduto a pulire il tappeto del tinello smerdato dalla cagnetta,
che evidentemente non ce l'ha fatta ad aspettare. Domani sera, venerdì,
vigilia della luna nuova, abbiamo qui una sessione di canti e
meditazione e non sta bene lasciare la merda in vista (tra l'altro
anche puzzolente).
Paolo D'Arpini
Troppo bello e coinvolgente !
RispondiEliminaCE NE è ANCHE TROPPA DI MERDA IN ITALY. MA ALMENO I CANI NON CI DERUBANO...
RispondiEliminaPovera Magò, ha fatto solo quello che è la sua natura... in fondo, in cambio per averla abbandonata a casa, vi ha persino fatto un regalo... bel resoconto, grazie!
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