venerdì 13 giugno 2014

Matteo, il nuovo che avanza? No, è la vittoria occulta degli sfascisti di regime



La strepitosa vittoria occulta di Forza Italia alle recenti elezioni europee rende sempre più evidenti i frutti attesi dal più becero e arrogante berlusconismo coi calzoni corti del balilla Matteo.

Nel clima permanente di propaganda di (tg)tregime i senatori del PD Mineo e Chiti vengono rimossi d’autorità da componenti della commissione Affari costituzionali perché difendono la funzione di quel Senato che Renzi vorrebbe rendere irrilevante, ma la notizia di pericolo di stabilità democratica nel nostro Paese è piuttosto quella della insopportabile turbolenza all’interno del M5S per il caso Pizzarotti.

La classe politica dominante vuole continuare a far credere all’opinione pubblica che le cose in Italia vanno male a causa della lentezza dell’attività parlamentare, ma pochi sono informati del fatto che solo il 3% delle leggi sono andate oltre la seconda lettura, per giunta a causa di cialtronerie di governo (probabilmente persino di tipo sintattico e grammaticale, vista la levatura intellettuale di taluni occupanti il Parlamento!) nella stesura dei testi. La verità è che dietro al mito della velocità (che ricorda tanto quella dei dirigibili rapidi ed invisibili!) e della efficienza delle istituzioni si nasconde la volontà di avere, senza più alcun controllo, le mani libere  nella gestione della cosa pubblica. Tutto questo mentre l’Italia sprofonda negli scandali e la corruzione dilaga grazie a una politica che da decenni ha distrutto ogni possibilità di controllo e di trasparenza sull’uso del denaro pubblico.

“Ogni volta che scoppia uno scandalo si fanno sparate perlopiù propagandistiche sull’aggravamento delle pene, ma non si fa nulla per ricostruire un serio sistema di controlli. Nei Comuni italiani ci si è preoccupati soprattutto di accrescere il potere dei sindaci e dei partiti che li sostengono , distruggendo ogni reale funzione di controllo dei Consigli e delle opposizioni.  Lo stesso è accaduto nelle Regioni. Per sfuggire ai controlli democratici, si sono costituite a tutti i livelli, al di là di reali necessità,  società partecipate comunali, regionali e statali che sono diventate luoghi di occupazione e di spartizione tra interessi partitici e interessi privati. In nome della semplificazione e della velocizzazione sono state modificate le leggi sugli appalti consentendo le mostruosità di meccanismi di affidamento di gigantesche e costosissime opere pubbliche, fuori da ogni reale possibilità di controllo democratico. Interi settori di intervento pubblico come, ad esempio, la sanità, i rifiuti, sono stati affidati in molte realtà a Commissari governativi che non rispondono alle istituzioni elette dai cittadini. La concentrazione del potere in poche mani, che ispira l’Italicum e la riforma del Senato,  è la stessa che ha distrutto il sistema dei controlli e del bilanciamento dei poteri istituzionali. E’ dentro questo brodo di coltura che prosperano gli affaristi che fanno politica e i politici che fanno gli affaristi” (Antonello Falomi – 13 giugno 2014 – viva la costituzione)

Allarme son sfascisti! Cos’altro sennò!?

Adriano Colafrancesco

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