E’ drammatico dirlo ma è proprio così: noi siamo un paese a sovranità limitata (per usare un eufemismo). E’ l’unica spiegazione possibile per interpretare e dare un senso alla sua lucida ricostruzione politica dei nostri ultimi decenni. A leggere bene poi quello che sta accadendo nei tempi più recenti, la tentazione di rifugiarsi a coltivare fiori e insalata nel proprio giardino (per chi se lo può permettere, ovviamente), per non vedere un quadro politico tanto desolante, è assai grande.
A destra, dinanzi all’evidenza dell’impresentabilità del leader - in quarantena giudiziaria, nell’attesa della taumaturgica resurrezione politica a cura del suo figlioccio-avversario - il “grande fratello” che domina occulto sulle nostre teste, ha messo in piedi una paraculissima operazione di scompattamento delle file per creare bacini di raccolta dei voti in fuga: gli Alfaniani, i Fratelli d’italia, i Passeriani e la stessa lega di Salvini (proposto nelle ultime ore dal Caimano comecentrattacco di una squadra in cui lui si riserva di stare, col numero 10, in cabina di regia….preoccupandosi di pilotare la scelta del nuovo Presidente della Repubblica, se non, addirittura, diventarlo !). Tutto con l’evidente disponibilità a ricompattare le righe alla bisogna, ad un semplice fischio da Arcore, con fidejussioni bancarie incorporate (come fu proprio per la Sega Nord qualche anno fa), ove necessario! Tenerissimo il perdono di Alfano, nelle ultime ore, la cui mancanza di pudore, per una volgare strumentalizzazione blasfema del Vangelo, è mascherata da cronache di tanto patetica quanto vomitevole e impudica tivvù!
A sinistra molto simile la diaspora ma con aggravanti tragicomiche di un partito che oscilla tra il demenziale e il delinquenziale, proponendo fotocopie di quello del caimano, spacciate per il nuovo che avanza: la Picierno al posto della De Girolamo, la Bonafè al posto della Santanchè, Moretti-Carfagna, Boschi-Gelmini, e così via, solo per fare alcuni esempi…..per non parlare, per “parità di genere”, del duo Speranza-Capezzone, massimo dello sballo masochista di un carrozzone allo sbando, per il quale grida vendetta dall’oltretomba il padre della direttrice del TG3, impegnatissima a ricordare agli italiani che il conflitto di interessi non ha affondato le radici solo in Brianza.
Poi c’è Beppe Grillo. Da molti plaudito e sostenuto (da chi scrive, in prima fila), financo ingoiando l’incomprensibile rinuncia a calciare, quando gliene è stata data l’opportunità, un rigore a porta vuota. Parliamo di un mancato “governo di scopo” con Bersani, che avrebbe potuto davvero mettere a nudo il re! Oggi, ancorché convinti della buona fede e della genuinità di tanti del M5S, non si può non essere tentati da letture dietrologiche, che fanno sospettare nel movimento – tanto incomprensibile è a tratti il suo autolesionismo - la copertura di un astutissimo escamotage per catalizzare il dissenso e metterlo in frigo perché, saziando apparentemente la sete di verità e giustizia diffusa, non disturbi più di tanto le manovre dei “poteri occulti”!
Tant’è! Questo lo scenario se ci guardiamo attorno. E non si intravvede l’uscita dal tunnel. C’è la speranza nell’energico tono metalmeccanico di Maurizio Landini, ma è lui stesso a decandidarsi da auspicabili incarichi di guida politica. Ci sono figure onorabili e credibili ma fuori dai giochi perché additate come “gufi” da un finto boy scout di arrogante, bugiarda e stucchevole doppiezza.
C’è l’Europa che, non si sa bene che cosa, ma “ce lo chiede” lo stesso! in mezzo a road map e jobs act per allodole, ci sono le tutele cosiddette “crescenti”, mentre quello che cresce, in realtà, sono solo i morsi di una crisi ogni giorno più pesante, insieme alle delocalizzazioni, alle esportazioni illecite di capitali e alle importazioni mal governate dei migranti, alle grandi opere utili solo per chi le fa e ai trattati internazionali occulti, funzionali a un governo del mondo, sempre di più, da parte di una finanza d’oltreoceano, determinata e pronta a sostenere missioni militari umanitarie per portare la democrazia nei paesi più ricchi di giacimenti e materie prime, per difenderli - questa la vera ragione! - da odiosi rigurgiti fondamentalisti e talebani! Tempi di crisi ma, soprattutto, a livello mondiale, per capirci, tempi di crISIS! E a livello locale, tempi di mattanza….pardon…, di matteoranza della democrazia.
Adriano Colafrancesco - adrianocolafrancesco50@gmail.com
Chi è causa del suo mal pianga se stesso... Dove erano tutti gli elettori? All'estero per curare le imprese traslocate? Oppure per potersi godere il sole del sud del mondo... o ancora a dormire pensando che votare non serve a nulla... Manca una compattezza che contrasti questa forza vincente... siamo tutti senza midollo!!! Che l'innse?
RispondiEliminaper quel che posso, faccio la mia parte scrivendo e andando a votare ogni volta che serve
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