Nazareno Strampelli, con il suo grano
Scrive Valentino di Lazionauta: "Ciao. Caro Paolo buona sera (mentre Walter Caporale è in Kenia...), questa volta ti mando io un comunicato perché penso e spero ti possa incuriosire visto anche dove l'evento è organizzato. Ciao e buona serata...
Mia rispostina: "Caro Valentino, grazie. Non ero per nulla informato di questo evento... stamattina di corsa faccio un salto a sentire cosa dicono. Intanto pubblico il comunicato che mi hai mandato e il programma... (Paolo D'Arpini)
Comunicato
stampa del Comune di Rieti
L’Assessore
Ubertini al convegno su Strampelli di Treia
L’Assessore
all’Ambiente, Carlo Ubertini, porterà il saluto della Città di
Rieti al convegno sulla figura dello scienziato Nazareno Strampelli,
organizzato dall’Accademia Georgica Treia, che si terrà sabato 26
ottobre presso il Teatro comunale di Treia (MC). In questa occasione
si ribadirà il valore culturale del genetista intimamente legato
alla storia di Rieti.
“Questa
importante occasione di riflessione sulla figura di Strampelli –
dichiara l’Assessore all’Ambiente Carlo Ubertini – sarà anche
l’occasione per lanciare la prospettiva di una rivoluzione verde a
Rieti, come motore di un nuovo modello di sviluppo fondato sulla
green economy, sul turismo ambientale e su un consistente rilancio di
una moderna agricoltura”.
Di seguito il depliant dell’evento di Treia
EVENTO CELEBRATIVO 26 OTTOBRE 2013 – Treia, Teatro Comunale, ore 9:30-13:00
IN COLLABORAZIONE CON Comunità Montana Ambito 4, Città di Treia, Comune di
Castelraimondo, Comune di Rieti
A C C A D E M I A G E O R G I C A T R E I A
IL PERSONAGGIO
Nazareno Strampelli, detto Nazareno, nato a Crispiero di Castelraimondo (MC) il 29 maggio 1866 e morto a Roma, 23 gennaio 1942, è stato un genetista e senatore italiano, precursore della Rivoluzione verde. Fu uno dei più importanti esperti italiani di genetica del tempo. I suoi sforzi lo condussero alla realizzazione di decine di varietà differenti di frumento, che egli denominò "Sementi Elette" alcune delle quali ancora coltivate fino agli anni Ottanta del XX secolo e perfino nel XXI secolo, che consentirono – in Italia e nei Paesi che le impiegarono – ragguardevoli incrementi delle resemedie per ettaro coltivato, con consistenti benefici sulla disponibilità alimentare delle popolazioni. Le varietà di frumento create da Strampelli ed esportate in Messico furono una delle basi degli studi di miglioramento genetico che condussero alla "Rivoluzione verde" degli anni sessanta. Dal punto di vista pratico il suo metodo di incrociare varietà differenti per ottenere nuove cultivar (incrocio) si dimostrò vincente sul metodo allora più in voga per selezionare le sementi solo all'interno di una singola varietà.
La diffusione sul mercato dei primi grani ibridati, a cavallo della Grande Guerra, diede a Strampelli
notorietà in Italia e all'estero: nel 1919 l'Accademia dei Lincei gli concesse il premio "Santoro" e
l'Institut International d'Agricolture gli rese omaggio per iniziativa del barone svedese De Bildt e
del francese Luis-Dop. Con la fama raggiunta, lo studioso poté fondare a Roma, l'8 giugno 1919,
l'Istituto Nazionale di Genetica per la Cerealicoltura, dove sviluppò ulteriori studi su nuovi grani
duri e teneri. Strampelli mantenne la direzione del centro romano, affiancandolo al lavoro sulla
cattedra di Rieti.
