giovedì 17 ottobre 2013

Agro Falisco - Amministratori locali hanno in odio gli alberi....



Continua l'assalto ai faggi e ai cerri che costeggiano la strada che dal lago di Vico porta a San Martino al Cimino. Nel programma di taglio, autorizzato dal comune di Caprarola, è prevista una distruzione di 836 piante e questo, è stato detto, ai fini della sicurezza degli automobilisti.

Alcune settimane fa sempre lungo la provinciale della Valle di Vico, nel territorio di competenza del comune di Ronciglione, per lo stesso motivo erano state tagliate alcune piante prospicienti la strada ma in quel caso il sindaco di Ronciglione, Alessandro Giovagnoli, dimostrando di avere un'anima ambientalista, ha evitato che la ditta che effettuava i tagli andasse oltre il dovuto.

Quindi alla fine è risultata un'operazione che potremmo definire "ecocompatibile". Ora tocca al territorio di Caprarola per un tratto di alcuni chilometri, dall'inizio della grande salita della strada provinciale fino al bivio "della Madonnina", la messa in sicurezza della strada, ma in questo caso non si tratta di tagliare alcune decine di piante, ma addirittura 836, alcune delle quali di grandi dimensioni.

Accademia Kronos da un controllo fatto dai suoi esperti botanici risultano "rischiose" e quindi da abbattere non più di 40 piante. Da qui le richieste d'intervento immediato, per bloccare questo "ecocidio", fatte al Ministro dell'Ambiente Orlando, al Capo della Forestale Cesare Patrone, al Presidente della Regione Lazio Zingaretti e al Prefetto di Viterbo.

Richiesta questa motivata da 3 aspetti importantissimi: 1) Le piante che sorgono sul ripido pendio che costeggia tutta la strada hanno, fino ad oggi, trattenuto e consolidato il terreno. Una volta tagliate inevitabili si verificheranno le frane che, in quel caso, potranno essere veramente pericolose per l'incolumità degli automobilisti. 2) La zona autorizzata per l'abbattimento degli alberi rientra nel sito di interesse comunitario ( SIC) e nella zona di protezione ambientale ( ZPS), nonché nella riserva naturale del Lago di Vico e, quindi, tagli importanti non possono essere fatti senza la procedura della VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e della VAS (Valutazione Ambientale Strategica). 3) I faggi, residuo di un clima più freddo che caratterizzò l'ultima glaciazione del pianeta, oggi, con il fenomeno del riscaldamento globale, sopravvivono a stento in alcune aree, compresa la nostra.

Questi alberi una volta tagliati per il 90% dei casi non cresceranno più. In tutto questo Accademia Kronos nutre delle forti perplessità su questa vasta operazione di disboscamento, per questo motivo i Dirigenti di AK chiedono l'immediata sospensione dei tagli, in attesa di una più attenta verifica scientifica sulla necessità di abbattere una così ingente quantità di piante solo per "la sicurezza" degli automobilisti. Verifica che dovrà essere effettuata con esperti forestali delle università, nonché della direzione nazionale del Corpo Forestale della Stato.

In tutto questo, qualora tagli di faggi e di querce non risultassero compatibili con il programma di disboscamento ai fini della sicurezza degli automobilisti, si potrebbe configurare il reato di danno ambientale. Per questo motivo viene informata anche la Prefettura di Viterbo.

Ennio La Malfa presidente di Accademia Kronos

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