Al Romano Pontefice Jorge Mario Bergoglio
al Segretario di Stato Card. Tarcisio Bertone
al Card. Angelo Bagnasco
Sotto le mura del vaticano.....
Urge che lo IOR sia soppresso.
È questa l’opinione prevalente nel mondo cattolico, in particolare nel laicato.
Per almeno due motivi:
1. Dalla sua fondazione nel 1942 come banca di credito e di lucro esente da controlli e da imposte, lo IOR è diventato presto un fatto scandaloso. Proprio come banca, per la sua spregiudicatezza nella speculazione sul mercato azionario e immobiliare.
Nel 1962 entra in gioco il finanziere Sindona;
nel 1971 ne diventa presidente Marcinkus, che vi resterà fino al 1989.
Seguirà una serie di fatti scorretti e criminosi: dal caso della Banca Cattolica del Veneto al riciclaggio di denaro sporco e mafioso che durerà poi sempre; al crac del Banco Ambrosiano con l’impiccagione di Calvi; ai casi Enimont, Fiorani, Anemone; fino al recente esonero di Gotti Tedeschi.
2. Perché la Chiesa è stata voluta dal Cristo come povera e povera dev’essere;
e non deve trafficare in denaro, né attraverso il denaro contaminarsi in fatti criminosi.
Ci sono tante banche: le opere cattoliche possono affidarsi a quelle.
Sia, questa soppressione, un atto esemplare, un segnale, l’inizio di un ritorno alla povertà evangelica, di un lungo e difficile cammino. Che con coraggio dev’essere intrapreso.
Arrigo Colombo,
Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università del Salento-Lecce
Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
E-mail arribo@libero.it/
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Sottoscritto da Paolo D'Arpini
Presidente Circolo Vegetariano VV.TT.
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