Durante la sua attività di agronomo, Strampelli non si occupò solo di ricerca scientifica, ma anche
di problemi sociali: lo studioso era sempre stato ben consapevole del ruolo e dell'importanza della
forza lavoro agricola, nonché dei problemi che affliggevano i contadini e le loro famiglie. Era
convinto che la cooperazione fra gli uomini potesse alleviare le sofferenze umane e raggiungere
risultati progressivi, sia in termini materiali che di dignità dell'uomo e del lavoratore. Per queste
convinzioni aveva fondato il25 marzo 1891a Crispiero la Società Agricolo-Operaia di Soccorso,
una delle prime nel suo genere, con il compito di sostenere le famiglie di agricoltori e operai
marchigiani nei momenti di difficoltà e nella malattia, andando a costituire uno dei primi enti
mutualistici italiani.
Nel gennaio 1915, in seguito al disastrosoterremoto della Marsica, si applicò alacremente all'assistenza ai sinistrati, inviando aiuti nelle zone colpite e provvedendo all'assistenza a 160 bambini orfani o dispersi in un convento locale.
Nonostante i successi nazionali ed internazionali (in particolare in Argentina, Messico, Portogallo e Cina) delle qualità di grano create dall'agronomo, Strampelli non volle mai sottoporre a brevetto le sementi,
un'azione che, se compiuta, l'avrebbe reso uno degli uomini più ricchi della sua epoca.
Condusse invece una vita modesta e disinteressata, considerandosi un semplice "impiegato dello Stato, e di lavorare per lo Stato e per la patria". Al momento della pensione per raggiunti limiti d'età rifiutò i trattamenti speciali che gli furono offerti e cui avrebbe avuto diritto per gli alti meriti che lo Stato italiano gli riconosceva.
Nel 1900 sposò Carlotta Parisani, sua più importante assistente, discendente della famiglia Bonaparte, che morì nel 1926. Tale perdita prostrò lo studioso per lungo tempo. Un ritratto della principessa Carlotta,
con la dedica autografa di Nazareno Strampelli al comm. Raffaele Simboli, è conservato nell’Accademia Georgica di Treia.
Nel XV secolo, quella passione umanistica che spinse molti all’attività intellettuale avrebbe animato,
secondo la tradizione, un erudito e scrittore apostolico, Bartolomeo Vignati, che nel 1430 volle fondare nella sua città natale, Treia (allora detta Montecchio), una Accademia di nobili intellettuali dediti alla poesia. Quei nobili decisero di chiamarsi Sollevati, alludendo alla potenza di tale arte, e nello stemma che li rappresentava, impressero una nuvoletta attratta dal sole, simbolo della leggerezza dei loro componimenti poetici.
L’Accademia visse il suo periodo più fecondo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, proprio nell’età dell’Illuminismo le cui idee giunsero nelle Marche ancor prima dell’armata napoleonica.
Nel 1778 alcuni intellettuali innovatori e appassionati di agronomia decisero di trasformare l’Accademia dei Sollevati in un centro per lo studio e la sperimentazione in agricoltura. Per sancire questo passaggio l’istituzione mutò il nome in Accademia Georgica dei Sollevati.
Ben presto l’Accademia treiese acquistò notorietà e riuscì a collegarsi con l’Accademia dei Georgofili di Firenze, con la quale ancora oggi ci sono stretti rapporti, e con quella di Berna.
L’attività dell’Accademia Georgica di Treia perseguì due obiettivi: la ricerca e la sperimentazione. Gli studi e le sperimentazioni erano pubblicati nel “Giornale di Arti e Commercio” curato dall’Accademia nel biennio 1780-1781 e diffuso non solo in Italia, ma anche in Europa. Lo stesso Napoleone Bonaparte pensò di farne un polo di cultura agraria per l’Italia.
