21 Milioni di
Italiani erano chiamati alle urne per il solito stucchevole teatrino
elettorale. Preso sul serio solo da chi brama la poltrona (“bramare” ha il
significato di desiderare fortemente carnalmente una persona, tanto per essere
chiari).
Come da copione
l’astensionismo è cresciuto.
E crescerà ancora.
Gli 80 euro (una volta erano 30 denari, ma la svalutazione…….) hanno funzionato
la prima volta. Ma se il Matteo “tartufo” fosse non dico uno statista, ma solo
un politico, avrebbe capito la natura dell’Italiano. 3000 anni di storia, di
civiltà, da Roma al Rinascimento, da Venezia ai Ducati, avrebbero dovuto fargli
capire il livello di scetticismo e di salutare cinismo che è impresso nel
nostro DNA: metà non ha votato.
Due
considerazioni.
Chi dice di aver
vinto e chi trova giustificazioni per la perdita di posizioni.
E i soliti
“pensatori” che si sono adoperati per far votare la gente, con esortazioni,
appelli, invettive.
In democrazia,
specie quella italica, tutti sottolineano l’affermazione avuta qua, il successo
riportato là, e scivolano con noncuranza e sorrisi ben studiati sulle
disavventure elettorali. Sono settanta
anni che succedono le stesse cose, con in più –in peggio!- oggi un decadimento
di stile, di eleganza formale, di recitazione almeno sufficientemente ben
prodotta che è scivolata sempre più a livelli di guitti di quarta serie.
Ma la gente ha
capito che non cambia nulla, che lo schifo continuerà, che grassazioni e rapine
aumenteranno con ritmo costante. Ultima speranza per gli irriducibili della "democrazia", è stata la scelta di personaggi che, per un verso o quell’altro,
sono riusciti a dare di sé una immagine decisionista e al tempo stesso
rassicurante. Fateci caso. Ovunque, dal Veneto alla Liguria, dalla Puglia
alla Toscana eccetera, eccetera sono stati premiati personaggi che sono
riusciti a far credere alla gente che gli occhi sgranati nella telecamera
trasmettessero il vero.
Balle.
Balle sempre.
Balle comunque.
Quindi, detestando quel becchino dell’Umanità che si
chiama democrazia, mi sono divertito un mondo a vedere lo starnazzare di
giornalisti, di addetti (?) ai lavori, che scodinzolavano
dietro questo o quel “personaggio”. Mi è tornato alla mente un capolavoro di Walt
Disney, uno dei tanti: Fantasia; e precisamente il pezzo “notte sul monte
Calvo”, ove spettri, ectoplasmi, demoni creano una sarabanda in adorazione del
Demonio. Mi è sembrata una efficace allegoria al turpe teatrino che ci hanno
sciorinato.
Onestamente: chi
crede che cambierà qualcosa?
Chi crede che ci
sia differenza fra cosiddetta destra e cosiddetta sinistra?
Metà degli
Italiani ha detto che è stufa di essere presa in giro. E questo è bello
ed istruttivo. E soprattutto è un
segnale. Chiaro. Forte. Preciso. E’ un
avvertimento, mica tanto velato. E’ un messaggio che dice che i buchi nella
cintura sono finiti.
Il prossimo “buco”
potrebbe essere provocato in altro modo. Più spiccio.
E poi ci sono
quelli che, lamentandosi, inveendo, stigmatizzando, denunciando, criticando
tutto l’anno ed in ogni occasione, al momento di decidere si rifugiano nella
paura, e chiedono di andare a votare, perché un cambiamento, quello che sia, li
terrorizza, rischia di metter in forse il posticino che si sono ritagliati.
Leggetevi la stampa, guardate le
sbrodolate televisive. Ma soprattutto guardate negli occhi i corifei della
democrazia. Vi leggerete la consapevolezza dello schifo, ma la paura endemica
del cambiamento.
Prima mi facevano
rabbia.
Poi tenerezza.
Oggi mi fanno
sganasciare e li ringrazio. In tempi bui vedere il tentativo di arrampicarsi
sugli specchi spalmati di vaselina è meglio di Zelig. Soprattutto quelli
notoriamente di sinistra, i più messi male.
Democrazia,
democrazia….. Invocano.
Ma non hanno le
palle di fare un passo in più, e dire la verità: “O Franza o Spagna, purché se
magna”: è il motto di questa povera e derelitta Italietta, stuprata,
prostituita, svenduta da quattro servi ignobili.
Quello che mi fa
ridere anche i pochi residui capelli che l’età mi ha lasciato è verificare ad
ogni occasione che il momento della catarsi si avvicina. Non so –sono vecchio e
maligno- se riuscirò a vederlo. I miei figli sicuramente sì.
Intanto però io me la godo e mi diverto: sembra di buttare mangime in una vasca di pesci rossi. Fanno un casino dell’altro modo per mangiare. Ma sempre chiusi nella vaschetta rimangono. E’ vita?
Fabrizio Belloni
https://www.youtube.com/watch?v=0tV5GJIZujI
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Commento di Roberto
Anastagi: "Il 50% degli italiani non ha votato! Quanti sono
quelli che non hanno la cultura, l'interesse, la preparazione ecc.
per sapere come votare? Quanti sono quelli ai quali non gliene frega
niente di cercare di migliorare il paese? Chi è scontento dei nostri
politici è proprio quello che dovrebbe voler votare per dare al
paese dei politici che non pensano solo ai loro interessi personali.
E' una stupida scusa credere che non esistano persone oneste nel
nostro paese e solo con il voto possiamo dar loro la possibilità di
dimostrare le loro capacità..."
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