giovedì 10 ottobre 2013

Detenuti al lavoro nelle case di riposo oppure nei campi... così si rendono utili alla società




Caro Paolo (o caro Saul, mi dirai come preferisci essere chiamato),

e trovo sempre tantissime notizie interessanti che leggo a volte con attenzione, a volte - confesso - un po' velocemente.

Mi ha colpito la tua esposizione su come impiegare i detenuti  (http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/10/carcere-comunitario-autogestito-dai.html) perché da anni continuo a ripetermi, e ripetere quando ne ho l'occasione, che invece di mantenerli si deve "impegnarli". Pensavo a tanti film degli anni 50 dove li si vedeva in catene a scavare fosse, ecc... e senza arrivare a quegli eccessi, ritengo sia utile che ci liberino del peso economico che grava su tutti noi che, dovremmo invece essere tutelati perché loro esistono.

Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma penso all'Australia che era una terra deserta (o quasi) ed è stata colonizzata proprio da detenuti. Penso alle nostre Americhe dove si recavano i disperati e i criminali per fuggire. Poi il tempo appiana, mitiga e forma in nuove persone o i discendenti ritornano nei ranghi e riscattano i padri.

Non ci sono più terre da colonizzare, ma tanti campi da arare, tante montagne da salvare e tanti anziani da curare.

Don Gallo diceva che se diamo 150 euro al giorno ad ogni detenuto, possiamo lasciarlo uscire, invece di darne 250 allo stato per tenerlo chiuso. Non sono così ottimista, ma non aveva tutti i torti!

Vogliono chiudere i manicomi criminali; qui ho seri dubbi, quelli sono da incrementare e si dovrebbe studiare meglio cosa provocano certi farmaci, perché sono convinta che i cocktail che ci propinano per la depressione, l'ansia e le dipendenze, non siano immuni dal provocare certi omicidi, suicidi, aggressioni ad anziani e bambini (sorvolo sul "femminicidio" perché questo termine lo trovo ridicolo). Studiamo un modo per ripopolare le nostre montagne e incrementare l'industria alimentare nazionale, invece che importare pomodori dalla Cina!!

L'altra questione che vorrei sottoporti è quella dei conti pubblici. Oggi il ministro preposto dichiarava che non ci sono soldi per la cassa integrazione. A noi chiedono continuamente di sovvenzionare le associazioni che si occupano di questo e di quello, perché i Parlamentari non "adottano" una famiglia di cassintegrati? Col loro stipendio potrebbero mantenerne più di una, ma è il caso che si cominci a pensare che i sacrifici li devono fare anche loro.

Ultima e non ultima, gli immigrati/esuli possono essere ricoverati in monasteri e conventi, come ci ha ben fatto notare Papa Francesco, perché non è ancora stato fatto?? L'ennesima bufala che la Chiesa si permette di diffondere e ignorare? Al Papa ci credo, piuttosto non credo più alla sua corte, che è ancora quella, vecchia, che puzza di naftalina...
Scusa le divagazioni.

Un caro saluto a te e Caterina - che leggo - sabato si sposa mio figlio, vi chiedo di ricordarlo nelle vostre meditazioni/preghiere e augurando a lui e a tutti i giovani che - come dice Papa Francesco - si sentono "schiacciati nel presente", di essere sempre presenti alla vita, comunque essa sia, un grande abbraccio


Franca Oberti


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Commento di Luigi Piccirillo: "Soluzione per le carceri: chi fa un reato in un comune, tipo ruba, spaccia, froda, truffa o altro, dovrebbe esser sanzionato in modo faderalistico? Nel senso: se rubi a Cusano Milanino, un giudice dovrebbe conferire una "condanna territoriale", ovvero non di detenzione, ma di lavori utili socialmente nel territorio dello stesso comune dove ha commesso il reato appunto. Ad esempio: pulire una strada, aggiustare un marciapiede, coltivare orti che poi serviranno a fornire negozi locali, ecc...
Risultato:
- si "sistema/aggiusta" un bene comune (dove è stato appunto commesso il reato);
- la persona che deve scontare la pena, la sconta così, imparando un mestiere;
- in base al giudizio della P.A. locale (tramite un apposito modulo che forniranno al tribunale sui lavori svolti in rif. a quali e come), questo magari riceve un attestato il quale lo rintroduce nel mondo del lavoro per il campo in cui ha dimostrato bravura o capacità.

Del resto, che cazzo ci stanno a fare tutti quelli li a sbaffo ed in pessime condizioni, che ci costano e s'incattiviscono e basta? Dovrebbe essere un luogo di rieducazione ed invece escono più stronzi di prima = non rieducati"

1 commento:

  1. Io dico solo una cosa: UN DETENUTO costa oltre 3.500 euro al mese, se gliene dessero meno della metà a tutti ... nessuno finirebbe in galera. STOP, cosa serve aggiungere?
    50 euro al giorno sono meno della metà e tutti hanno fatto reati perché al giorno non hanno nemmeno un euro.
    QUINDI che vi dice questo? Passeggiate per le città, una a caso, dalla mattina alla sera e vedrete almeno una trentina di persone che sarebbero da arrestare perché non hanno di che vivere, lo so, l'ho fatto anch'io. NON esiste sussidio, non c'è nemmeno l'abitazione e uno finisce dalla strada alla galera che sono vasi comunicanti, mi spiace, prima si deve risolvere il problema economico, SE le persone non hanno di che vivere prende il sopravvento la legge della giungla che sta bene a tutti, e allora devono starvi bene anche i criminali. NON può esistere ne etica, ne morale se vige la legge del più forte

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