Gli esperimenti e le innovazioni dei ricercatori dell’Accademia segnarono un’importante svolta nel settore agricolo. Sono da ricordare la coltivazione della canapa e del lino, l’estrazione dell’olio dai semi, specialmente dai vinaccioli, l’introduzione della coltivazione della patata e del granturco, l’importazione di foraggi sconosciuti dai contadini marchigiani come la sulla, l’erba medica, la lupinella, il lojetto, la verza e la rapa, la scoperta di nuovi vitigni, la coltivazione del tabacco, la ricerca di nuovi sementi, la rotazione agraria e l’apicoltura. In particolare l’introduzione delle nuove erbe foraggere determinò in poco tempo la
valorizzazione agricola delle immense distese di terreno argilloso che trovarono in queste nuove
coltivazioni le piante adatte alla locale rotazione delle colture dando così un notevole impulso alla
produzione zootecnica. Infatti con la coltivazione dei foraggi si evitava di lasciare incolti i terreni
rendendo più celere il recupero della fertilità e, nel medesimo tempo, si otteneva un abbondante
nutrimento per il bestiame.
Gli studiosi sostennero, inoltre, la “via biologica” nella difesa dell’ambiente e delle coltivazioni dagli insetti
nocivi. Nel 1781, con breve di Papa Pio VI, gli Accademici ottennero l’autorizzazione dal Governo Pontificio di realizzare a Treia le “Case di Correzione e di Lavoro” dove giovani disadattati, vagabondi e disoccupati erano impiegati nella fabbricazione di tele, refi, merletti e tessuti per le vele delle imbarcazioni.
Nel 1799 iniziarono osservazioni meteorologiche sistematiche allo scopo di conoscere gli effetti dei
cambiamenti climatici sull’uomo e sulle colture.
L’Accademia Georgica ha sede nella prestigiosa palazzina ottocentesca disegnata dall’architetto
Giuseppe Valadier e fa corona alla Piazza principale della città.
Dopo lo straordinario impegno intellettuale della generazione illuminista, l’Accademia è rimasta in vita come centro di cultura in virtù del suo ricco patrimonio librario, archivistico e artistico. In base ad una convenzione firmata nel 1870, il Comune affidò all’Accademia tutto il patrimonio librario e documentario del Comune originato dalla soppressione degli ordini religiosi del 1861. Oggi l’Accademia conserva circa 14.000 volumi e l’Archivio Storico Comunale – uno dei più antichi e completi delle Marche – costituito dal fondo
amministrativo-giudiziario con 852 manoscritti e da quello diplomatico comprendente 1.196 pergamene, di cui la più antica è datata 1161 e riguarda la vendita del Castello di S. Lorenzo.
Sono, inoltre, custoditi nell’Accademia: l’Archivio degli Accademici con manoscritti relativi agli
studi nel settore dell’agricoltura, incunaboli, codici, conii, sigilli, la collezione di foto con dedica e
autografo di personaggi famosi donata da Raffaele Simboli, quadri del pittore futurista Giacomo
Balla, i ritratti di Accademici illustri (Bartolomeo Vignati, Giulio Acquaticci, Ilario Altobelli, Luigi
Lanzi, Fortunato Benigni), i fondi archivistici dei Padri Filippini, delle Clarisse, il fondo musicale
Montebello, le carte relative al Teatro Comunale e alla Banda cittadina, il fondo delle case di
Correzione e di Lavoro e della Congregazione di Carità.
Ancora oggi l’Accademia offre un importante sussidio allo sviluppo culturale della realtà regionale
e rimane il punto di riferimento di studiosi e di ricercatori non solo nazionali.
In questi ultimi anni il Magistrato Accademico ha concentrato tutti gli sforzi economici e le risorse
umane alla messa in sicurezza dell’importante patrimonio mettendo in rete la biblioteca antica
(circa 14.000 volumi) attraverso il Polo Bibliotecario Maceratese collegato al sistema bibliotecario
nazionale e riordinando tutti gli archivi storici presenti con un sistema informatico convenzionale. Il
patrimonio librario e archivistico è stato altresì ospitato in nuove e idonee librerie e scaffalature.
