venerdì 15 gennaio 2010

Pensieri birichini di Gianfranco Paris: “Cerchiamo di capire perché le carceri italiane sono una vergogna nazionale…” Ed una proposta alternativa…

Il nuovo carcere di Rieti impone a tutti noi una presa di coscienza dei suoi problemi, pena la possibilità di sgradevoli sorprese.

Anche Rieti ha il suo bravo supercarcere. Nell’Italia centrale ce ne sono parecchi. Per costruirlo ci sono voluti cinque anni. Per poterlo aprire un altro anno.ma non funziona ancora a pieno regime perché ha già bisogno di riparazioni, almeno così dicono i sindacati delle guardie penitenziarie.

Tutti sanno che le carceri italiane sono superaffollate. A fronte di una capienza di 45 mila carcerati, ve ne dimorano 67 mila in condizioni vergognose. Gli arrestati crescono di giorno in giorno in quantità spropositata a causa di due leggi scellerate.

Infatti un terzo dei carcerati lo sono per violazione della legge Bossi-Fini sugli immigrati, un terzo per violazioni della legge Fini-Giovanardi sulla droga.
Si tratta nell’uno e nell’altro caso di poveracci che, anziché spingere la classe politica a provvedimenti seri che tendano a risolvere i due problemi, vengono utilizzati per spaventare l’opinione pubblica per mantenersi il consenso e quindi il potere.

Tra gli arrestati ce ne sono almeno 5 al giorno innocenti che poi vengono assolti, almeno cosi’ si ricava dal numero delle domande accolte dai magistrati per risarcimento da ingiusta detenzione, che sono oltre diecimila l’anno.
Gli stessi promotori delle due leggi scellerate continuano a dire che invece per risolvere il problema bisogna costruire nuove carceri.
La condizione di superaffollamento è tale da rendere infernale la vita dei detenuti e quella dei secondini, i quali ultimi soffrono una carenza cronica di organico perché non ci sono i soldi per nuove assunzioni.
Il problema nuove carceri si, nuove carceri no è ininfluente, primo perché non ci sono soldi, secondo perché quando anche entrassero in funzione tra cinque-dieci anni non risolverebbero l’emergenza.

Forse quelli che le propongono vagheggiano per l’Italia un futuro solo penitenziario ? O addirittura vogliono favorire quegli speculatori che si sono offerti di costruirli fuori delle mura urbane in cambio della cessione degli immobili delle carceri che sono ubicate nei centri urbani delle città ?
Il problema delle carceri è completamente ignorato dai mass media, che invece sono molto impegnati nel divulgare notizie che determinano negli ascoltatori il consenso per una politica repressiva.

Le morti per suicidio di carcerati hanno una frequenza quasi giornaliera. Negli ultimi dieci anni sono stati registrati circa 10.000 morti in carcere, i suicidi hanno una frequenza settimanale impressionante.
Di tutto questo i mass media non si occupano, per loro chi va in carcere diventa un oggetto insignificante a prescindere dalla giustizia o meno del suo arresto, fa notizia solo quando emergono indizi di scandalo che possono aumentare l’audience.
Le attività di sussidio tese alla riabilitazione, in mancanza di personale che non si puo’ assumere perché non ci sono i soldi, sono lasciate ai volontari delle associazioni no profit che certamente non possono supplire a quelle previste dal regolamento carcerario.
La cosa che raccapriccia è che vige in Italia un Regolamento carcerario che prefigura una istituzione carceraria che ha il fine di rieducare chi sbaglia e non come strumento di tortura.
Il Parlamento italiano ignora la realtà e tutte le negatività sono scaricate sui carcerati e sui secondini.

Solo i radicali di Pannella e Bonino si occupano delle carceri italiane, l’on. Rita Bernardini è la coordinatrice di questa politica.
A ferragosto, anziché andare sulla spiagge della Sardegna come la gran parte de parlamentari italiani, sono andati a visitare le carceri. A Rieti c’è andato anche il senatore Cicolani, e di questo gli e ne va dato merito. La visita reatina è stata fatta al vecchio carcere di S.Scolastica dove c’erano pochissimi detenuti, ma quello era un carcere circondariale, non un supercarcere come quello nuovo.
Tutti quelli che sono andati nelle carceri italiane hanno detto che la situazione è insostenibile, ma da Ferragosto a Natale non è accaduto niente.
Per ora il carcere reatino nuovo è ancora semivuoto, serve solo a dimostrare che per costruire nuove carceri ci vogliono tempi lunghi e che quindi nuove carceri non risolvono il problema dell’attuale emergenza.
Ma presto il carcere reatino diventerà come gli altri, sarà sovraffollato e carente degli strumenti previsti dalla legge per la rieducazione.
Questa è la triste realtà che ora ci riguarda da vicino e che potrebbe portare la nostra città a fare i conti con delle negatività sconosciute molto più gravi di quelle generate dalla presunta paura dell’extracomunitario e del drogato che a Rieti non esiste.

Io penso che intanto bisognerebbe prendere coscienza di questo e mi permetto di suggerire ai nostri amministratori, sia quelli di destra che governano il Comune capoluogo, che quelli di sinistra che governano la Provincia di prendere esempio dai Radicali, che ora sono presenti anche in Sabina, e coinvolgerli in una sana sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso questa nuova istituzione che tutti loro, destra e sinistra, hanno fortemente voluto a Rieti città.
Gianfranco Paris


Sul tema carcerario vedere la proposta del Circolo VV.TT. al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/12/24/proposta-di-carcere-auto-gestito-al-presidente-del-consiglio-al-ministro-della-giustizia-alle-commissioni-parlamentari-preposte/

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