Presenti all’incontro il dottor Franco Bifulco per la direzione sanitaria della Asl di Viterbo, la dottoressa Antonella Litta dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia ) e il dottor Luciano Sordini segretario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) di Viterbo.
Nel corso dell’incontro, nel quale sono state ripresentate e consegnate le precedenti segnalazioni dell’Isde su questa vicenda, (l’ultima del 25 novembre 2015), si è discusso sulla necessità di intervenire sulle cause che verosimilmente hanno determinato e continuano a determinare il grave stato ecologico del lago di Vico e della qualità delle sue acque.
Le cause sono state così ricapitolate:
– intense fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto alga rossa, e di altre specie cianobatteriche. Fioriture favorite verosimilmente dall’uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimità del lago;
– possibile permanenza di scarichi fognari abusivi o non a norma sulle sponde e in prossimità del lago;
– possibile azione residua di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch’esso in prossimità delle sponde del lago;
– possibili attività illecite condotte all’interno e in prossimità della Riserva naturale.
Parte rilevante dell’incontro ha riguardato poi il rischio sanitario per i residenti di Caprarola e Ronciglione, rischio già molto rilevante e attestato ufficialmente dagli studi del Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio e dallo studio Sepias (Studio su marcatori di esposizione ed effetto precoce in aree con inquinamento da arsenico), e la necessità di interventi sanitari tesi alla prevenzione e alla diagnosi precoce di malattie che correlano anche con la lunga esposizione a sostanze tossiche e cancerogene presenti nelle acque del bacino lacustre vicano anche con il potenziamento di servizi di diagnostica strumentale territoriali.
Tra gli interventi più necessari e urgenti a tutela della salute pubblica è stato indicato quello della cessazione immediata della captazione di acqua dal lago e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico.
Il dottor Franco Bifulco a conclusione dell’incontro, ha espresso grande preoccupazione per la situazione illustrata e della quale riferirà per iscritto nei prossimi giorni al Direttore Generale, al Direttore Sanitario e ai responsabili del Dipartimento Igiene e Prevenzione, proponendo anche l’avvio di un tavolo tecnico, al quale parteciperanno anche rappresentanti dell’Isde e della Fimmg, che possa discutere, approfondire ed elaborare azioni e interventi rapidi per una piena tutela della salute delle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.
(Fonte: http://www.comitatoacquapotabile.it/?p=1701)
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