Tali sforzi sono stati sostenuti anche con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di
Macerata. In un prossimo futuro tutto ciò consentirà la completa fruizione dei contenuti attraverso
la rete telematica.
Giuridicamente l’Accademia, ai sensi della legge 11 agosto 1991, n. 266, è un’organizzazione di
volontariato non lucrativa di utilità sociale che persegue esclusivamente finalità di solidarietà
sociale volta alla tutela, promozione e valorizzazione delle cose d'interesse artistico e storico di cui
alla legge 1 giugno 1939, n. 1089, e al decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963,
n. 1409, in coerenza con l’all’art. 10 del Decreto Legislativo del 4 dicembre 1997, n. 460.
L’Accademia di norma articola la propria attività nell’organizzare manifestazioni convegnistiche e
all’organizzazione di giornate di studio rivolte a diversi settori di tipo scientifico e umanistico; in
particolare, l’Accademia da sempre svolge il ruolo di istituto di conservazione custodendo e
mettendo a disposizione della propria utenza gli Archivi Storici Comunali, l’Antica Biblioteca,
l’Archivio Storico degli Accademici, nonché pregevoli opere d’arte, fondi letterari donati da illustri
personalità e quant’altro costituisce il patrimonio storico, culturale e artistico della comunità treiese.
Tutto il patrimonio è in parte di proprietà comunale in parte della stessa Accademia. Nel tempo però
tale struttura non ha mai avuto bisogno di individuare le singole proprietà perché il Magistrato
Accademico, pur essendo un organismo autonomo, da sempre collabora in stretta sintonia con
l’Amministrazione Comunale, e tutto il patrimonio conservato è considerato “patrimonio dei
cittadini treiesi”.
Tutti i fondi bibliografici, archivistici e artistici sono conservati in due immobili adiacenti: la
Palazzina Valadier e l’Appartamento Simboli, ambedue di proprietà comunale. Quest’ultima
proprietà è originata da un lascito all’Accademia da parte del cav. Raffaele Simboli che ha donato
all’istituzione sia l’appartamento – con vincolo di destinazione per le attività culturali
dell’Accademia Georgica - che il patrimonio contenuto in esso.
L’appartamento negli anni ottanta è stato venduto dall’Accademia al Comune di Treia ad un prezzo
simbolico.Ovviamente entrambi gli immobili mantengono il vincolo di destinazione per le attività
istituzionali dell’Accademia Georgica.
Pur essendo autonoma nelle sue decisioni, l’Accademia ha stipulato e da sempre ha usufruito di
convenzioni con le amministrazioni comunali che nel tempo si sono succedute per la conservazione
dei fondi bibliografici e archivistici del Comune di Treia, con particolare riferimento all’Archivio
Storico Comunale e anche a una sorta di biblioteca comunale a partire dai primi anni del ‘900. Nello
specifico tali convenzioni a fronte dei servizi erogati dall’Accademia prevedono un contributo
annuo e il pagamento delle utenze (in particolare quella dell’energia elettrica).
Le convenzioni a oggi conosciute dall’Accademia sono datate:
1 febbraio 1870
24 dicembre 1922
L’Accademia Georgica, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Treia, la Regione
Marche e la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, da tempo e nel limite delle
risorse economiche disponibili ha avviato una procedura volta alla messa in sicurezza e al riordino
dell’intero patrimonio archivistico, librario e artistico, utilizzando sistemi convenzionali, anche
informatici, finalizzati non solo alla tutela ma anche alla sua maggiore e moderna fruibilità.
La nuova organizzazione, che ha sostanzialmente allargato la visibilità della stessa Istituzione e del
patrimonio in essa contenuto, ha altresì visto aumentare quantitativamente e qualitativamente il
proprio bacino di utenza.
