"Non temere il cambiamento... anche se non sai dove ti porta" (Saul Arpino)
A commento ed integrazione dell'articolo pubblicato qui:
http://paolodarpini.blogspot.it/2013/10/beppe-grillo-distruttore-o-salvatore.html?showComment=1380879187726#c6401701155405788868, scrive Marco Bracci:
Brava Adele Caprio! Non riesco a capire come si possa contrastare un modello di cambiamento, Grillo, l'unico del momento, semplicemente criticando chi lo propone per suoi veri o presunti difetti. Come se chi ci governa al momento fosse perfetto. Anzi, no, lo è: è un perfetto imbroglione!
Distruggendo il "distruttore", quale si pensa che sia l'alternativa ? Solo una, rimanere come si era e si è, che non va bene, e lasciare che gli imbroglioni attuino i loro piani impunemente.
Ma tant'è, gli uomini in generale amano molto criticare, ridicolizzare e denigrare ogni cosa e ogni persona semplicemente perché hanno paura del cambiamento, anche se dentro di loro sentono che potrebbe essere positivo, e preferiscono rinunciarci. Ma questo non vogliamo ammetterlo e quindi diamo la colpa a chi propone di cambiare, trovandogli questo o quel difetto. Noi abbiamo paura di non saper gestire il cambiamento perché, lasciami dire, abbiamo paura poi di essere felici, condizione a cui non si è abituati, e quindi ci sentiamo spinti a voler distruggere ogni novità, preferendo sguazzare nella melma del quotidiano, perché sappiamo dove sono i punti in cui è meno profonda per appoggiarci i piedi e non affogarci .... e continuare a sopravvivere.
GRANDE è colui, e dovrebbe essergli fatto un monumento, che ha inventato i talk show: arrivi la sera stanco dal lavoro, con i bambini che ti assillano perché reclamano la tua attenzione, mangi qualche cibo spazzatura confezionato, ti piazzi davanti alla TV e inveisci contro il politico di turno che parla da Santoro o a Ballarò o.. (ce n’è per tutti i gusti, per poter irretire tutti, di qualunque tendenza siano i telespettatori) e, sfogata la rabbia quotidiana, si va a letto appagati “perché gliele abbiamo cantate a quelli lì”. E’ quello che vogliono. Se non fosse così, magari prima o poi il popolo farebbe una rivoluzione !
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