“Dopo
circa 6 mesi è stata finalmente riaperta la S.P. Valle di Vico”.
Questo è stato l’enfatico comunicato diramato dal sindaco della
cittadina della Tuscia circa gli interventi effettuati per la messa
in sicurezza dell’omonima via di comunicazione per l’ospedale di
Belcolle. Eugenio
Stelliferi si dichiara “dispiaciuto
che alcune associazioni, per motivi ingiustificabili e forse solo
mosse da interessi personali e di visibilità, abbiano suscitato
inutili polemiche”.
Legambiente ricorda che questa associazione è presente
sul territorio nazionale con più di 1000 circoli da oltre 30 anni e
a Caprarola da più di 20; impegnata fortemente nell’educazione
ambientale, in attività culturali riconosciute e premiate e in
battaglie per la salvaguardia e la promozione del territorio e della
tutela della salute.
In
questi anni Legambiente si è confrontata con diverse
amministrazioni; esisteva prima di Stelliferi e ci sarà anche dopo,
vigile e presente sul territorio, non deve dire grazie a nessuno e
tantomeno i suoi soci hanno ottenuto privilegi personali… anzi!
Il
sindaco di Caprarola Stelliferi ribadisce che per la “manutenzione
straordinaria” si
è reso necessario il taglio di “alcune
piante”: 926!
Parla lui stesso di “disboscamento
in sincronia d’intenti con l’Amministrazione Provinciale”
in precedenti articoli pubblicati dai media; infatti anche
l’Assessore provinciale alla viabilità De Angelis si manifesta in
piena sintonia per l’intervento di “disboscamento”
eseguito.
A
giustificazione dell’operazione di taglio viene anche pubblicata
una foto di un “albero
marcio”; ma dove
sono le foto degli altri 925?
La
relazione tecnica forestale del progetto di messa in sicurezza della
S.P. Valle di Vico, redatta da un dipendente comunale in
collaborazione con un consulente esterno parla di alberi di vari
gradi di pericolosità: elevatissimo – elevato – moderato, ma non
fornisce descrizioni sullo stato di ciascuno albero come prevede il
metodo che i due firmatari dichiarano di avere adottato.
Anche
Legambiente crede fortemente che la sicurezza e l’incolumità delle
persone siano una priorità, ma l’intervento attuato per ottenerle
poteva essere fatto in modo molto più leggero, intervenendo
tempestivamente sugli alberi pericolosi e programmando gli ulteriori
interventi da effettuare, se necessari, con gradualità.
Forse
è utile ricordare che la S.P. Valle di Vico è situata all’interno
della Riserva Naturale Lago di Vico, area protetta SIC (Sito di
Interesse Comunitario) e ZPS (Zona a Protezione Speciale), su cui
insistono vincoli paesaggistici e idrogeologici.
Infine
si legge nella nota inoltrata alla stampa dal sindaco di Caprarola
“con la vendita del
legname non ci abbiamo certo coperto le spese”.
Allora
facciamo due conti:
- 926 alberi abbattuti per un totale di circa 6300 quintali di legna;
- 1700 euro ricavo della vendita del legname ad affidamento diretto alla ditta boschiva;
- 700 euro parcella per il consulente esterno del progetto;
- 30.000 euro “esborsati dal Comune di Caprarola” …non sappiamo bene per cosa;
- 70.000 corrisposti dall’amministrazione provinciale …non sappiamo bene per cosa.
Pertanto
rispondiamo al primo cittadino che Legambiente non solleva inutili né
tantomeno ingiustificabili polemiche e che opera anche per un
equilibrato e rispettoso rapporto tra gli esseri umani.
Circolo
Legambiente Lago di Vico
..................
Mio commentino:
Seguendo la logica "ferrea" di Stelliferi, sindaco di Caprarola dalla motosega facile, se tagliare gli alberi aiuta la viabilità allora il deserto del Sahara è un perfetto percorso automobilistico...
(Paolo D'Arpini)
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