OGGETTO DEL PRESENTE PROGETTO E’ L’ORGANIZZAZIONE DI UN EVENTO
PREPARATORIO ALLA RICORRENZA DEL CENTOCINQUANTESIMO ANNO
DELLA NASCITA DELLO SCIENZIATOMACERATESE NAZARENO STRAMPELLI
Terminate tutte le operazioni di messa in sicurezza dei beni contenuti e conservati dall’Accademia,
il Magistrato Accademico intende promuovere la propria attività culturale con l’organizzazione di
eventi storici ed attuali che interessano il mondo della scienza agricola.
Si è ritenuto opportuno avviare questa attività con un evento preparatorio al centociquantesimo
della nascita del grande agronomo e genetista maceratese Nazareno Strampelli che si terrà nel 2016.
L’evento sarà reso possibile dalla collaborazione dell’AziendaAgroservice S.p.A. di San
Severino Marche (MC), che svolge attività di ricerca, sperimentazione, moltiplicazione di
sementi per l'agricoltura, in particolare cereali a paglia, oleaginose, leguminose.
L’Agroservice S.p.A. nasce come Cooperativa Produttori Sementi Elette (COPSE) nel 1969 sotto il
patrocinio dell’Ente Sviluppo Marche con la principale finalità di produrre sementi, di raccoglierle e
di commercializzare anche i mezzi tecnici. Dopo quindici anni, cioè nel 1984, l’attività si concentra
esclusivamente nella produzione e nella commercializzazione delle sementi e solo nel 1994 la
Società COPSE si trasforma nell’attuale Agroservice S.p.A. rilevando lo stabilimento in contrada
Rocchetta di S. Severino Marche ed il marchio.
L’Agroservice nel 1999 si rende parte attiva per la costituzione del Consorzio per la Valorizzazione
delle Sementi (CONVASE) con un marchio che certifica il processo di concia del seme.
Nel 2003 Agroservice termina dei lavori del piano di investimento migliorando le capacità
lavorative ed offrendo alla clientela un catalogo di ben 70 varietà. Altra tappa importante è
rappresentata dalla rilevazione da parte di Agroservice delle società ISEA S.p.A. di Falconara
Marittima (AN) dal gruppo Angelini, la quale diventa ISEA s.r.l.
Contemporaneamente viene avviato un importante piano di investimenti e si intraprendono progetti
di collaborazione con il Cermis, l’Istituto di Cerealicoltura di Foggia, l’Enea ed altri centri di
ricerca all’avanguardia sia Italiani che esteri ai quali sono affidati specifici obiettivi di ricerca e
sperimentazione su Frumento duro, Frumento tenero, Orzo, Triticale, Avena, Fave (uso zootecnico),
Cece, Lenticchia, Veccia e Girasole.
Tra il 2006 e il 2007 vengono ridefiniti i ruoli dell’Agroservice che si dedica alla produzione e alla
commercializzazione delle sementi, e di ISEA s.r.l., che concentra la sua attività nella ricerca e
sperimentazione al fine ottenere di nuove varietà sempre più performanti e rispondenti alle esigenze
della nuova agricoltura.
L’evento si svolge SABATO 26 OTTOBRE 2013 presso il Teatro Comunale di Treia con il
seguente programma:
SALUTI
Luigi Santalucia, Sindaco del Comune di Treia
Carlo Pongetti, Presidente dell’Accademia Georgica
Maura Malaspina, Assessore all’Agricoltura della Regione Marche
Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata
Renzo Marinelli, Sindaco del Comune di Castelraimondo
Carlo Ubertini, Assessore all’Ambiente del Comune di Rieti
Diego Di Paolo, Assessore alle Culture del Comune di Rieti
Gianluca Chiappa, Presidente Comunità Montana Ambito 4 di San Severino Marche
Tommaso Brandoni, Presidente dell’azienda Agroservice di San Severino Marche
Giorgio Trentin, Direttore dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Macerata
Yan Chunyou, Co-Direttore dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Macerata
INTERVENTI
Norberto Pogna, dirigente di ricerca presso
il CRA-QCE di Roma
"Il grano del futuro e l'eredità Nazareno
Strampelli".
