Timeo
Danaos et dona ferentes….
“Ho
paura, non mi fido dei greci anche quando portano doni”. Pessima
traduzione: sono convinto che la traduzione sia una mistificazione,
da qualsiasi lingua a qualsiasi altra.
Oggi
tutti parlano di Grecia e di fallimento. Vi
è una confusione totale e generalizzata. Si trinciano giudizi per lo
più all’oscuro dei fatti pregressi, presenti e futuri.
In
sostanza: la Grecia ha una situazione interna curiosa. La media dei
pensionati è di 62 anni, contro i 67,5 della media europea (molti
quelli che vanno in pensione a 50 anni, soprattutto se dipendenti
pubblici), i grossi armatori per costituzione sono esenti o quasi da
tasse, l’impiego pubblico è un ammortizzatore sociale, come in
Italia. L’industria greca è poca cosa. Con tutto il turismo e la
portualità, il PIL greco è inferiore a quello dalla provincia di
Vicenza.
Questo
il quadro generale.
La
Grecia ha speso una montagna di prestiti che i vari Paesi europei
(tramite la Banca Centrale Europea, il FMI, ed altro) hanno erogato,
per mantenere lo status quo. E andava bene a tutti, sia ben chiaro.
Mica sono sprovveduti gli gnomi di Bruxelles, della BCE, del FMI. I
soldi che venivano erogati servivano a pagare gli interessi sul
debito greco. Un cane che si morde la coda. E quegli interessi hanno
arricchito gli gnomi delle banche. Come sempre, come tutti.
Ad
un certo punto, circa sei/otto anni fa, la situazione ha valicato il
punto di non ritorno: gli interessi erano sì remunerativi, ma il
capitale prestato era diventato praticamente inesigibile, per
superamento del PIL di troppe volte. Piacevolezze del capitalismo,
dolcezze della democrazia.
L'Europa nata con belle illusioni, ha creato una
moneta senza uno stato. La Francia ha creato su istigazione americana
l’euro, per combattere il Super Marco. Risultato dell’idiozia: la
Grande Germania si è appropriata dell’euro e ne ha fatto un vice
Marco.
Oggi
la Grecia sta fallendo: non ci credo neppure se lo vedo! La Grecia ha
dato un calcio alla finanza europea, alle cento “famiglie”, alla
Goldman Sachs e porcherie simili. Per me ha già l’accordo con i
Russi (e per caduta con i Cinesi). Ve lo vedete il Pireo (già
acquistato dalla Cina) pieno di merce russa e cinese? I Greci
vivrebbero di rendita, bevendo al bar il pessimo caffé greco, e
l’ottimo “retsina” il pericoloso vino greco con gusto di resina
e che ti frega al terzo bicchiere, impedendoti di alzarti in piedi.
Non
sono né stupidi né sprovveduti, i Greci. Tremila anni di civiltà
contano.
Per
me, come hanno salvato una volta l’Europa dal misticismo orientale,
dandoci il gusto dell’uso della ragione, così oggi di fatto hanno
gridato che il re è nudo. Hanno dimostrato come la finanza che
intride di veleno l’Europa, annichilendo lo spirito e la volontà
europea non appartiene al Vecchio Continente. Cicli e ricicli
storici. Basta vedere come starnazzano i media, affannandosi a
sproloquiare su conti, spread, tassi, default, nel servile tentativo
di giustificare, salvare un sistema che non appartiene (nonostante
70 anni di porca propaganda) alla comunità europea.
La
Grecia uscirà dall’euro (indicativo l’intervento di Obama). E’
lo show down, l’armaggedon della moneta falsa e farabutta senza
stato, è la campanella che dichiara la fine della scuola. I Greci
pagheranno amaramente e con sacrifici la loro scelta (faccio il tifo
per il no,
al referendum): i poteri forti sono sciacalli vendicativi.
Ma sono
allora morti in 300 (contro 60.000), e oggi ripetono.
Starnazzano
i servi sciocchi e lecchini in Europa. Chi non se ne cura troppo,
ridendo sotto i metaforici baffi, è la Germania che strizza sempre
più l’occhio a Putin. Il tempo in strategia si misura in decenni.
La rigidità tedesca è lo strumento per far arrivare l’alleato
Orso Russo in Mediterraneo. L’incubo della finanza occidentale di
Inghilterra, USA, Israele.
Kalimera, Hellas!
Fabrizio
Belloni
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