"Troppa indifferenza sulla sorte dei rifugiati palestinesi. Solo periodicamente infatti, ha osservato la presidente della Camera Laura Boldrini, si registra un interesse concreto per le vicende dei 5 mln di palestinesi che vivono nei vari Paesi del Medio Oriente. «Dei rifugiati palestinesi -ha dichiarato Boldrini, aprendo il convegno 'Un importante attore per la stabilita' della regione», con il commissario generale dell'agenzia Onu per l'assistenza ai rifugiati palestinesi (Unrwa), Filippo Grandi- si parla per lo più quando si riaccendono le speranze che il processo di pace israelo-palestinese giunga finalmente a compimento. Dei bisogni, spesso drammatici, e delle speranze di questi milioni di persone non vi è quasi mai cenno nelle notizie di stampa o nel dibattito pubblico".
«La drammatica crisi siriana -ha aggiunto Boldrini- con gli oltre due milioni di rifugiati scappati negli Stati vicini ed i cinque milioni di sfollati all'interno del Paese, ha avuto un impatto anche sulla condizione dei circa 500mila rifugiati palestinesi che vivevano in Siria. Oltre la metà di essi, infatti, ha dovuto nuovamente abbandonare le proprie case, cercando rifugio in altre zone del Paese o riversandosi anch'essi, come centinaia di migliaia di cittadini siriani, in Giordania, in Libano, in Turchia».
«Attraverso il lavoro dei suoi operatori -ha continuato Boldrini- l'Unrwa è davvero un importante attore per la stabilità della regione. Se, nonostante gli enormi numeri di rifugiati palestinesi accolti nei Paesi mediorientali, la situazione non è divenuta insostenibile, lo si deve anche a quest'Agenzia delle Nazioni Unite. Nel mio precedente incarico, mi occupavo anch'io di rifugiati, persone che, in fuga da guerre, persecuzioni e violenze, cercano la salvezza al di fuori del proprio Paese e spesso rischiano la vita per trovarla».
«Ce lo ricordano le tragedie delle ultime settimane nel Canale di Sicilia, tragedie nelle quali sono state coinvolte anche famiglie siriane di origine palestinese. Compito dell'UNHCR, l'Agenzia dell'ONU per i rifugiati, per la quale lavoravo, è quello di trovare soluzioni per le persone che assiste: l'integrazione nel Paese d'accoglienza o il ritorno, volontario ed in condizioni di sicurezza, nel Paese di origine. L'Unrwa, invece, fornisce assistenza a persone che, in molti casi, si vedono precluse la possibilità di un'integrazione reale nei Paesi che li hanno accolti o dove sono nati, figli e nipoti di rifugiati». «È anche per questo che, come ha recentemente ricordato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki-Moon, deve essere profuso ogni sforzo per giungere a una soluzione della questione israelo-palestinese. I negoziati promossi dall'amministrazione statunitense, attualmente in corso, come anche gli incontri di questi giorni a Roma, sono motivo di speranza. Lo sono per noi qui in Italia e in Europa, ma lo sono ancora di più, ovviamente, in Medio Oriente. E devono esserlo per i milioni di rifugiati palestinesi che, grazie anche all'impegno incessante dell'Unrwa, sognano di veder realizzate le proprie aspirazioni».
(Adnkronos - 24 ottobre 2013)
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Filippo Grandi, Commissario dell'UNRWA
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Mio commentino inviato alla Presidente Boldrini:
"Trovo che sia importante ed utile sollevare la causa dei profughi palestinesi, auspicando il loro libero ritorno alle terre dei loro avi, da cui sono stati costretti a fuggire per la persecuzione subita... Mi complimento per l'iniziativa presa dalla Presidente della Camera in tal senso..”
Articolo in sintonia: http://paolodarpini.blogspot.it/2012/09/le-sottili-differenze-fra-sionismo-ed.html
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