Oggi in prima pagina su The Daily Telegraph, il titolo: «Zelensky - di fronte alle prime proteste pubbliche dall'inizio della guerra».
Anche Donald Trump aveva espresso dubbi sul come Kiev stesse utilizzando i soldi elargiti da Biden: "Biden ha fornito equipaggiamenti e denaro per un valore di 350 miliardi di dollari. Non solo attrezzature, ma anche contanti. Spero che un giorno scopriremo tutti i dettagli su come questo denaro sia stato speso, ma ho la sensazione che non sia stato usato come previsto".
Il capataz zelensky si difende dalle illazioni sulla corruzione, sottintesa da Trump, e nottetempo ha pubblicato un video in cui dichiara che le strutture anticorruzione, create praticamente dagli Stati Uniti in Ucraina per prevenire il furto di denaro americano, sarebbero soggette a "influenze russe" e ha annunciato delle purghe... Anzi le purghe sono già state messe in atto e pienamente operative. E consistono nella decisione del governo di privare della loro autonomia le due agenzie anti-corruzione ucraine mettendole sotto il controllo diretto del Procuratore Generale (che è nominato da Zelensky stesso), questo dopo un'ondata di arresti tra il loro personale con l'accusa di essere al soldo della Russia (sic).
Gli ucraini, è vero che sono un po' tonti, ma in tanti hanno cominciato a capire che fine hanno fatto realmente i soldi regalati dagli occidentali alla cosca governativa ucraina: "Non ha stato Putin a rubarli! -come dice il zelensky- ma i magnaccia del capataz", strilla la gente scesa in piazza...
A Kiev esplode la protesta contro la decisione del governo ucraino di mettere tutto a tacere e stendere un velo pietoso sui casi più eclatanti di corruzione dei vertici governativi.
"Nelle immagini, si notano cartelli con la scritta "Corruzione = morte", e "Tradimento supremo", gioco di parole tra Verhovna Rada (Consiglio Supremo, appunto il Parlamento) e Zrada (tradimento). Altre proteste si segnalano a Odessa, Lviv, Dnipropetrovsk e altre città -come riferisce l'analista Francesco Dall'Aglio- per ora la protesta si svolge in modo pacifico e non c'è polizia in piazza. Da notare che le agenzie di controllo, ora tacitate, sono state create dagli USA."
Il capataz zelensky si difende dalle illazioni sulla corruzione, sottintesa da Trump, e nottetempo ha pubblicato un video in cui dichiara che le strutture anticorruzione, create praticamente dagli Stati Uniti in Ucraina per prevenire il furto di denaro americano, sarebbero soggette a "influenze russe" e ha annunciato delle purghe... Anzi le purghe sono già state messe in atto e pienamente operative. E consistono nella decisione del governo di privare della loro autonomia le due agenzie anti-corruzione ucraine mettendole sotto il controllo diretto del Procuratore Generale (che è nominato da Zelensky stesso), questo dopo un'ondata di arresti tra il loro personale con l'accusa di essere al soldo della Russia (sic).
Gli ucraini, è vero che sono un po' tonti, ma in tanti hanno cominciato a capire che fine hanno fatto realmente i soldi regalati dagli occidentali alla cosca governativa ucraina: "Non ha stato Putin a rubarli! -come dice il zelensky- ma i magnaccia del capataz", strilla la gente scesa in piazza...
A Kiev esplode la protesta contro la decisione del governo ucraino di mettere tutto a tacere e stendere un velo pietoso sui casi più eclatanti di corruzione dei vertici governativi.
"Nelle immagini, si notano cartelli con la scritta "Corruzione = morte", e "Tradimento supremo", gioco di parole tra Verhovna Rada (Consiglio Supremo, appunto il Parlamento) e Zrada (tradimento). Altre proteste si segnalano a Odessa, Lviv, Dnipropetrovsk e altre città -come riferisce l'analista Francesco Dall'Aglio- per ora la protesta si svolge in modo pacifico e non c'è polizia in piazza. Da notare che le agenzie di controllo, ora tacitate, sono state create dagli USA."
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.