mercoledì 30 luglio 2025

La Conferenza Ebraica Antisionista chiede l’espulsione di Israele dalle Nazioni Unite...

 


Una Conferenza di oltre 1.000 delegati, antisionisti ebrei e non ebrei, tenuta a Vienna (dal 13 al 15 giugno 2025),  ha rivolto un fermo appello a tutti gli Stati e le comunità ad adempiere ai loro obblighi ai sensi della Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio e ad adottare tutte le misure necessarie per fermare il genocidio in corso a Gaza, comprese le sanzioni.

Questo primo evento del suo genere in Europa, ha già gettato le basi per la pianificazione di una seconda conferenza nel 2026. La dichiarazione finale adottata dalla conferenza (il 15 giugno 2025) ha dichiarato: “Noi, relatori e organizzatori della conferenza, rilasciamo questo appello generale, che riflette le posizioni collettive raggiunte durante i tre giorni di deliberazioni”.

La conferenza era stata organizzata da un  comitato direttivo con sede a Vienna, è stato un incontro appassionato di attivisti per la solidarietà alla Palestina da tutto il mondo.  Il suo successo ha sorpreso gli stessi organizzatori, con centinaia di persone che non hanno potuto essere accolte per mancanza di spazio. Persone ebree e non ebree di tutte le fedi o di nessuna, si sono unite nella determinazione di vedere la fine della velenosa ideologia del sionismo che ha motivato la creazione dello stato israeliano.

Tra i tantissimi oratori, hanno parlato Ilan Pappe, Ghada Karmi Francesca Albanese, Rahma Zein, Rima Hassan.

La Conferenza è stata aperta dal veterano antisionista israeliano Haim Bresheeth della Rete ebraica britannica per la Palestina. I relatori della prima sessione sono stati Ghada Karmi, Ilan Pappe, Rima Hassan, l’eroina della flottiglia della libertà, e Francesca Albanese, l’impavida relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina. Gli ultimi due sono apparsi per collegamento video. Rima aveva intenzione di partecipare di persona, ma a causa del suo rapimento e minacce da parte di Israele non era stata in grado di poterlo fare. Anche 
Roger Waters ha partecipato  con un video speciale.  La sessione è stata moderata da Haim Bresheeth.



Le sessioni si sono articolate in questo modo:

Dall’orgoglio alla negazione: ebrei arabi e integrazione nel mondo arabo.

Rivendicare l'antifascismo e combattere la strumentalizzazione dell'antisemitismo

La decolonizzazione e la liberazione: la rilevanza dei modelli storici

Dell’impunità, le sanzioni in esecuzione cosa includeranno

Il Congresso ha rappresentato il primo segno visibile delle crepe nel sostegno precedentemente monolitico delle comunità ebraiche della diaspora per il sionismo e Israele. Gli ebrei in tutto il mondo si stanno rendendo conto del fatto che vengono utilizzati dalle élite imperialiste come alibi morale per il genocidio a Gaza, l’omicidio di massa e l’apartheid di Israele. Un Israele che occupa anche  il territorio libanese e siriano e che minaccerà in futuro l’Iraq, la Giordania e l’Egitto, che sta già attaccando l’Iran e lo Yemen. Israele ogni volta che attacca un Paese dichiara che  è per “autodifesa”, proprio come i suoi ingannatori attacchi a persone  innocenti dichiarati  “antisemiti”.  Il  mascheramento di continui attacchi contro i suoi vicini come “autodifesa” è ormai smascherato e si sta riducendo, come mostrato da ogni sondaggio nei Paesi occidentali, compresi gli Stati Uniti.

Oggi abbiamo una situazione in cui le élite delle società privilegiate occidentali, sostengono lo Stato sionista di Israele, ma grandi parti delle popolazioni esprimono invece sempre più il rifiuto di uno stato il cui militarismo è  genocida e criminale.

Mentre Israele attaccava l’Iran, in nome della presunta  “autodifesa”, centinaia di delegati a Vienna, si sono riuniti come ebrei antisionisti e alleati contro il sionismo. 

Al termine della tre giorni il Congresso ebraico antisionista ha dichiarato, attraverso un comunicato le su conclusioni: 

“… siamo con tutti i palestinesi, in Palestina come pure con quelli in esilio. Siamo contro il sionismo e i suoi crimini, tra cui genocidio, apartheid, pulizia etnica e occupazione illeggittima del territorio. 

Affermiamo il diritto dei popoli sotto occupazione di resistere con tutti i mezzi, come riconosciuto in numerose risoluzioni dell’ONU…È essenziale che gli ebrei con una coscienza si uniscano ovunque in opposizione al sionismo, in cooperazione e solidarietà con il movimento globale per la liberazione della Palestina. Siamo impegnati ad espandere il nostro movimento oltre le sue radici europee per includere voci antisioniste da tutto il mondo, incluso il Sud del mondo. Condanniamo senza riserve tutti i crimini di guerra commessi da Israele dal 7 ottobre 2023, tra cui la pulizia etnica, l’apartheid militare, l’annientamento delle città, la distruzione di scuole, le uccisioni di medici e la fame di massa, come strumento per l’espulsione forzata di oltre due milioni di abitanti di Gaza, così come il genocidio in corso di centinaia di migliaia di civili, uno dei peggiori crimini di guerra del nostro tempo. 

Queste azioni sono già state riconosciute dalla Corte penale internazionale e dalla Corte internazionale di giustizia, anche se lo Stato di Israele ha categoricamente respinto le richieste di entrambi i tribunali. Ha anche respinto numerose richieste sia dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite che dal Consiglio di sicurezza allo stesso modo. Di conseguenza, quasi due milioni di civili sono ora imprigionati in una piccola area della Striscia di Gaza, senza accesso a cibo, acqua, medicine, rifugi o cure mediche. I nuovi crimini sono solo le ultime aggiunte a una lunga storia di crimini simili, risalenti al 2007. 

Nonostante le ripetute violazioni delle risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza, nonché di estensioni e ampi rapporti emessi da relatori speciali delle Nazioni Unite, non sono state imposte sanzioni a Israele…Le sanzioni dovrebbero includere la sospensione dell’appartenenza di Israele all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, come è successo nel 1974 con il Sudafrica per aver praticato l’apartheid. I crimini di Israele sono chiaramente più orribili…

Ma nessuno di questi crimini di guerra e crimini contro l'umanità avrebbe potuto essere commesso o continuato senza il sostegno attivo ed infervorato delle potenze occidentali, attraverso aiuti militari, sostegno finanziario e copertura politica e diplomatica, guidato da Stati Uniti, Unione europea, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda, permettendo e armando uno stato criminale che commette un genocidio. Questi governi hanno la responsabilità legale e morale ai sensi della Convenzione sul genocidio del 1948. 

Mentre le Nazioni Unite hanno dispiegato le forze internazionali per decenni per separare i combattimenti tra Israele e Egitto, e Israele e Libano, non ha mai stabilito una forza di protezione per proteggere le vite palestinesi dall’oppressione sistematica e dal terrorismo perpetrato dallo Stato israeliano…Siamo determinati ad affermare che è giunto il momento di attuare una tale misura umanitaria. Senza di essa, Israele continuerà i suoi crimini di massa contro i palestinesi...".

A cura di Enrico Vigna, SOS Palestina/CIVG



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.