A integrazione e corroborazione dell'articolo http:// riciclaggiodellamemoria. blogspot.it/2014/04/ educazione-sessuale-etero-e- dal-vivo.html
Leggiamo tra il divertito e l'umanamente dispiaciuto, la disavventura della supplente molisana. Sbattuta dalla più piccola e forse bigotta regione d'Italia, alle pagine dei quotidiani e alla nebbiosa provincia lombarda.
Dove, con grande partecipazione al ruolo, ha fatto sfoggio di quegli insegnamenti che tutti noi, maschi, abbiamo sempre sognato di ricevere a scuola dalla mitica figura della supplente.
Che contrasta oltremodo con l'altrettanto figura ma brutta e cattiva, della professoressa di ginnastica. Di ruolo e non precaria a vita, come la sventurata 32enne.
Pensiamo: ma questa povera ragazza, certamente un po' ... non si neanche cosa: depravata? malata? immatura? doveva essere proprio così ammazzata come è stato? Del paese di provenienza, si sa il nome, del nome e cognome si sanno le iniziali, della professione si sa già prima di ogni altra cosa. Del lavoro che potrà fare, visto che è stata radiata a vita, non si sa.
Crediamo che se fossimo stati gli sfortunati a essere violentati, avremmo scoperto di essere allora masochisti visto che la violenza ci sarebbe piaciuta. Sembra poi strano il comportamento dei tredicenni e del più adulto quindicenne che, anziché essere contenti finalmente liberati dalla prof. di ginnastica, stando ai giornali, sarebbero incavolati come jene della liberazione e si sarebbero compiaciuti invece oltremodo delle sevizie subite.
Allora occorre riflettere su un dato: la nostra generazione, quarantenni in su, ha assistito alle torture di Edvige Fenech identificandosi nelle vittime e come un po' avviene nella religione, implorando che anche su di noi si poggiasse la croce.
Oggi, cara supplente, verso di te l'ammirazione dei tanti che non hanno avuto e avrebbero voluto, un insegnante come te.
vittoriomarinelli
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.