A Rio de Janeiro non ci sono né Xi Jinping e neppure Vladimir Putin, i due pesi massimi della leadership mondiale disertano il vertice annuale dei BRICS del 6 e 7 luglio 2025 a Rio de Janeiro. Il primo frenato dalla consueta confuciana "distanza strategica”, il secondo per evitare noie "burocratiche" (a causa del suo mandato di cattura della Corte penale internazionale dell'Aja per i presunti rapimenti di bambini ucraini). Ma i due, assicurano gli organizzatori, non escludono un loro intervento in videoconferenza. Intanto, nella patria del Carnival, è arrivato il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov.
Brasile Russia India e Cina furono i fondatori dell'organizzazione intergovernativa nata nel 2009, per contrastare l'egemonia occidentale sul mercato globale, a cui poi si aggiunse il Sudafrica. BRICS appunto! Oggi sono una decina i Paesi in qualche modo affiliati, i cui membri rappresentano il 49% della popolazione mondiale, che con le loro valute locali hanno dichiarato di voler condurre la partita commerciale globale indipendente.
Tra loro c'è anche l'Iran che spera di trovare sostegno contro i recenti attacchi subiti da Sion e dallo zio Sam.
Ma dietro le quinte, tuttavia, non ci sarebbe accordo su quanto duramente l'alleanza debba condannare gli attacchi israeliani e statunitensi, riporta il New York Times.
L'Iran ha comunque inviato una delegazione in Brasile, anche se non è ancora chiaro chi rappresenta il Paese e se sono previsti incontri bilaterali con membri del gruppo come Russia e Cina.
“Non c'è unanimità sull'Iran”, ha dichiarato Oliver Stuenkel, esperto di BRICS e professore associato presso l'università brasiliana Getúlio Vargas Foundation. All'interno del gruppo, i diversi punti di vista sui recenti attacchi all'Iran hanno evidenziato i problemi associati alla rapida espansione dell'alleanza, che comprende membri con opinioni variegate sul ruolo politico del blocco sulla scena mondiale.
Secondo gli analisti, anche il presidente brasiliano Lula da Silva ha resistito alle pressioni di Russia e Cina per posizionare i BRICS come un'alleanza anti-occidentale, presentando invece il blocco come un mezzo per aumentare l'influenza dei Paesi in via di sviluppo. Anche l'India, un altro Paese con stretti legami con gli Stati Uniti, è divisa su questioni come l'attacco all'Iran. Pure il Sudafrica e l'Etiopia sono cauti nell'alienarsi gli USA.
Per questo molti osservatori vedono tutte queste incertezze come il risultato della longa manus del tycoon, impegnato a "dare fastidio".
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