UN FIORE PER ALFREDO ORMANDO (il nostro Jan Palach)
Martedì 13 gennaio 2010 (nei pressi di piazza San Pietro)
Incontriamoci e portiamo un fiore per non dimenticare, mai!
Come ogni anno Arcigay ricorda Alfredo Ormando, che il 13
gennaio 1998 si tolse la vita dandosi fuoco in piazza San
Pietro, in segno di protesta contro l'omofobia vaticana. Fu
trasportato all'ospedale Sant'Eugenio dove morì dopo dieci
giorni di atroce agonia.
A dodici anni di distanza da quel tragico episodio che
scosse profondamente la comunità lesbica e gay
internazionale, è importante continuare a riflettere su
quel gesto disperato e doloroso di un uomo che ha scelto di
rinunciare alla propria vita a causa dell'ostilità
vaticana nei confronti delle persone lesbiche, gay e trans.
Posizioni che oggi, dodici anni dopo, non sono affatto
modificate, ma anzi si sono inasprite, come dimostrano le
recenti prese di posizione contro la proposta del governo
francese presso l'Onu di depenalizzare l'omosessualità,
contro le persone transgender, contro le coppie di fatto e
le famiglie gay.
'Un fiore per Ormando': incontriamoci il 13 gennaio 2010
alle in piazza Pio XII (nei pressi di piazza San Pietro).
Portiamo un fiore per commemorarlo, riflettere e non
dimenticare, mai.
Arcigay Roma
Il 13 c.m. ricorre l'undicesimo anniversario dall'immane
sacrificio di Alfredo Ormando e ci sarà (almeno lo voglio
sperare) la commemorazione presso il confine con lo stato
del vaticano. Lo Stato Italiano (venduto al vaticano) non
sta facendo niente per sollevare dall'oppressione i milioni
di gay, bi- e pan-sessuali italiani. L'anticristica
religione cattolica non ha firmato per la depenalizzazione
dell'omosessualità proposta presso le Nazioni Unite dalla
Francia (Liberté, Egalité, Fraternité) mettendosi di
fatto sulle stesse posizioni dei paesi islamici.
OMO-, BI_ e PANSESSUALI ITALIANI SVEGLIATEVI, altrimenti Vi
cammineranno sopra. Protestate e andate in massa alla
commemorazione di Alfredo Ormando (il nostro Jan Palach).
Peter Boom.
Qui di seguito alcuni articoli su Ormando:
ALFREDO ORMANDO
Alfredo Ormando, orfano di padre e ultimogenito di una
famiglia con otto figli di San Cataldo (Sicilia), due anni
di seminario e un tormentato periodo universitario, si e'
immolato con la benzina in piazza San Pietro a Roma il 13
gennaio 1998.
Sua madre lo aveva sentito la sera prima. Alfredo le aveva
telefonato dicendole che si sarebbe recato a Roma per motivi
di studio. Gaetano Mangano, l’uomo che gli aveva affittato
una stanza a Palermo, l’aveva visto due giorni prima
quando Alfredo gli aveva chiesto in prestito centomila lire.
Una donna che pulisce i gabinetti a piazza San Pietro ha
visto Ormando mentre si versava addosso la benzina e poi
correva avvolto dalle fiamme verso il centro della piazza.
Gli agenti di polizia l’hanno subito soccorso e uno di
loro ha anche tentato di spegnere le fiamme usando la
propria giacca. Prima di perdere coscienza Alfredo disse:
"Non sono neanche stato capace di morire".
Fu trasportato all’ospedale Sant’Eugenio dove morì
dopo dieci giorni di atroce agonia.
Le lettere che si era portato appresso non furono pubblicate
e la sala stampa del Vaticano rilascio' un comunicato
stampa, dichiarando che Alfredo Ormando non si era suicidato
a causa della sua omosessualita' o in protesta contro la
chiesa cattolica, ma perche' aveva problemi in famiglia.
Ma, subito dopo la sua morte l’ANSA ricevette le sue
lettere con la posta e ne pubblico' parte.
Ormando aveva inviato da Palermo una copia all’ANSA, prima
di prendere il treno per Roma. Sapeva benissimo che le
lettere, una volta nelle mani dei preti, non sarebbero mai
state pubblicate.
Un mese dopo la sua morte (febbraio 1998) ci siamo recati in
nove in piazza San Pietro per porre dei fiori sul luogo dove
lui si era bruciato come un bonzo. Arrivo' subito la polizia
e ci intimo' di andar via. Avevano l’ordine del Vaticano
di far togliere anche i fiori. Io dissi loro che se Gesu'
Cristo si fosse trovato sul sagrato della basilica, Lui
sarebbe sceso e ci avrebbe abbracciato uno per uno e che
quindi il Vaticano aveva dato ancora una volta dimostrazione
di essere anticristico.
Gli uomini delle Forze dell’Ordine erano visibilmente
commossi e dispiaciuti; avevano visto Ormando bruciare e uno
di loro mi disse che anche lui era Siciliano; un altro mi
racconto' che il poliziotto che aveva tentato di spegnerlo
con la propria giacca era ancora sotto shock e di notte non
riusciva a dormire.
La piu' bella pianta la regalai per farla dare a quel
poliziotto per ringraziarlo per la sua buona azione.
Nel 1999, sotto una pioggia battente, eravamo di nuovo a San
Pietro per commemorare Ormando. Questa volta erano presenti
anche i presidenti Arcigay (Sergio Lo Giudice) e del Mario
Mieli (Imma Battaglia). La polizia non poteva permetterci di
entrare sulla piazza e cosi' decidemmo di deporre i fiori
sul suolo italiano, al confine con lo Stato del Vaticano,
una chiara dimostrazione del comportamento anticristico di
quello Stato.
Anche gli anni passati ando' alla stessa maniera e la
Polizia permise la nostra commemorazione.
Peter Boom.
LETTERA AUTOGRAFA DI ALFREDO ORMANDO AD UN AMICO:
Palermo, Natale 1997
Caro Adriano, quest’anno non sento piu' il Natale, mi e'
indifferente come tutte le cose; non c’e' nulla che riesca
a richiamarmi alla vita.
I miei preparativi per il suicidio procedono
inesorabilmente; sento che questo e' il mio destino, l’ho
sempre saputo e mai accettato, ma questo destino tragico e'
la' ad aspettarmi con una certosina pazienza che ha
dell’incredibile.
Non sono riuscito a sottrarmi a questa idea di morte, sento
che non posso evitarlo, tantomeno fare finta di vivere e
progettare per un futuro che non avro': il mio futuro non
sara' altro che le prosecuzione del presente.
Vivo con la consapevolezza di chi sta per lasciare la vita
terrena e cio' non mi fa orrore, anzi!, non vedo l’ora di
porre fine ai miei giorni; penseranno che sia un pazzo
perche' ho deciso piazza San Pietro per darmi fuoco, mentre
potevo farlo anche a Palermo.
Spero che capiranno il messaggio che voglio dare: e' una
forma di protesta contro la Chiesa che demonizza
l’omosessualita', demonizzando nel contempo la natura,
perche' l’omosessualita' e' sua figlia.
Alfredo
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