Sergio Salvi, ricercatore di genetica
batterica, genetica medica, OGM, genetica
agraria e vegetale – autore di numerose
pubblicazioni su Nazareno Strampelli
Presentazione del proprio libro “Sulle tracce di
Nazareno Strampelli”
Roberto Lorenzetti, direttore dell’Archivio
di Stato di Rieti
“La rivoluzione verde di Nazareno Strampelli”
Benito Giorgi, già ricercatore, genetista e
breeder dell'ENEA
“Le due Rivoluzioni Verdi del XX secolo, a
confronto”
Proposta di istituzione di un tavolo tecnico finalizzato all’avvio delle celebrazioni del 150°
anniversario della nascita di Nazareno Strampelli
Conclusione dei lavori
Nell’ambito della complessiva manifestazione sarà presentato il libro “Sulle tracce di
Nazareno Strampelli” di Sergio Salvi, biologo, ricercatore in genetica e concittadino
dell’illustre genetista marchigiano.
Si tratta di uno studio effettuato passando in rassegna i principali periodici di agricoltura pubblicati
in Italia nel periodo in cui l’agronomo genetista Nazareno Strampelli (Castelraimondo, 1866 -
Roma, 1942) fu professionalmente attivo (1895-1940). Lo scopo era quello di recuperare scritti
“dimenticati” di Nazareno Strampelli e articoli di altri ricercatori, suoi contemporanei, che
riportassero la descrizione di osservazioni, scoperte e ricerche scientifiche inedite attribuite allo
scienziato marchigiano. Oltre ai periodici esaminati nell’arco di tempo indicato, sono stati consultati
anche altri materiali (periodici, monografie, libri), reperiti in maniera occasionale, anch’essi
contenenti riferimenti ad argomenti scientifici trattati da Nazareno Strampelli e rimasti sconosciuti o
in penombra. Grazie alle informazioni così recuperate è stato possibile definire alcuni aspetti -
taluni del tutto ignoti, altri scarsamente conosciuti - della variegata attività scientifica di Strampelli,
che non fu limitata unicamente al miglioramento genetico dei cereali. Una parte dell’opera è
dedicata agli scritti “tecnico-propagandistici”, anch’essi rimasti finora dimenticati, pubblicati dallo
scienziato negli ultimi anni di vita. Il libro si chiude con una completa bibliografia strampelliana
ragionata, corredata da numerose note analitiche.
Il volume edito dall’Accademia Georgica, sarà pubblicato dall’azienda Agroservice di San Severino
Marche.
Alla manifestazione sono invitati:
Autorità militari e religiose
Il Prefetto della Provincia di Macerata
La Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata
Il Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale “Nazareno Strampelli” di
Urbisaglia
L’Università degli Studi di Perugia – Facoltà di Agraria
L’Università Politecnica delle Marche – Facoltà di Agraria
L’Istituto Tecnico Agrario di Macerata
L’Unione Nazionale delle Accademia Agrarie (UNASA) e le accademie aderenti:
Accademia dei Gerogofili - Firenze
Accademia Agraria di Pesaro - Pesaro
Accademia degli Incamminati - Modigliana (FC)
Accademia dei Concordi - Rovigo
Accademia dei Fisiocritici - Siena
Accademia di Agricoltura - Torino
Accademia di Scienze e Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici - Acireale (CT)
Accademia Italiana della Vite e del Vino - Conegliano (TV)
Accademia Italiana di Scienze Forestali - Firenze
Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio - Spoleto (PG)
Associazione Italiana delle Società Scientifiche Agrarie - Bari
Società Agraria di Lombardia - Milano
Società Economica della Provincia di Salerno - Cava Dei Tirreni (SA)
Le varie organizzazioni di categoria a livello regionale e provinciale
Istituti Scolastici della provincia di Macerata di ogni ordine e grado intitolati a Nazareno
Strampelli
Accademia Georgica di Treia (esterno)
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